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Suicide Guy – Interessante, italiano e irriverente

Suicide Guy

Quando ormai sembrava essere stato prodotto di tutto (e ho giocato con I Am Bread e Goat Simulator) ecco arrivare sulla scena un nuovo contendente: Suicide Guy.

Obiettivo del gioco? Morire in sogno abbastanza volte da svegliarsi. Appena in tempo per raccogliere la birra che sta cadendo, dopo che ci siamo addormentati.

Eh sì.

Recensione

Suicide Guy è un gioco sviluppato da un ragazzo italiano, Fabio Ferrara, che con la sua Chubby Pixel si occupa anche di distribuirlo. Sono sempre felice di veder fiorire nuove realtà videoludiche nel nostro paese e questa in particolare mi sembra sulla buona strada.

Uno dei motivi è il fatto che, nonostante lo sviluppo del gioco sia sulle spalle di una sola persona, questo sia seguitissimo. Se trovate un bug e lo segnalate sulla comunità di Steam del gioco, sicuramente lo sviluppatore, molto gentile e disponibile, interverrà personalmente per capire il guasto e aggiornare il gioco. Praticamente un’assistenza custom di livello aziendale!

Oltre a questo il gioco, che è visibilmente una produzione indipendente, ha una buona personalità e non cerca di scimmiottare generi triti e ritriti, ma sfrutta più il medium del platform-puzzle per rappresentare la versione moderna dei classici sogni ricorrenti: esami, rimanere in mutande, essere inseguiti e perché no, essere inseguiti da esami in mutande!

Trama

Come accennavo prima, lo scopo del gioco è quello di far morire nei modi più assurdi il nostro avatar, o meglio… l’avatar del nostro avatar!

La storia è semplice: il protagonista, un omone “alla Homer Simpson” sta subendo il classico abbiocco post-pranzo davanti alla TV, sporco di pizza, ciambelle e birra. Nel momento fatidico in cui la sonnolenza prende il sopravvento, la bottiglia di birraccia da discount gli scivola dalle mani e si avvia inesorabilmente verso il pavimento.

In questo esatto momento, l’inconscio dell’uomo prende il sopravvento e per salvare il sacro nettare attiva una procedura forzata di risveglio tramite i sogni. Il nostro Suicide Guy si troverà a passare in una serie di mondi, ispirati evidentemente a film e videogiochi visti sul televisore durante la veglia (e quindi disseminati di citazioni), in cui il tempo scorre molto più velocemente rispetto al mondo reale e dove per avvicinarsi sempre di più al risveglio, il sonnacchioso e avvinazzato protagonista dovrà cercare di morire per cercare di riprendersi per lo shock.

Però i sogni spesso sono strani e complicati e forse è proprio per questo che ci troveremo di fronte ad astrusi rompicapi e ingegnosi modi di morire.

Gameplay

Partendo dalla tavola calda che fa da “hub” per tutti gli altri sogni-livelli, dovremo avventurarci in varie sezioni, molto diverse fra loro. Ognuna di esse è ispirata a svariati mondi della cultura popolare: abbiamo un tempio da cui rubare un idolo d’oro, una stanza in cui raccoglieremo una pistola spara-portali o ancora dovremo dare vita ad una statua di argilla, a immagine e somiglianza del Suicide Guy, grazie a fulmini e macchinari.

I rompicapi sono semplici ma molto vari fra loro. Certe volte dovremo gettarci contro degli spuntoni, altre dovremo far sì che sia la “morte” a venire da noi. La diversità degli ambienti determina anche come e dove troveremo la soluzione.

Ad esempio, in un livello, dovremo riuscire ad attivare il motore a curvatura della nostra astronave e gettarci dentro una stella, in un altro dovremo attivare la pressa di un’officina per farci spiaccicare oppure dovremo infastidire un gigantesco capodoglio bianco finché non deciderà di buttare giù il faro in cui ci troviamo.

Uno dei più ispirati è quello che, di fatto, è un livello di Super Mario. In prima persona e in tre dimensioni. Nintendo se ci sei batti un colpo. Questo ragazzo ha realizzato un concept giocabile di come potrebbe essere uno dei futuri Mario 3D, in un livello semplice semplice.

Grafica e sonoro

Eccoci arrivati al punto dolente di Suicide Guy. Obiettivamente, la qualità grafica e audio è dimenticabile, ma perdonabile dal momento che abbiamo a che fare con uno stile cartoonesco e colorato, che quindi richiede un livello di dettaglio minore.

Sinceramente non c’è da scandalizzarsi molto, vista la natura indie fino al midollo di questo progetto (e soprattutto visto che costa meno di una birra media). Fortunatamente la resa grafica è veramente l’aspetto meno importante del gioco, quindi non inficia molto sull’esperienza finale.

Nulla vieta che, visto l’impegno che Fabio Ferrara sta mettendo nel seguire e supportare il gioco, in futuro non arrivino texture migliorate o modelli 3D più coesi con l’ambiente.

Prezzo

Suicide Guy è disponibile su Steam, per Windows, Mac OS X e Linux, al prezzo di 4,99€ ed è in uscita anche per PlayStation 4 e Xbox One.

In conclusione

Passando sopra ai difettucci tecnici (che comunque vengono seguiti e risolti giornalmente), Suicide Guy resta come un simpatico passatempo vario e interessante. È fondamentale prenderlo con ironia. Il nome e la trama possono sembrare poco delicati riguardo a un tema tutt’altro che comico, ma basta giocarci un poco per capire lo spirito, assolutamente non offensivo, di questo titolo.

I livelli veloci e appaganti si prestano benissimo a veloci partite di 5-10 minuti e quindi adatte a tutti coloro che ormai hanno ben poco tempo per giocare.

La natura onirica dei livelli, poi, lascia anche molto spazio all’interpretazione. Ci ho trovato soprattutto una lettura che vede videogiochi e film come costanti fughe dal pericolo, che viene però esorcizzato nei sogni del protagonista, buttandocisi a testa bassa e invertendo il meccanismo per salvare la cosa più preziosa: la birra!

Magari non c’è niente di tutto questo, magari c’è qualcosa di più, o di diverso che altri potrebbero leggerci, ma non è forse questa la base dell’arte stessa?

Nerdando in breve

Suicide Guy è un irriverente e simpatico platform-puzzle italiano che può regalarvi tanti momenti divertenti e folli, pur costando meno della stessa birra che dovrete salvare nel gioco!

Nerdandometro: [usr 3.6]

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