Recensione
In una quotidianità in cui i social sono parte integrante della vita di tutti, non si può fare a meno di connettersi alla rete. Chi è in cerca di fama e di fortuna o chi cerca di scoprire sempre più cose sulla gente che lo circonda, trova terreno fertile e la voglia di gossip e di visibilità porta le persone, spesso, a fare cose insospettabili. Se Internet, infatti, non è la fonte di ogni male, è vero però che permette di tirare fuori lati nascosti dell’utenza, sia peggiori che migliori.
Questa è la premessa da cui Nerve, il nuovo film targato Henry Joost e Ariel Schulman, prende le mosse.
Trama
Il film immerge subito lo spettatore nella vita di Vee Delmonico, una ragazza che, prossima al diploma, sogna di poter lasciare Staten Island ed abbandonare la casa materna per andare a studiare in California.
Timida ed introversa, la protagonista ha la passione per la fotografia e preferisce vivere la vita uno scatto alla volta, piuttosto che mettersi in gioco e prendere di petto ciò che le capita. Proprio questa sua inclinazione fa sì che la sua amica Sydney, per provocarla, la spinga a provare Nerve, un nuovo gioco online che, con una divisione tra le categorie di “spettatori” e “giocatori”, permette ai primi di dare ordini ai secondi.
Le regole per partecipare e cercare di ottenere popolarità e soldi sono semplici: dopo aver ceduto i propri dati personali al software, l’utente dovrà filmarsi con il proprio smartphone mentre obbedisce all’ordine impartitogli dal web; ogni sfida permette di guadagnare del denaro, che verrà prontamente rimosso dal conto corrente qualora il giocatore si rifiuti di partecipare ad una sfida o non riesca a superarla; il giocatore non può parlare delle sfide con le forze dell’ordine.
Cast
A vestire i panni di Vee troviamo Emma Roberts, che dà vita ad una ragazza impacciata, ma decisa. Ve viene interpretata a dovere e risulta facile per lo spettatore immedesimarsi nelle vicende della giovane ragazza.
Il grande nome della pellicola è, ovviamente, quello di Dave Franco. Il fratellino minore di James, già visto nei due Now You See Me o in Cattivi Vicini 2, interpreta Ian, il misterioso ragazzo che Venus incontrerà durante la propria avventura in Nerve.
Degne di nota, infine, le interpretazioni di Machine Gun Kelly per il personaggio di Ty, di Emily Meade per il personaggio di Sydney e di Miles Heizer per Tommy.
Certo, non stiamo parlando di una pellicola che faccia gridare al miracolo dal punto di vista della qualità recitattiva, ma gli attori si mostrano a proprio agio nei ruoli assegnatigli e tutto gira alla perfezione. Proprio l’ultimo degli attori menzionati, però, già visto in Tredici, risulta l’elemento debole della produzione, complice, invero, un personaggio che stenta a decollare a causa della caratterizzazione che gli viene data.
Vale la pena vederlo?
Sì, decisamente. Oltre all’affrontare un tema delicato e tremendamente attuale, il film riesce nell’ardua impresa di riuscire a far entrare lo spettatore nelle atmosfere della vicenda in modo del tutto inapparente. Quello che si presenta come il classico film da vedere durante l’estate, il thriller dedicato più agli adolescenti che ad altre fette di pubblico, si dimostra, invece, una produzione più matura di quanto ci si potrebbe aspettare. La capacità di cambiare il tono stesso della pellicola, mano a mano che i personaggi si addentrano negli avvenimenti, permette un repentino passaggio tra la leggerezza del gioco e la tensione del pericolo, con la sensazione che tutto, da un momento all’altro possa precipitare.
La focalizzazione nei ragazzi che, per la prima volta, scoprono davvero che cosa può celarsi dietro l’apparenza, li porta a scoprire anche il lato dei social media che spesso in molti non vogliono vedere. Quando il distacco da ciò che è reale tende a confondere i limiti di ciò che è lecito da ciò che non lo è, quando nascondersi dietro uno schermo diventa facile, Nerve parla della vita che tutti noi viviamo giorno dopo giorno ed acquisisce un’incredibile forza, in grado di far pensare lo spettatore.
Forse, infatti, è proprio questa la qualità maggiore del film: nonostante un’indubbia propria qualità, il titolo assume valore proprio in base alla capacità di riflessione che dona allo spettatore su un argomento quotidiano e delicato.
Nerdando in breve
Un film che ha stile e che merita di essere visto, che riesce a coinvolgere, divertire e stupire.
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