Recensione
Da sempre appassionato della saga Pixar, mi è capitato di imbattermi nell’opera cartacea, edita da Panini Comics, che ripercorre le vicende della trilogia ambientata nel mondo dei giocattoli.
Ma da appassionati dello sceriffo Woody e dello Space Ranger Buzz Lightyear, vale davvero la pena immergersi nella lettura della graphic novel?
Disegni e colorazione
Il compito più arduo, a mio avviso, era quello di adottare uno stile grafico che, pur trasponendo i modelli digitali presenti nelle storie, non ne modificasse eccessivamente l’aspetto visivo.
La scelta è ricaduta su uno stile cartoonesco molto adatto e, soprattutto, molto disneyano. Nonostante il passaggio ad una diversa tecnica di disegno, la resa è molto convincente, con i personaggi ben evidenziati dallo sfondo attraverso linee di contorno funzionali e nient’affatto invadenti e, soprattutto, una colorazione magistrale.
È la grande fedeltà la cosa che colpisce nella resa visiva della storia, riconoscibile anche nell’adozione delle stesse inquadrature utilizzate nelle pellicole per mostrare i diversi passaggi della storia. La scena di Buzz che atterra “su uno strano pianeta” o che viene “involontariamente” scaraventato fuori dalla finestra, così come l’inseguimento del camion dei traslochi sulla fida RC, o la lotta tra Buzz ed il malvagio Zurg, sono presi di peso dal film e creano un effetto nostalgia/ammirazione decisamente riuscito.
Gli approfondimenti
Valore aggiunto è la presenza, tra un capitolo e l’altro di piccoli articoli di approfondimento sullo sviluppo delle pellicole originali.
In poche pagine i “contenuti extra” danno informazioni senza risultare invadenti e, dando un diverso punto di vista sulla realizzazione delle avventure dei giocattoli di Andy, mostrano i bozzetti preparatori e lo studio dei personaggi principali e danno qualche informazione sulla storia che ha portato alla creazione del mondo di Toy Story.
Il dono della sintesi
La storia è resa con semplici e veloci passaggi e, con dei tagli quasi impercettibili e ben studiati, si è riusciti nell’arduo compito di condensare tre lungometraggi in 177 pagine stampate… un’impresa titanica!
Grande rilievo ha avuto anche la scelta di quali sequenze adottare come principale modello narrativo, all’interno del notevole minutaggio dato dalla somma delle tre pellicole d’animazione.
Tra i tre episodi, si nota facilmente come il film reso al meglio sia il primo.
Con le atmosfere ottimamente riprodotte ed in cui lo script, che ha svolto un buon compromesso tra sintesi e profondità narrativa (probabilmente anche grazie alla maggiore linearità della storia), Toy Story evita il non detto e tocca tutte le fasi salienti dell’avventura, evitando di sbilanciarsi maggiormente su alcuni punti della vicenda a scapito di altri.
Discorso diverso deve farsi per Toy Story 2 che, a fronte di una storia lievemente più intricata, è la pellicola che esce peggio dall’adattamento. Alcune fasi della trama risultano lievemente affrettate e si ha la sensazione, leggendo, che qualcosa corra troppo veloce verso la conclusione.
Per quanto riguarda, infine, Toy Story 3, nulla da dire, la qualità è indubbia e la storia è riprodotta con la stessa fedeltà riservata al primo capitolo.
In conclusione
Un’ottima occasione per rivivere in breve le avventure dei propri beniamini. Certo, si tratta comunque di una sorta di riassunto dei film… e penso che in fondo fosse anche inevitabile!
Ad ogni modo la qualità del prodotto è indubbia e nessun appassionato della saga di Toy Story dovrebbe lasciarsi sfuggire questa perla!
Nerdando in breve
Il ritorno di Woody e Buzz su… carta stampata! Un fumetto-sintesi delle avventure dei giocattoli più amati dello schermo.
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