Molto più di un DLC, poco meno di un gioco ex novo: Dishonored: La Morte dell’Esterno è la degna conclusione di quanto visto e apprezzato in Dishonored 2. Scopriamo insieme cosa ci aspetta dall’ultima fatica di Arkane Studios e Bethesda Softworks.
Recensione
Sono passati circa dieci mesi dall’uscita di quell’incredibile capolavoro chiamato Dishonored 2 e gli appetiti di tutti i fan rimasti all’asciutto, dopo aver sviscerato i segreti di Karnaca, possono finalmente prepararsi per una nuova tavola imbandita.
Piatto forte, questa volta, è Billie Lurk, aka Meagan Foster, ladra, assassina, criminale che nel precedente capitolo ha aiutato, con la sua amata nave Dreadful Wale, Corvo ed Emily contro la congiura di Delilah.
Billie Lurk è un personaggio che ha fatto immediatamente breccia nel cuore degli appassionati e grazie a questa espansione stand alone, abbiamo la possibilità di seguire la sua storia, scoprire cosa l’ha portata ed essere quello che è, ed approfondire il suo rapporto col famigerato Daud, assassino redento dell’imperatrice Jessamine Kaldwin.
Storia
In Dishonored: La Morte dell’Esterno, vivremo quindi cinque intense missioni a caccia di un metodo per uccidere l’Esterno, la creatura dell’oblio che da sempre accompagna il franchise. Ma è davvero possibile uccidere un’entità quasi divina? Daud ne è convinto, ma ormai provato nel corpo e nello spirito, deve affidarsi proprio a Billie, sua vecchia discepola, perché sia lei a proseguire la sua opera di vendetta.
Nei panni di Billie torneremo a Karnaca, visitando nuove ambientazioni e ritrovando il Conservatorio, forse la mappa più affascinante di Dishonored 2.
Dopo aver assaltato una banca e rubato l’arma mistica per uccidere l’Esterno, Billie dovrà riuscire ad entrare direttamente nell’oblio, per trovarsi faccia a faccia con l’Esterno e porre fine alla sua esistenza.
Gameplay
Come per gli altri titoli Dishonored, anche qui abbiamo un’infinita varietà di approcci: più o meno furtivo, più o meno letale. Ogni obiettivo può essere raggiunto in almeno due/tre modi diversi in ciascuna missione e l’uso di nuovi poteri rende l’approccio al gioco quanto mai affascinante.
Billie avrà a disposizione nuove armi, come la mina a gancio per catturare nemici al volto, e tre nuove capacità datele dall’Esterno: con Traslazione potremo agganciare un punto di atterraggio e trasportarci in quel punto, ottimo per raggiungere posti chiusi e irraggiungibili, se unito al potere di Preveggenza, con cui potremo guardarci attorno, marcare gli oggetti e le persone e fissare, appunto, un luogo di arrivo per il teletrasporto. Infine Billie può usare la Somiglianza: assumere le sembianze di un altro NPG (vivo) e passare indenne tra gli avversari. Una splendida ed interessante novità per chi ama giocare come un fantasma.
Questi nuovi poteri danno al titolo una ventata di aria fresca, e le strategie di gioco diventano davvero entusiasmanti.
Ma le novità non finisco qui: Billie è in grado di ascoltare i pensieri dei ratti, scoprendo così importanti indizi o percorsi alternativi; infine ci sono i contratti: recandosi al mercato nero è possibile prendere in carico numerosi obiettivi secondari (tutto fuorché banali) per racimolare un po’ di denaro o preziosi amuleti.
Non si tratta di un mero tentativo di allungare il brodo: i contratti sono missioni altamente sfidanti e molto soddisfacenti da portare a termine, che consentono di approfondire ancora di più la conoscenza del fantastico universo creato in Dishonored.
A semplificare il gameplay, attirando magari quei giocatori che si sono lasciati intimorire dalla profondità del gioco originale, spariscono l’albero delle abilità e il recupero dell’energia dell’oblio, che si ricarica automaticamente. Più semplice ma non semplicistico: un ottimo compromesso trovato dagli sviluppatori per alleggerire il carico e confezionare un titolo snello e immediatamente fruibile. Io stesso, nonostante abbia giocato tutti i capitoli e relativi DLC, non ho sentito la mancanza di queste feature, rapito com’ero dalla storia e dall’ambientazione.
Una volta terminata l’avventura, poi, è possibile rigiocarla con i poteri originali di Dishonored 2, cosa fondamentale per sbloccare tutti gli obiettivi presenti.
Sommando le due run richieste, Dishonored: La Morte dell’Esterno vi impegnerà per una decina d’ore, che possono arrivare anche a quindici se giocato con la calma e l’attenzione che il titolo richiede.
Naturalmente è possibile correre come dei pazzi massacrando tutti e ignorando la miriade di particolari disseminati nel gioco, ma non è così che va inteso; Dishonored: La Morte dell’Esterno va vissuto momento per momento, assaporato con calma, calandosi nelle realtà distopiche e malate che Karnaca racchiude in sé.
Comparto tecnico
Da un punto di vista tecnico, le considerazioni sono identiche a quelle fatte per Dishonored 2: grafica eccezionale, scorci mozzafiato, musiche e dialoghi perfetti. Insomma: tecnicamente è quel capolavoro come ci si aspetta di trovare sulle nostre console.
Considerazioni finali
Questo è esattamente quello che mi aspetto da un’espansione: non una missioncina extra in cui le dinamiche vengono riproposte identiche al gioco iniziale, ma un vero e proprio titolo godibile anche da solo, con novità sostanziali nel gameplay, storie da seguire, personaggi da conoscere.
Insomma. Dishonored: La Morte dell’Esterno è un must-have per tutti coloro che hanno amato la saga di Dishonored, un piccolo capolavoro che non può mancare nella vostra collezione.
Dishonored: La morte dell’Esterno è disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC al prezzo di 29,99 Euro.
Nerdando in breve
Dishonored: La Morte dell’Esterno è l’espansione di Dishonored 2 che tutti dovrebbero giocare.
Nerdandometro: [usr 4.5]
Trailer
[amazon_link asins=’B07214XJFT,B071JRQWF1,B00ZR40F0E,B00ZR40EYG’ template=’ProductCarousel’ store=’nerdandocom-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9b7cee74-9bf8-11e7-8eb7-3d01cd9ca9d9′]
Contenuti