Di videogiochi sportivi ne escono centinaia e ogni anno, di solito in autunno, spuntano come funghi le nuove edizioni dei titoli più attesi, sia simulatori tout-court come FIFA sia manageriali infiniti tipo Football Manager. Eppure c’è uno sport il cui unico videogioco esce adesso. Lo sport è il ciclismo e il gioco è Pro Cycling Manager 2017.
Recensione
Ora, sono sicuro che dopo aver visto il titolo e l’argomento, questo articolo lo leggeranno tre persone, due delle quali dello staff di Nerdando, però io ci provo speranzoso visto che il ciclismo è uno sport che mi piace molto.
Innanzitutto un po’ di dati: Pro Cycling Manager 2017 è parte di una serie che va avanti dal lontano 2001, ed è un titolo di Cyanide Studio (famoso per il videogioco di Blood Bowl). È disponibile su Steam e per PS4 con il nome Tour de France. Occhio però che la versione per PS4 dovrebbe avrebbe meno contenuti rispetto alla versione per PC. Il motivo per cui esce adesso è perché la stagione ciclistica è adesso al suo picco, con il Giro d’Italia finito da poco e il Tour de France iniziato il primo luglio.
Pedali diversi
Dunque, come si può immaginare dal titolo, PCM è un gioco manageriale. Le modalità principali sono di fatto due, con delle leggere differenze.
La prima è la modalità Carriera. Probabilmente è la parte più nota e facile da comprendere. Si prende il controllo di una squadra professionistica (reale o creata) e si cerca di portarla alla gloria. Si gestiscono gli allenamenti, le partecipazioni alle corse, i ritiri, le composizioni delle squadre, gli sponsor, l’equipaggiamento, la campagna acquisti (c’è anche nel ciclismo). Insomma tutti gli aspetti manageriali della squadra.
La seconda modalità è Diventa un Pro. La maggiore differenza è che qui non si controlla tutta una squadra ma solo un ciclista ideato da zero. Potete dunque creare il vostro campioncino e farlo crescere fino a farlo diventare il nuovo Pantani o il nuovo Cipollini (a seconda del vostro tipo di atleta preferito).
A seconda della nazionalità e delle aspettative s’inizia con un contratto in una squadra minore e da lì dovrebbe partire la scalata (ah-ah) verso il successo. Una scalata fatta di allenamenti (che si possono personalizzare) e di ordini da eseguire per ogni corsa. Scordatevi quindi di partire e vincere tutto da soli, un po’ perché contro i numeri uno al mondo è difficile vincere in volata, un po’ perché nelle prime gare ci chiederanno di proteggere il capitano o di tirare la volata (quindi correre per km e sfiancarci). Questa modalità è l’ideale per chi magari non conosce benissimo le dinamiche del ciclismo professionista e non è ancora sicurissimo di gestire al meglio un’intera squadra.
In aggiunta a queste due modalità principali, è possibile correre delle gare specifiche, sempre prendendo il controllo di tutta una squadra. Ad esempio si può provare a partecipare al Tour de France (o anche solo ad una tappa), per non dover stare a simulare tutto il circuito World Tour (ci sono una marea di gare l’anno, tra giri e corse di un giorno) e anche per impratichirsi nella gestione di gara di una squadra.
Infine, è presente una sezione per le gare su pista, che è una disciplina molto diversa e ha specialità ben precise. Siccome il sistema è molto diverso, lo sono anche le tipologie di gara. Si tratta sostanzialmente di un aggiunta di poco che diverte per fare una gara di cinque minuti, ma non è proprio la parte migliore del gioco (e a me il ciclismo su pista piace da morire).
Le ultime due modalità sono disponibili anche online, per giocare in multiplayer. Non ho ancora avuto modo di provarci, anche perché al momento non sono così bravo e non ho voglia di farmi battere sonoramente.
Come pedalare?
Il gioco ovviamente non si esaurisce nell’aspetto manageriale, ma ci sono anche le gare vere e proprie, come accennato. Nella modalità Gara Singolo o durante le gare in Carriera è possibile controllare tutti i corridori (di solito sono otto) contemporaneamente o quasi dando loro dei compiti da seguire.
