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Star Wars: Gli Ultimi Jedi – La Forza si è risvegliata, davvero

“Siamo la scintilla che appiccherà il fuoco che distruggerà il Primo Ordine!”

Lo sapevo. Lo sapevo che questa sarebbe stata una chiave importante, per capire questo film.

La frase che più di tutte mi aveva colpito nel trailer, me la sono portata con me durante la visione, speranzoso che questo film potesse rinnovare la magia che solo Guerre Stellari ha: quella magia che mi fece innamorare vent’anni or sono e che con alti e bassi continua ad appassionarmi ora, barbuto e trentenne.

Io ve lo dissi in altre occasioni e ve lo ripeto ora: con Star Wars non posso e non so essere obiettivo, perciò perdonatemi se questa recensione, scritta quasi di getto dopo l’anteprima milanese tardo-pomeridiana parla più con il cuore che con la mente, ma è esattamente così che io vedo e vivo la leggenda creata da George Lucas tanti anni fa.

Forse ne seguirà una più ragionata, non so, ma intanto questa esce così, come viene.

Si spengono le luci dopo una lunga attesa. La solita scritta, parte la fanfara.

Parole semplici, dirette.

E si parte, siamo tornati.

Il mondo attorno scompare, non so più che ore siano e sinceramente non mi interessa…

Recensione

Premessa: la recensione sarà completamente priva di spoiler, perché già di mio odio farne, ma anche perché per gustarvi questa pellicola al meglio dovreste arrivare completamente vergini da anticipazioni, anche finte o presunte tali.

Gli Ultimi Jedi era un film rischioso che offriva, già dall’annuncio stesso, il fianco alle critiche più disparate.

Come se non bastasse, è il seguito de Il Risveglio della Forza che, portando sul groppone un hype smisurato, ha polarizzato  e polarizza giudizi e critiche ancora oggi dopo due anni: il secondo di una trilogia iniziata in quel modo è perciò un film di criticità assoluta, che può decidere il destino dell’intera nuova trilogia, imprimendogli finalmente una direzione.

Il primo timore, enorme, era quello che si trattasse in definitiva di una sorta di remake de L’Impero Colpisce Ancora: ve lo dico subito, così ci togliamo sto sassolino dalla scarpa, non è così.

Sembra quasi che Rian Johnson addirittura scherzi proprio con questo fatto. Ci sono accenni, rimandi a situazioni che sembrano già viste… E invece no: secca arriva la smentita.

Johnson sembra quasi divertirsi a trollare tutte le teorie dei fan, a decomporre miti e leggende cresciute in seno al fandom e allo stesso mito di Star Wars: quella lucasiana è una galassia di eroi, di storie epiche, di caduta e redenzione… Come lo è la nostra.

Solo, amplificata.

Nel Risveglio della Forza avevamo conosciuto nuovi personaggi, ciascuno con le proprie peculiarità: in questo ottavo episodio andiamo ad approfondirne la conoscenza e ci rendiamo conto che non solo loro, ma anche gli intoccabili miti decennali di quella galassia, sono umani, profondamente umani, capaci di valutazioni errate, di stanchezza, del cedere ai sentimenti e agli impulsi più bassi dell’uomo.

E nonostante questo, sanno essere eroi, i più grandi eroi, quelli che sai che alla fine non ti deludono, quelli scolpiti nel tuo cuore di bambino che si rifiuta di crescere.

Gli Ultimi Jedi è un racconto fatto di tanti racconti, perché ciascun personaggio ha il suo posto nella storia e nel mondo; è un film lungo, il più lungo della saga, ma ciò non lo rende noioso, tutt’altro: è il film di Star Wars più denso  e corposo, a partire dalle linee narrative per arrivare ai rimandi alla mitologia, passando per i numerosi colpi di scena e tutti gli avvenimenti che si susseguono non in modo serrato come nel predecessore, ma inesorabili.

Ogariad mi ha scritto un messaggio, mentre ero al cinema: “Tu stasera lo vedi e mi scrivi un commento. Nient’altro. Solo una parola”. Sapete che parola ho scelto? IMPETUOSO.

