Ciao a tutti, sono Francesco, ho 27 anni ed ho un problema con Star Wars.
Sono entrato nel giro di X-Wing e non riesco a smettere di dipingere e giocare a questo gioco. Mi sono dato pure alla campagna cooperativa. Proprio quando speravo che nessuno fomentasse ulteriormente la mia insana passione, spingendomi a dilapidare fortune in navicelle e personaggi, ecco che Fantasy Flight Games se ne esce con una nuova, potentissima droga.
Si chiama Star Wars: Legion, è un gioco di schermaglie terrestri e ovviamente ci sono miniature e modelli di manovra. Adesso scusate, è stato un piacere ma devo decidere quanti soldi prelevare.
Recensione
Lo metto subito in chiaro, fosse anche solo un gioco di battaglie fra zollette di zucchero laser, questo Star Wars: Legion avrebbe tutte le carte in regola per essere un signor gioco. Non è difficile capire che se viene ambientato nella galassia lontana lontana ci troviamo di fronte a un wargame da avere.
Si vede che questo è un gioco figlio dell’esperienza di questi anni, Fatta con X-Wing, Armada, Runewars e Imperial Assault. Si riconosce, infatti, un po’ del DNA di questi titoli nell’ultima uscita del game studio statunitense. Un’edizione, questa, tradotta e portata nel nostro paese dall’ottima Asmodée Italia, che ha fatto un lavoro impeccabile su di essa.
Il gioco in sé è basato su una meccanica di schermaglie tattiche terrestri, con miniature in scala 32 mm (leggermente più grandi di quelle di Imperial Assault, per intendersi). Durante ogni round, dei 6 di cui è composta una partita, ogni giocatore attiverà le proprie unità, influenzandone l’attivazione tramite delle carte comando. Il movimento e il combattimento funzionano in modo molto simile agli altri giochi di FFG. Per muoversi, si hanno a disposizione tre modelli di manovra con un cardine. Per combattere, si ha un intuitivo sistema di mischia per il corpo a corpo e un classico sistema di gittata con linea di vista per gli attacchi a distanza.
Il sistema di gioco sfrutta ancora una volta la combinazione della semplicità unita alla profondità del regolamento. In un round di gioco avrete compreso tutte le regole necessarie a fare le vostre prime partite.
Meccaniche
Vediamo meglio nel dettaglio come funziona questo Star Wars: Legion.
Spendo due parole sull’army building. Prima della partita dovremo costruire il nostro battaglione con il classico sistema a punti, basandosi su cinque classi di unità. In 800 punti dovremo stipare almeno un comandante e tre squadre di soldati, a cui possiamo aggiungere veicoli e unità scelte. Ad essi dovremo abbinare anche le relative carte miglioria che, oltre a dare effetti e poteri aggiuntivi, possono ingrandire la dimensione dell’unità stessa.
Oltre a ciò, dovremo anche scegliere la nostra mano di carte comando, che andranno utilizzate all’inizio di ogni round. Queste carte si usano una volta sola, in genere. Adesso vi spiego come funzionano.
All’inizio di ogni round, ogni giocatore sceglie una delle carte della sua mano e la gioca coperta. Una volta che tutti hanno scelto il comando da impartire, si rivelano le carte. Ognuna di esse determina quante unità si attiveranno e quando lo faranno, in base alla priorità della carta. Concluso questo passo, si sceglie fisicamente la miniatura del comandante che impartirà gli ordini alle unità. Le unità vicine ad esso potranno ricevere l’ordine di attivazione.
Questo permette solo di “prenotare” un’attivazione certa. Tutte le unità, infatti, si attiveranno a scelta del giocatore durante il round, una ad una, alternandosi con quelle della fazione avversaria. Al nostro turno abbiamo due scelte: utilizzare le unità che già hanno ricevuto un segnalino attivazione o assegnarne uno casuale ai modelli che ancora non ne hanno (ognuna ha il proprio). La fase di comando, quindi, ci permette di decidere quando attivare le nostre prime unità e di dare priorità ad alcune di esse. Ad esempio, la carta “Imboscata” ci permette di giocare per primi, ma potremo scegliere di impartire ordini solo ad una unità. Per contrasto, la carta “Assalto” ci renderà più lenti, ma anche più organizzati e quindi potremo dare i comandi a ben tre unità.
