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Star Trek: Discovery – L’incontro con il cast a Lucca C&G2017

Lucca Comics & Games

Star Trek: Discovery

Star Trek: Discovery è l’ambizioso progetto televisivo che riporta il vastissimo universo di Star Trek sul piccolo schermo.

Partita il 25 settembre su Netflix, la serie ha portato una ventata di novità nel franchise e ha convinto gran parte del pubblico, tra cui il nostro Zeno2k, che aveva parlato approfonditamente del pilota.

Durante il secondo giorno del Lucca Comics & Games, grazie alla collaborazione instaurata in questa edizione con Netflix, abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere con parte del cast della serie, nel corso del Press Cafè, incontro esclusivo riservato alla stampa.

Protagonisti dell’evento sono stati Sonequa Martin-Green, Jason Isaacs e Shazad Latif, interpreti rispettivamente di Micheal Burnham, Gabriel Lorca e Ash Tyler e lo showrunner Aaron Harberts.

L’incontro

La conferenza stampa è stata molto piacevole e distesa, grazie alla grande disponibilità dei protagonisti.

Gli argomenti toccati hanno spaziato sui più svariati ambiti legati alla serie Star Trek: Discovery, che si rivela di fatto una pietra miliare all’interno del franchise televisivo. Proprio per questa ragione, la maggior parte delle domande ha riguardato il rapporto con il fandom.

In particolare gli attori e lo showrunner sono stati interrogati sulle loro aspettative riguardo ai fan italiani: Martin-Green si è detta innamorata dell’Italia e molto felice che la serie sia così apprezzata anche nel nostro paese. Isaacs e Harberts hanno concordato sul fatto che Star Trek, da sempre, abolisce le barriere di ogni tipo e scoprire che, nella realtà, ci riesce davvero li riempie di orgoglio. Latif si è detto felice dell’interazione del pubblico.

Tutti gli attori sono stati inoltre concordi sul fatto di non essere, al momento, ancora in grado di stabilire quale impatto reale possa avere il loro ingresso in un fandom così radicato e sviluppato: per il momento le sensazioni sono positive e sono tutti molto curiosi di scoprire come si evolverà il tutto. Isaacs, inoltre, ha speso lodi per la sua collega Sonequa Martin-Green: in franchise in cui la fama è così rapida, ciò che permette di non perdere la testa sono i rapporti umani e Sonequa rende l’atmosfera sul set particolarmente familiare.

Sempre relativamente al fandom, è stato fatto notare che quello di Star Trek è forse uno dei più esigenti al mondo e ci si è domandati in che modo questo influisca sul lavoro per Discovery. Tutti gli attori ed anche Harberts hanno dichiarato il proprio rispetto per i fan ma, allo stesso tempo, come sia di fatto impossibile accontentare tutti. Nella realizzazione della serie, per tutti è importante dare il massimo e far sì che la serie riesca a veicolare effettivamente un messaggio anziché concentrarsi sulle aspettative.

L’universo di Star Trek si è espanso per oltre 50 anni ed è innegabile che sia molto codificato: è stato quindi chiesto se dal punto di vista artistico, ma anche della scrittura, questo aspetto sia stato fondamentale per la preparazione.

Isaacs ha affermato di essere cresciuto con Kirk e Spock come eroi della propria adolescenza: proprio per questo, ha evitato di guardare le serie del passato, sia per non rovinarsi l’immagine sia per non entrare in competizione con tali icone. Discovery è ambientata prima, per cui il suo obiettivo è stato creare qualcosa di nuovo.

Martin-Green e Latif, invece, hanno guardato alcune delle serie precedenti ma senza farsi influenzare troppo: entrambi concordano sul fatto che bisognava dare vita a qualcosa di nuovo e Martin-Green si è soffermato sulla necessità di vivere ed interiorizzare il personaggio, per dare al pubblico prima di tutto autenticità.

Harberts ha poi aggiunto che, anche dal punto di vista della scrittura, non si è cercato di riprodurre fedelmente quanto più di rispettare lo spirito di Star Trek, innovando allo stesso tempo.

Agli attori sono stati poi chiesti dettagli sulla recitazione. In particolare è stato domandato se avessero riscontrato echi shakespeariani nei propri personaggi. Latif ha risposto di non aver fatto riferimento a Shakespeare nello specifico, pur riconoscendo che, in fondo, ogni personaggio può avere un retroterra shakespeariano.  Isaacs ha confessato di aver attinto da più di un personaggio, da Enrico V, da Riccardo III, da Iago, da Coriolano: è importante che i discorsi in Star Trek abbiano un rilievo epico, perché non si tratta di una sit-com. Martin-Green si è dichiarata una grande amante di Shakespeare, in particolare del personaggio di Mercuzio, che ha avuto occasione di interpretare ed a cui è rimasta molto legata. La sua opinione è che ogni grande storia, se lasciata libera di fluire, incide profondamente sull’attore e questo è valido tanto per Star Trek quanto per Shakespeare.

Interrogati sui propri personaggi, inoltre, sia Isaacs che Latif hanno concordato sul fatto che non giudicano i personaggi che interpretano, per quanto negativi possano rivelarsi. Uno degli aspetti più interessanti per Isaacs è che Star Trek, da sempre, rifletta molto l’attualità e che, in Discovery in particolare, abbia dato vita a personaggi complessi e sfaccettati come mai era accaduto prima nel franchise. Martin-Green ha dichiarato che ama interiorizzare i ruoli che interpreta per cui, sotto un certo punto di vista, lei è Micheal Burnham. Si tratta di un personaggio saldo nei propri principi ma, allo stesso tempo, che presenta aspetti che cambierebbe volentieri.

Sonequa Martin-Green, inoltre, è stata di recente interprete di ruoli femminili forti e importanti: oltre a Burnham in Star Trek: Discovery, ha prestato il volto anche a Sasha di The Walking Dead. L’attrice si è detta molto fortunata di aver avuto la possibilità di interpretare due donne di questo tipo, estremamente forti e vulnerabili allo stesso tempo, la considera la sua forma di attivismo. L’unica somiglianza che trova tra i due personaggi è quella di essere particolarmente fedeli ai propri principi e a ciò che sono.

Le ultime battute sono state per Aaron Harberts: l’autore ha approfondito l’importanza dei Klingon e della loro lingua per Discovery. Si tratta di una serie sulla guerra e, per questo, era importante conoscere approfonditamente entrambi i fronti e le loro motivazioni. Per questo era presente sul set un esperto di Klingon. Infine, Harberts ha dichiarato che ci sono diversi aspetti che gli piacerebbe approfondire, come i Klingon stessi, il passato di Lorca, la giovinezza di Burnham: tutti argomenti per un possibile spin-off!

Gli altri appuntamenti

Attori e sceneggiatori, dopo l’incontro con la stampa, continueranno ad animare il Lucca Comics & Games, partecipando ad un panel su Star Trek: Discovery ed incontrando il pubblico alle 14.30.

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