Recensione
Noi italiani siamo un popolo di opinionisti e criticoni e non è raro trovare chi, alla pensilina dell’autobus, in coda per entrare da qualche parte o per pagare o al bar, tira fuori il classico “Te lo spiego come si potrebbero risolvere i problemi! Ah, se me lo lasciassero fare!”
Oltre ai 60 milioni e più di Commissari Tecnici della Nazionale, di Presidenti USA, di Presidenti del Consiglio, siamo 60 milioni di Sindaci.
Fare il Sindaco non deve essere una roba semplice: a contatto praticamente diretto con la cittadinanza, hai a che fare con situazioni di tutti i giorni e con l’inevitabile gogna che ti aspetta perché nel quartiere XX ci sono i topi, perché quando piove si allaga tutto eccetera, eccetera.
Se noi videogiocatori in questi problemi amiamo tuffarci da molti anni grazie ai vari SimCity e al recente Cities: Skylines, pensate un po’ che bellezza che deve essere fare il Governatore di una colonia.
Spaziale.
In un altro sistema solare.
Su un pianeta semi-ospitale.
Signori aspiranti amministratori, benvenuti in Aven Colony.
Meccaniche, ispirazione e modalità della prova
Aven Colony è un gestionale che ci permette di costruire la nostra colonia su un pianeta abitabile (beh, circa) al di fuori del nostro caro e confortevole Sistema Solare.
È tuttora in sviluppo presso i texani di Mothership Entertainment ed è pubblicato sotto l’egida di Team 17, che ringraziamo per aver avuto accesso a questa versione beta (quindi non definitiva).
L’uscita della versione completa è prevista per il 25 luglio prossimo: nel frattempo, in questa anteprima, vi racconto la mia esperienza di qualche ora con questa build non definitiva.
Aven Colony, dicevamo, è un gestionale, ascrivibile di certo alla categoria dei city builder, ovviamente con alcune peculiarità che lo contraddistinguono.
Negli ultimi tempi, grazie al mondo indie, abbiamo visto interessanti commistioni di generi: una di quelle che più mi ha colpito è stata l’ibridazione dei gestionali con i survival, tra i quali cito certamente Banished, titolo sviluppato completamente da una singola persona, ma in grado di spiegare perfettamente un intero genere: a capo di uno sparuto gruppo di coloni senza patria, dovevamo fondare un villaggio e farlo prosperare, o quantomeno tentare di sopravvivere il più possibile ai rigori dell’inverno, alle malattie, alla carestia e a tutte quelle amenità in grado di rendere la vita un inferno.
Banished era un titolo piuttosto “ansiogeno” se confrontato ai titoli city-builder standard; Aven Colony, pur presentando alcune meccaniche ricollegabili al survival è molto più “rilassato” rispetto al collega.
Gameplay
Spero di avervi dato un’idea di che tipo di gioco sia Aven Colony: si costruisce la propria colonia, ma dando una certa importanza proprio agli aspetti di sopravvivenza insiti nel fatto stesso di colonizzare un mondo alieno ed ostile, senza però per questo risultare frenetico o stressante.
La costruzione della colonia avviene in modo piuttosto “standard”: abbiamo un certo numero di edifici suddivisi in categorie in base alla loro funzione, come abitazioni, cibo, acqua, energia e così via e uno strumento per piazzare tunnel, che permetteranno ai nostri cittadini di spostarsi tra i vari edifici senza soccombere all’atmosfera del pianeta, chiaramente inadatta ai polmoni terrestri.
Da bravi governatori, dovremo essere in grado di garantire ai nostri cittadini le migliori condizioni di vita possibili, sempre considerando che ci troviamo su un pianeta ostile: tali condizioni di vita saranno garantite dal giusto apporto di cibo, acqua, aria pulita, abitazione e lavoro in prima istanza, per poi arrivare a svaghi, salute e mancanza di criminalità.
Voglio soffermarmi un momento sulla questione dell’aria: essendo la nostra colonia ermeticamente sigillata, ci toccherà monitorare costantemente la qualità dell’aria che circola negli edifici e nei tunnel, andando a piazzare strategicamente filtri e ventole in modo strategico per compensare odori e gas tossici.
Anche la gestione dell’elettricità è variegata, grazie alla possibilità di sfruttare diversi edifici per generarla e gestirla: come è comprensibile, in mancanza di energia elettrica è possibile che gli edifici si spengano con tutto ciò che ne consegue.
Molto carina la possibilità di utilizzare alcuni edifici in modo ibrido: ad esempio, la torre parafulmini serve sia a proteggere dai violenti temporali, sia ad immagazzinare energia una volta colpita dalla scarica; il generatore geotermico può fornire sia elettricità che acqua, e così via.
Nella colonia non si utilizza una comune moneta, ma i naniti, che fungono da materiale da costruzione assoluto e che potremo sintetizzare noi stessi estraendo materiali e sintetizzandoli.