Impetuoso come la voglia di conoscenza e la testardaggine di Rey; come la rabbia di Kylo Ren, che non ha smentito ciò che pensavo due anni fa, quando sostenevo che fosse il personaggio più interessante tra tutti quelli introdotti; impetuoso come il mare che si infrange sulle rocce dell’eremo di Luke Skywalker, impetuoso come la malvagità del Primo Ordine e come la Forza, la vera protagonista di questo racconto corale.

Già, la Forza: la Forza che torna ad essere l’assoluta protagonista insieme alla leggenda dei Jedi. La Forza, l’equilibrio tra il Lato Chiaro e il Lato Oscuro e il ruolo dei Cavalieri Jedi viene qui approfondito come non mai, proprio nel momento in cui essi si stanno estinguendo.

Lato Chiaro, lato oscuro… O lato Grigio? Johnson mi ha lasciato con questo dubbio: i contorni si sfumano, il buono e il malvagio si mescolano molto semplicemente perché siamo umani. Corruttibili, volubili, imperfetti.

Dualismo, dubbio. Ne Gli Ultimi Jedi le visioni e il piano mistico sono importanti, presenti: la Forza è viva, si sente.

Ci sarebbero tanti momenti che vorrei raccontarvi ma che mi sto mordendo le mani per non scriverveli e farvi arrivare intonsi alla visione: Gli Ultimi Jedi ha delle sequenze memorabili che rimarranno impresse nella memoria dei fan per la loro epicità ed efficacia; altre, sicuramente, vi faranno storcere il naso, una su tutte, potrei scommetterci.

Ma anche quella (la capirete quando la vedrete) potrebbe avere moooolti significati.

Nulla sarà più come prima, dopo questo nuovo episodio, questo è certo.

Cercate risposte alle domande che Il Risveglio della Forza aveva gettato come semi in un campo fertile? Qualcuna la troverete, in un film costruito per camminare con le proprie gambe lungo nuove strade, abbandonando la sicurezza delle strizzatine d’occhio di JJ e facendoci sussultare, dipingendo pian piano il suo affresco, proprio come un fuoco divampa da una semplice scintilla.

Ve lo dicevo io, che era importante la scintilla, no?

Dal punto di vista tecnico, non mi sento di dire nulla perché si tratta di un film visivamente e acusticamente incredibile, con la regia migliore tra tutti gli episodi di Star Wars.

Mi riservo una visione in IMAX per goderne al meglio.

Mi piacerebbe moltissimo parlarvi di più della colonna sonora ma non mi va di parlarne a vanvera, essendone appassionato, mi sembra che il mitologico John Williams abbia sfornato un altro grande lavoro, ma anche qui mi riservo di ascoltarla come si deve: uscirà domani, quindi il giudizio è per ora sospeso.

Conclusione

Gli Ultimi Jedi è un film che vi farà in principio un effetto strano, perché è uno Star Wars diverso, monta piano pur partendo veloce, ma è un ritmo diverso rispetto al più fracassone predecessore che non si concedeva un momento di tregua.

È un film da vedere più volte perché ricco di avvenimenti, concetti, momenti epici e anche, perché no, di risate.

Ciò che mi è rimasto al termine della visione sono mani sudate, cuore che batte, la consapevolezza che l’atto finale potrà essere ciò che desidera, ora più che mai.

Torniamo alle radici del mito di una galassia lontana lontana, ma allo stesso tempo lo vediamo proiettarsi verso il futuro, aprirsi al nuovo e alle nuove generazioni.

Noi tutti siamo stati feccia ribelle da giovani, contro un mondo che ci è sempre sembrato cattivo; lasciamo che quella scintilla di speranza rifulga in tutti, dal più grande al più piccolo, perché è di questo che parla Guerre Stellari: di speranza.


Nerdando in breve

Gli Ultimi Jedi è il film che imprime carattere alla nuova trilogia: un film diverso, maestoso, commovente ed anche imperfetto.

Benvenuto nel mito, Episodio VIII.

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