Inoltre, vi sono carte che è possibile giocare solo se si possiede il corrispondente personaggio e attivare così particolari effetti sul tavolo.
All’attivazione, ogni unità può eseguire due azioni. Può scegliere fra due movimenti o una combinazione di singole azioni a scelta fra movimento, attacco a distanza, attacco in mischia, schivata e attesa.
Il movimento è semplicissimo. Si piazza il modello sagomato a contatto con la base della miniatura (nel caso dei veicoli c’è una tacca apposita), si angola a piacimento e si sposta il capo della squadra all’altra estremità. Ogni altro soldato di quell’unità deve essere spostato a piacere vicino al capo, entro una distanza pari alla lunghezza del modello di movimento più piccolo. È facile e intuitivo e soprattutto veloce. Cosa fondamentale per un wargame. Cosa interessantissima è la gestione degli speeder: queste unità devono necessariamente effettuare un movimento obbligatorio iniziale. Questo ovviamente pone numerose necessità e spunti strategici. La sensazione è che sia atterrato un po’ di X-Wing in questo Legion.
La meccanica dell’attacco è ugualmente facile da gestire. Se si va in mischia, bisogna semplicemente abbinare uniformemente ogni modello dell’unità attaccante ad almeno uno dell’unità difensore. A distanza, bisogna controllare la linea di tiro di ogni modello verso la miniatura più vicina dell’unità avversaria.
Si stabilisce un pool di armi da usare per l’attacco e si prendono i dadi corrispondenti, in base a quanti modelli ingaggiano il combattimento. Ve ne sono 3 tipi, ognuno con una diversa distribuzione dei simboli sulle facce. Per ogni colpo a segno, il difensore lancia tanti dadi di difesa del tipo corrispondente a quelli dei dadi d’attacco. Se colpisco con due dadi bianchi e uno rosso, il difensore lancerà a sua volta due dadi bianchi e uno rosso.
Si confrontano i risultati e ovviamente, ogni colpo a segno viene annullato dalle difese effettuate con successo. I danni che passano sono le ferite che vanno assegnate alle singole miniature.
Come è facile immaginare, i modificatori sono tanti, quindi abbiamo ad esempio l’abilità “Armatura” dei veicoli che impedisce a chiunque non sia dotato dell’abilità “Impatto” di danneggiarli. Oppure, se la linea di fuoco dell’attaccante è parzialmente ostruita, il difensore riceve un bonus all’annullamento dei colpi in arrivo. O ancora, i segnalini Schivata, ottenuti eseguendo l’azione corrispondente in fase di attivazione, permettono di essere scartati per ottenere un ennesimo bonus di difesa.
Questo meccanismo è molto profondo e obbliga a scegliere bene le proprie mosse e le proprie coperture. È facile sparare inutilmente ad un bersaglio barricato tanto quanto trovarsi in una posizione scoperta, alla mercé dei blaster nemici.
L’azione di attesa è una delle particolarità più tattiche di Star Wars: Legion. Scegliendo questa mossa, è possibile posporre un’azione di attacco o di movimento, che si attiverà nel momento in cui un’unità nemica vicina compirà un’azione. Può essere usata, ad esempio, per rendere ancora più efficace il comando di Imboscata.
Le altre meccaniche di contorno, ma comunque molto interessanti sono quelle dell’avaria e del panico. La prima è una condizione che i veicoli ricevono dopo aver subito un certo numero di ferite, causando vari problemi e difficoltà nel manovrarli. Il panico è invece l’equivalente per i soldati: dopo aver ricevuto un numero di segnalini soppressione pari o superiore al doppio del valore di coraggio dell’unità, questa si getta nel panico e inizia a fuggire verso il bordo della mappa.
La soppressione si ottiene in vari modi, soprattutto ricevendo colpi, anche non a segno. Quando un’unità è soppressa aumenta però il suo livello di copertura, dato che si rifugia per evitare i colpi. Alla fine di ogni round si toglie sempre un segnalino mentre all’inizio si lanciano tanti dadi quanti sono i segnalini. Ogni successo ne fa scartare uno.
