Recensione
Chi di noi, nerd cresciuti negli anni Novanta, non ricorda il capolavoro di Tim Burton Edward mani di forbice? Io, personalmente, ne sono innamorata fin dalla prima visione: è tra i miei film preferiti in assoluto e sicuramente il migliore realizzato dal regista californiano.
Ebbene, dopo 27 anni arriva il sequel: non si tratta però di un lungometraggio ma di un’opera a fumetti, realizzata con il beneplacito di Burton da Kate Leth e Drew Raush e portato in Italia da Nicola Pesce Editore.
Il film
Nel 1990 Tim Burton, reduce dal successo del suo Batman, realizza un film destinato a diventare il suo personale capolavoro e un fenomeno di culto: Edward mani di forbice. La pellicola è una personale rivisitazione del mito del mostro di Frankenstein, declinato in salsa gotica e poetica, nel puro stile del suo autore.
Edward è una creatura artificiale realizzata da un anziano inventore: l’artefice, però, muore prima di poter completare la sua opera, lasciando Edward privo di mani, sostituite da acuminate forbici. La creatura conduce una vita solitaria nel suo castello, finché non viene trovata casualmente dalla rappresentante di cosmetici Peggy, che decide di portarla a casa ed introdurla nella comunità.
Inizialmente Edward, grazie alle proprie capacità e ai modi gentili, viene accolto positivamente dagli abitanti, incuriositi dalla novità. Rapidamente, però, la mentalità chiusa e ipocrita della cittadina emerge e Edward si ritrova ad essere accusato di essere un assassino e perseguitato da tutti. Solamente Kim, giovane figlia di Peggy innamorata di lui, resta dalla sua parte e riesce a vederlo per quello che è davvero.
La storia
Leth e Raush hanno scelto di dare vita non ad un adattamento a fumetti del film ma ad una storia autonoma, che si ponga come continuazione delle vicende che conosciamo. La scelta è quanto mai riuscita e il risultato è una graphic novel che non tradisce lo spirito dell’originale ma amplia perfettamente l’universo del film, rispondendo alle domande che tutti ci siamo posti per 27 anni: cosa è successo dopo? Che fine ha fatto Edward?
Sono passati molti anni dall’epilogo del film e Edward, come era prevedibile, è rimasto immune al trascorrere del tempo. Vive ancora nel suo castello, isolato dal mondo esterno, dove conduce una vita nostalgica e solitaria. L’amata Kim, già molto invecchiata alla fine del film, è ormai scomparsa da qualche anno ma sua nipote Meg, che le somiglia in modo impressionante, non ha mai smesso di credere ai suoi racconti.
Mentre la ragazza indaga per dimostrare che sua nonna non era matta ma raccontava la verità, Edward scopre per caso un’altra creazione del suo artefice e decide di attivarla per avere un po’ di compagnia da parte di un suo simile. Il robot, che Edward battezza Eli, si dimostra però ostile e incontrollabile e fugge dal castello per dirigersi in città.
Nel frattempo, Meg ha trovato tra i ricordi di sua nonna un diario e la chiave del castello: lì incontra Edward e lo convince a lasciare la sua solitudine per salvare la città dalla minaccia di Eli.
I disegni
La veste grafica scelta da Drew Raush per dare vita a Edward mani di forbice – Qualche anno dopo è perfettamente in sintonia con le atmosfere del film che tanto abbiamo amato. Lo stile scelto per i disegni ricorda quello dello stesso Tim Burton, caratterizzandosi con tratti gotici e leggermente cartooneschi.
I colori prevalenti sono scuri e cupi, su cui risaltano il bianco della neve e il verde delle opere di topiaria realizzate da Edward. Il tratto riesce a trasmettere le emozioni dei personaggi, la fragilità di Edward e la complessità di Eli, personaggio tragico e perfetta incarnazione del moderno mostro di Frankenstein.
Scorrendo le tavole si ritrova l’atmosfera poetica e leggermente malinconica del film, ed è impossibile non sentirsi immersi in un mondo altro, gotico e fantastico.
Conclusioni
Edward mani di forbice – Qualche anno dopo è un sequel riuscito del film originale, che mantiene intatta la poesia e delicatezza del lungometraggio. Se siete tra coloro che consideravano perfetto così com’era il finale immaginato da Burton (come me, tra l’altro) non lasciatevi condizionare: la graphic novel non rovinerà il vostro ricordo. La scelta di non collegarsi direttamente alle vicende del film ma di collocare la narrazione diversi anni dopo è vincente e arricchisce la storia che già conoscete.
Il sequel mantiene l’atmosfera delicata del predecessore, cui aggiunge la redenzione e il dramma, estrinsecato dal personaggio di Eli: non vi svelo dettagli ma vi dico che, per me, è la figura più tragicamente bella di questo seguito, profonda e coinvolgente.
Edward mani di forbice – Qualche anno dopo è edito in Italia da Nicola Pesce ed è disponibile dal 15 giugno 2017 al prezzo di 19.90 euro. L’edizione è a colori con copertina cartonata e arricchita, a fine storia, di bellissime tavole a colori e studi dei personaggi.
Si ringrazia NPE per il materiale.
Nerdando in breve
Edward mani di forbice – Qualche anno dopo è un interessante sequel di un fortunato film, che riesce a trasportare su un altro medium tutta la poesia e delicatezza dell’originale pur mantenendo una sua identità ben precisa.
Nerdandometro: [usr 4.0]
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