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Q.U.B.E. 2 – Fuga dai cubi

Q.U.B.E. 2

Era il lontano 2015 quando l’interessantissimo Q.U.B.E. apparve sulle nostre console e nostri PC. Lo avevo provato all’epoca e ne ero rimasto colpito per semplicità dei comandi e raffinatezza degli enigmi.
Ovvio quindi che, appena scoperto che era in arrivo il seguito, mi ci sia buttato a capofitto pieno di curiosità: i ragazzi di Toxic Games saranno riusciti a perfezionare la loro creatura? Scopriamolo insieme.

Recensione

In Q.U.B.E. 2 vestiamo i panni di Amelia Cross, un’archeologa britannica che suo malgrado si trova bloccata su un pianeta alieno. Grazie all’aiuto di alcuni sopravvissuti, in collegamento radio, dovremo risolvere puzzle sempre più complessi fino a trovare la strada per tornare a casa.

In questo titolo troveremo anche un’interessante storia, che funge da contorno e accompagnamento all’avanzata della nostra protagonista. Si tratta di un pretesto narrativo per giustificare la presenza di Amelia Cross nell’ambiente alieno, arricchito nella sua parte finale da un bel twist plot che rende ancor più intrigante la trama.
Intendiamoci: nulla di particolarmente originale, ma è quel contorno in più che arricchisce un titolo che potrebbe vivere tranquillamente la propria dimensione di puzzle game anche senza.

Gameplay

Squadra che vince non si cambia? In un certo senso sì, ma Q.U.B.E. 2 gode di tutti i vantaggi delle nuove console, come avremo modo di approfondire a breve. Dal punto di vista della struttura di gioco, le novità sono elencabili sulle dita di una mano.
Esattamente come nel primo capitolo avremo modo di creare su zone “attive” cubi di diverso colore, ognuno con la sua funzione. Verde: un blocco pesante ottimo per sfondare porte e premere piattaforme; blu: un jumper per arrivare a zone altrimenti inaccessibili; rosso: allungabile, buono per creare piattaforme temporanee.

A questi elementi se ne aggiungo altri, che vi lascio il piacere di scoprire da soli: come le sfere d’acciaio, i magneti, l’olio e il fuoco. Man mano che si procede dovremo essere bravi a combinare tutti questi elementi in modi sempre più creativi, sfruttando il celebre “pensiero laterale” in modo da scoprire come superare le stanze.

Se le prime stanze vi sembreranno particolarmente semplici, non abbiate timore: la curva di difficoltà cresce, lentamente ma inesorabilmente. Col passare dei capitoli i puzzle diventeranno sempre più ostici e le soluzioni, apparentemente banali, potrebbero lasciarvi di sasso: “ma come non funziona?!” è una frase che mi son trovato a ripetere più volte nel corso del mio gameplay. A quel punto è bene fare una pausa e lasciar sedimentare un po’, per poi riaffrontare l’enigma a mente lucida.

Questo è un titolo che sa regalare grandi soddisfazioni a chi lo affronta nel mondo giusto.

Q.U.B.E. 2

Comparto tecnico

Rispetto al suo predecessore c’è stato un bel salto tecnico, questo è evidente. Alcune imprecisioni nei comandi, che mi avevano messo in difficoltà durante gli enigmi a tempo, sono scomparsi. Inoltre Q.U.B.E. 2 gode ampiamente della potenza delle console cur-gen e in particolare l’ho testato sulla mia One X per cui è disponibile il supporto enhanced e devo dire che la sua resa visiva la fa, eccome.

Liberatici dei “panorami” ripetitivi: i cubi asettici che regnavano nel primo capitolo, qui fanno capolino ampi scorci di cielo, tempeste e una vegetazione rigogliosa che sembra prendere il sopravvento sulla fredda tecnologia. La resa grafica è davvero notevole e accompagna con piacere il susseguirsi degli schemi che, in modo sostanzialmente lineare, si presentano senza soluzione di continuità uno dopo l’altro in un crescente livello di sfida.

La cosa che mi ha fatto invece storcere il naso sono stati i sottotitoli, non tanto perché siano in inglese: la lingua non è certo un problema e la storia è piacevole da seguire ma non fondamentale per procedere di livello in livello, ma bensì per la loro minuscola dimensione: anche su un 49 pollici, mi sono dovuto alzare e incollare la faccia allo schermo per riuscire a leggere cosa veniva scritto, al punto che dopo un po’ ho preferito la comodità del divano e mi sono affidato unicamente al parlato.
Se solo si potesse ingrandire un po’ la dimensione del carattere, la fruibilità ne risulterebbe immensamente migliorata.

Nerdando in breve

Q.U.B.E. 2 sfida le nostre capacità logico deduttive in puzzle spaziali a base di cubi colorati.

Nerdandometro: [usr 3.6]

Trailer

Contenuti

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