Allo stesso modo, esiste una catena di lavorazione dei materiali grezzi, come cibi, piante aliene e così via. L’edificio per la ricerca scientifica permette di ricercare le tecnologie necessarie a tali trasformazioni.
Esiste anche la possibilità di commerciare con la nave madre in orbita intorno ad Aven Prime, la stessa che a ritmi regolari ci invierà nuovi cittadini.
Da Governatori quali siamo, avremo la possibilità di governare tramite una serie di politiche, che vanno dal razionamento di cibo e acqua in caso di necessità, alla legge marziale.
Il nostro mandato non è però eterno: la nostra colonia è una democrazia e ogni tanto dovremo sottostare ad un referendum che ci confermerà o ci solleverà dall’incarico in base al morale medio degli abitanti del nostro avamposto.
Il morale è il fattore forse più importante da tenere d’occhio, oltre ai parametri vitali: pensate che addirittura ai coloni dà fastidio fare una strada più lunga per arrivare a lavoro!
Esploratori delle profondità dello spazio, ma pigri.
La parola d’ordine è equilibrio: è importante infatti, perché la nostra colonia cresca prosperosa e senza intoppi non strafare: bisogna che il flusso di immigranti non ci trovi impreparato a gestire la sovrappopolazione, ma allo stesso tempo non dobbiamo cominciare ad espanderci come forsennati trovandoci una colonia che non funziona perché manca forza lavoro.
In generale Aven Colony ha un ritmo piuttosto piacevole, e riesce ad essere un gioco rilassante: di certo la categoria dei city builder non è quella più frenetica che si possa trovare sul mercato, ma il feeling che mi ha trasmesso, pur con le sue meccaniche da survival, è piacevole.
Inoltre, con le aggiunte della fauna locale (anche ostile, tipo sandworm stile Dune ed infezioni aliene della peggior specie) e del meccanismo delle spedizioni, il titolo restituisce finalmente anche quella sensazione di trovarsi in un luogo ignoto ed inesplorato, cui dobbiamo mostrare riverenza piuttosto che aggressività. Un po’ la diatriba presente in Civilization: Beyond Earth, se mi perdonate l’ardito paragone.
Modalità di gioco
Per ora le modalità previste sono essenzialmente due: campagna e sandbox.
Ovviamente la campagna consiste in una serie di scenari in cui andremo a colonizzare zone molto diverse del pianeta, sia dal punto di vista delle risorse che da quello climatico. In questa modalità il gioco sarà indirizzato da una serie di obiettivi che ci vengono proposti man mano dalla nave madre e che, se risolti, garantiranno svariati bonus.
La modalità sandbox invece, è una modalità più libera in cui costruire la colonia come ci pare e piace. Per ora sono disponibili soltanto due mappe, ma sono certo che all’uscita avremo una valanga di contenuti in più.
Grafica e interfaccia
Dal punto di vista visivo, Aven Colony è molto colorato e piacevole: gira sull’Unreal Engine 4 e restituisce una visione positivista ed ottimista del futuro umano nello spazio, che è un po’ la sensazione che si respira in tutto il titolo, quella di uno slancio grandioso dell’uomo verso la nuova frontiera, scevro della cupezza di tanti altri titoli di simile ambientazione.
In qualche modo, artisticamente, mi ha ricordato gli ultimi due titoli della serie tedesca Anno, seppur la colonia, perlomeno per ora, non sembri così viva e brulicante di vita come nei giochi di Blue Byte.
I singoli cittadini potranno essere visti muoversi lungo i tunnel tramite le telecamere a circuito chiuso, ma non è la stessa cosa che guardare gli affollati marciapiedi delle città di Caesar o Cities: Skylines, ecco.
L’interfaccia permette di sovrapporre alla mappa una serie di informazioni, in modo molto simile al già citato Cities: Skylines o a SimCity e ciò ci permetterà di avere idealmente tutte le informazioni davanti a colpo d’occhio.
In conclusione
Aven Colony uscirà in versione completa il 25 luglio, ma già da ora è possibile farsi un’idea di cosa ci attende: un gestionale cittadino dal look accattivante, dalle meccaniche ben equilibrate e dall’ambientazione che è tutt’altro che mero sfondo, ma parte attiva del divertimento.
Mi rendo conto di non aver dettagliato tutto il possibile, ma se vi dicessi tutto vi toglierei anche parte del divertimento che sta nello scoprire tutte le meccaniche e le strategie.
Aven Colony sarà disponibile per PC (su Steam e Itch.io), XBox One e PS4 il 25 luglio.
Solitamente sono scettico sulla versione console di titoli pensati per essere utilizzati con il mouse, ma data la penuria di titoli del genere su console, ben venga: se ben fatto, potrebbe essere un punto in più per il gioco di Mothership Entertainment.
Nerdando in breve
Molto promettente questo Aven Colony: un gioco di costruzione di città, ma con forte ambientazione spaziale e meccaniche carine ed equilibrate, nonché bello da vedere.
Ci sono buoni propositi per un ottimo titolo completo, anche su console, dove la concorrenza è molto meno spietata.
Trailer
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