Queste sono sia le regole di base che quelle avanzate, a cui si aggiunge tutta la costellazione di abilità speciali delle singole unità e quelle dedicate ai combattimenti su terreni multi-livello. Sono previste penalità sul movimento su terreni difficili e anche la possibilità di arrampicarsi, con il rischio di ferire i propri soldati però.
La profondità è tanta, ma non c’è difficoltà nel capire come sfruttarla.
Materiali
La qualità qui è altissima. Forse di un pelo superiore agli standard a cui ci ha abituato Fantasy Flight. Le miniature di Star Wars: Legion sono belle e anche grandine per lo standard del wargaming. Questa la trovo un’ottima scelta, sia perché sono più facili da dipingere (e io sono contento!) sia perché il tavolo è più “pieno” quando l’esercito è dispiegato. Le sculture sono estremamente dinamiche e le meccaniche di gioco aiutano a comporre delle scene davvero belle durante il gioco. Questa è una cosa estremamente di valore. Ciliegina sulla torta, molti dei modelli riprendono pose dei film della trilogia classica.
Le illustrazioni delle carte, poi, sono fra le migliori che abbia mai visto in questo ambito. I ritratti, che non sono sempre convincenti, sono davvero ben fatti e molto pertinenti agli effetti e alle descrizioni delle carte.
Unica nota dolente, la quantità dei materiali necessari per delle partite. I dadi, soprattutto, sono davvero pochini e già per la partita introduttiva si sente il bisogno di un pack aggiuntivo. È vero che non si tratta di un gioco pensato per fare da introduzione a dei novellini completi, però con un prezzo di listino così corposo (sebbene perfettamente adeguato) era legittimo aspettarsi un paio di dadi e un paio di copie di miniature in più, anche a scapito della diversità estetica.
Nella scatola sono incluse 33 miniature, divise fra un camminatore leggero, due speeder bike, Darth Vader, Luke Skywalker e 28 modelli divisi equamente fra Ribelli e Imperiali, con soldati semplici e speciali. A questi si aggiungono le 8 barricate, considerabili miniature a tutti gli effetti.
Sono già disponibili, inoltre, le prime due Wave di espansioni che portano sul campo, fra l’altro, le bellissime miniature dello Snowspeeder e dell’AT-ST. Insieme sono arrivati nuovi tipi di soldati e di eroi, fra cui Han Solo e Leia Organa. Sarà dura resistere.
Ah, e il regolamento ha una copertina bellissima. Date un’occhiata a quello e a tutto il contenuto della scatola nel nostro unboxing sulla nostra pagina Facebook!
Prezzo
Star Wars: Legion è disponibile al prezzo consigliato di 89,99€
In conclusione
Wow. Che bomba.
Star Wars: Legion ha tutte le carte in regola per diventare un best-seller. L’unione che ormai è il marchio di FFG, quella di semplicità e profondità, qui viene usata a piena potenza, sbilanciandosi leggermente sul secondo aspetto, senza ovviamente compromettere l’esperienza. Che sia un prodotto rivolto più verso una fascia di giocatori che già sanno come muoversi in questo genere è chiaro.
Il set base serve soprattutto per far capire con cosa si ha a che fare. Questo è un punto di partenza e dovete avere delle intenzioni solide. Non vi consiglio di prenderlo sperando di “fermarvi lì”. Nella scatola base si trova solo il cristallo iniziale attorno al quale far crescere il vostro esercito.
Va detto che questo titolo si merita tutta l’attenzione dei giocatori. L’aspetto dell’ambientazione e delle regole è curatissimo, così come quello modellistico. Il respiro per un mondo competitivo è ampio e c’è un’organizzazione capace alle spalle.
Ciò che mi ha più colpito però è la durata delle partite. La limitazione a sei round e le meccaniche estremamente snelle riducono all’osso le tempistiche. Un torneo dovrebbe essere tranquillamente fattibile in una giornata di gioco. Aspetto con ansia di vedere le evoluzioni di questo Legion.
C’è veramente poco da dire e tanto da giocare per quanto riguarda questo capolavoro.
Nerdando in breve
Star Wars: Legion è un wargame tattico, profondo, ma per niente ostico. Premia sia l’approccio competitivo che quello più casual ed è superlativo sotto l’aspetto componentistico e modellistico.
Nerdandometro: [usr 4.5]
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