Si può cambiare la strategia in corso di gara e si deve decidere se e quando attaccare per una gara a punti o per un Gran Premio della Montagna. Ogni ciclista ha una specialità, dunque in squadra troverete sempre qualche sprinter, un paio di scalatori o di specialisti delle classiche o dei Grandi Giri e starà a voi bilanciare il vostro team a seconda delle corse o delle tappe. Per esempio, non vi conviene puntare su Vincenzo Nibali durante la Parigi-Roubaix o durante una tappa da sprinter del Tour.
Durante le corse bisogna sempre tenere d’occhio le barre dell’energia, per far arrivare il proprio corridore di punta fresco al momento decisivo. Per evitare sorprese, si può farlo seguire costantemente da un gregario, per proteggerlo dal vento o da attacchi di avversari. Inoltre bisogna controllare la quantità d’acqua disponibile e mandare un gregario a prendere le borracce da distribuire ai compagni. Insomma occorre osservare tutti gli aspetti cruciali e normali di una gara di ciclismo, che presuppongono un minimo di conoscenza dello sport e delle sue dinamiche. Per questo, come specificato sopra, consiglio ai non esperti di partire prima con le Gare Singole o la modalità Diventa un Pro (dove si controlla solo un ciclista e viene detto cosa fare).
Le magagne sono dovute all’AI che finora mi è parsa sostanzialmente basica. Le gare sono un po’ troppo simili, con l’AI che fa quasi sempre le stesse cose, soprattutto nella modalità Diventa un Pro. Probabilmente è un aspetto che verrà limato in patch successive (una situazione abbastanza normale in giochi manageriali sportivi. Ricordo alcuni capitoli di Football Manager ingiocabili fino alla prima patch).
La simulazione grafica è di buon livello, con i ciclisti abbastanza differenziati in gara e con molti dettagli. Ho riscontrato due difetti principali. Innanzitutto, i fondali sono tutti uguali, per cui lo sfondo di una qualsiasi tappa del Tour è identico ad una corsa in Australia (i percorsi sono ovviamente diversi e fedeli alla realtà), ma d’altronde sarebbe stato complicato inserire tutti gli sfondi reali, visto che ci sono centinaia di gare diverse sparse per tutto il mondo. Il secondo problema è che ci sono parecchi glitch, involontari e non, del tipo che in gara le macchine e le moto vengono attraversate dai ciclisti come se fossero trasparenti. Nonostante questo, il motore grafico è molto più dettagliato di quanto mi aspettassi e non me la sento di criticarlo più di tanto.
Scegliere il telaio
Capitolo licenze: un gioco del genere ha senso solo se ha delle licenze di livello e direi che non ci si può lamentare. La maggior parte delle gare maggiori sono presenti con loghi e nomi originali, unica eccezione rilevante (per noi) il Giro che diventa il Supergiro d’Italia.
Per quanto riguarda le squadre, sono presenti tutte le 17 squadre del World Tour (che è il livello più alto di ciclismo professionale), più tutte le squadre Continental-Pro e Continental (cioè gli altri due livelli di professionismo), tutte con le uniformi originali e il roster originale, almeno per quanto mi è sembrato a me (onestamente non conosco le squadre professioniste colombiane).
Quindi tutti nomi originali, tranne che per 4 squadre del World Tour (Team Sky, BMC, Quick-Step e Dimension Data). In questi 4 team denominazione e divisa sono quelli reali, ma i ciclisti non hanno il loro vero nome. Per cui niente Chris Froome, ma Kris Run, secondo una pratica ben nota a chiunque abbia giocato ai primi capitoli di PES.
Non disperate: tramite lo Steam Workshop è possibile accedere a database modificati da altri utenti o creare direttamente il proprio db. Potrete quindi non solo cambiare i nomi originali, ma se siete abbastanza matti potete anche ricreare squadre e campioni del passato, per vedere chi vincerebbe tra Coppi e Merckx o replicare la stagione ciclistica del 1956.
Nerdando in Breve
Di giochi sportivi manageriali non ne esistono poi molti, di giochi sul ciclismo ancora meno. Pro Cycling Manager 2017 non è un gioco perfetto, ma chiunque abbia un minimo interesse per le due ruote dovrebbe provarlo.
Trailer
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