Indie

Echo – Il nuovo concetto di personalizzazione

Recensione

Creato da Ultra Ultra, sviluppatore danese fondato nel 2015, Echo si presenta come un titolo originale e complesso.

Basata interamente sull’Unreal 4, l’avventura sbarca finalmente anche su Playstation 4, pronta a cambiare radicalmente l’esperienza dei videogiocatori di casa Sony così come su Steam e GOG.

Trama

Dopo più di un secolo di stasi, la giovane En arriva finalmente al termine del suo viaggio interstellare: il grande pianeta innevato che le si para davanti è, infatti, la sede di un enorme palazzo completamente abbandonato.
L’immenso luogo, spettrale e tetro, è sede di una potente e dimenticata tecnologia che la protagonista spera di poter utilizzare per riportare indietro una vita che non avrebbe dovuto perdersi.

Dopo una prima fase esplorativa, però, En apprende che la sua impresa potrebbe rivelarsi ben più ardua di quanto previsto e fa una terribile scoperta: il palazzo ha una propria volontà ed ogni volta che qualcuno prova ad utilizzarne le avanzate tecnologie, esso crea degli echi, copie esatte della persona in questione con l’unico obiettivo di annientare l’intruso.

Sistema di gioco

La particolarità vera del titolo risiede proprio nella grande possibilità di personalizzazione che il team danese è riuscito a dare all’avventura del giocatore.

Gli echi che ci troveremo ad affrontare nel corso della storia, infatti, non saranno delle copie soltanto dal punto di vista estetico. Ogni nostra azione eseguita verrà studiata dal palazzo, che utilizzerà i dati per comprendere il metodo con cui reagiamo ai diversi stimoli e per creare delle copie che siano in grado di “pensare” esattamente al nostro stesso modo.

Se il giocatore preferisse vivere l’esperienza con un approccio più stealth, ecco che gli echi agirebbero nei suoi confronti esattamente allo stesso modo; se invece dovesse preferire un tipo di gioco maggiormente votato all’azione, i suoi avversari utilizzerebbero lo stesso tipo di comportamento.

Ecco quindi che il modo di giocare questo titolo cambia in base a come affrontiamo l’avventura, con delle conseguenze molto importanti anche sul fronte della difficoltà.

Nel corso dell’azione, poi, ci saranno dei momenti di “blackout” del palazzo in cui i dati sullo stile di gioco verranno aggiornati, in modo da offrire un’esperienza sempre varia e pronta a modellarsi sulle nostre azioni, e in cui si potrà agire in modo molto più disinvolto nei confronti delle nostre copie.

Discorso a parte può essere fatto per le meccaniche che riguardano la fase esplorativa (molto importante nella parte iniziale del gioco e che funge un po’ da tutorial) che permette di venire a conoscenza delle principali possibilità offerte dal gameplay. Attraverso la pressione del tasto indicato a schermo possono compiersi diverse azioni, come il saltare o l’interagire con gli oggetti. Tuttavia, la natura stessa del pianeta, così freddo, porta ad un utilizzo ottimizzato dei movimenti della protagonista, con la necessità di attendere prima di effettuare un’azione una volta terminata l’energia termica.

Grafica

Altra componente rilevante è quella relativa al comparto grafico. Un ottimo sistema di illuminazione, che ben si addice all’atmosfera cupa dell’ambientazione, incornicia elementi modellati alla perfezione. Il grande effetto visivo dovuto ai contrasti tra luci ed ombre dona alla scena un aspetto molto peculiare che colpisce. Lo stesso design della protagonista (che per forza di cose vedremo in ogni salsa), poi, fa comprendere quanta cura gli sviluppatori abbiano riposto nella componente estetica del titolo.

L’unica pecca, che potrebbe minare un po’ l’esperienza da questo punto di vista, è costituita dalla poca varietà degli scenari, con il palazzo che mostra pochi segni di diversificazione e si presta ad una sostanziale omogeneità visiva.

In conclusione

Il lavoro di Ultra Ultra si può considerare eccellente sotto parecchi punti di vista e la qualità è incredibile se si considera che si è di fronte ad un titolo indie. Tuttavia, la grande particolarità dell’esperienza potrebbe costituire un’arma a doppio taglio.

L’incipit stesso dell’avventura fa comprendere come i creatori abbiano optato per uno svolgimento assai lungo ed approfondito (dal punto di vista del racconto) di alcune sezioni del gioco, a scapito dell’immediatezza e della velocità. Il giocatore poco paziente potrebbe scoraggiarsi già dalle prime battute, figurarsi dopo una trentina di minuti di esplorazione infruttuosa.

Altra nota stonata è costituita dalla mancata localizzazione in italiano, sia per dialoghi che per sottotitoli. Un vero peccato, data anche la complessità dei discorsi che, in alcuni punti, diventano di ardua comprensione anche per persone che conoscono l’inglese e non permettono di cogliere le piccole sfumature della narrazione.

Nonostante questi aspetti, Echo è un titolo da scoprire e vivere, che potrà conquistare con il proprio carattere e la propria personalità.

Nerdando in breve

Un videogioco particolare, in grado di offrire una sfida innovativa, particolare e stuzzicante. Da scoprire.

Trailer

 

 

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