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DiRT 4 – Quando il rally è poesia

DiRT 4

Sono passati due anni dall’ottimo DiRT Rally e ben sei dall’ancora più remoto DiRT 3. Oggi, finalmente, facciamo la conoscenza di DiRT 4, il nuovo capitolo di Codemaster dedicato alle corse rally. Le aspettative saranno state rispettate? Scopriamolo insieme.

Recensione

Ammetto di non essere un grandissimo amante delle simulazioni sportive; anche se ne apprezzo la qualità, le trovo spesso troppo tecniche per me che ho passato l’infanzia a dilettarmi con simulatori arcade come Lotus Esprit Turbo Challenge e Jaguar XJ-220. Tuttavia il fascino di una bella corsa su sterrato la subisco anche io, ed ecco quindi gettarmi alla scoperta di questo DiRT 4.

La prima scelta da fare è lo stile di guida: simulazione o arcade? Mi sono dedicato allo stile per neofiti, riservandomi qualche test simulativo più avanti, spinto anche dalla voglia di mettermi subito alla guida.
Dopo una prima corsa “tutorial” in cui apprendere i comandi base (accelera, frena, vai in derapata), eccomi pronto a seguire le lezioni di guida in cui scoprire i comandi più avanzati e, soprattutto, capire quale cura gli sviluppatori hanno posto nella fisica del veicolo; la complessità è palpabile fin dalle prime curve: tutto influenza lo stile di guida, dal tipo di trazione, al fondo stradale.

Dopo aver seguito alcune delle lezioni base mi getto nella mischia, affrontando la modalità carriera.
Come è facile aspettarsi la carriera è una progressione di difficoltà e possibilità di scelta. Si inizia con percorsi facilmente abbordabili, in cui le gare sono fissate. Terminati i primi campionati, però, si accede a percorsi molto più tecnici ed impegnativi, e alla possibilità di scegliere quali gare affrontare.

Oltre alla modalità carriera con le sue classiche corse asincrone contro il tempo, però, è possibile cimentarsi con altre tipologie di sfide, sia single player che multiplayer. Non ho avuto modo di sperimentare il multiplayer, in quanto i server sono ancora vuoti, così mi sono concentrato sulle modalità Land Rush, Rally Cross (ufficialmente licenziato) e Rally storico.

Land Rush è forse la modalità più impegnativa e divertente: su circuiti mediamente complessi ci troveremo alla guida di dune buggy imbizzarrite. Guidare queste auto potenti ed imbronciate non è certo un gioco da ragazzi e posso dire tranquillamente di aver sentito fortemente la mancanza di un volante. Sebbene il pad risponda perfettamente in tutti i casi, l’assoluta precisione richiesta da questa modalità si sposa male con i classici comandi di grilletto e pulsanti.

Rally Cross è un’altra modalità molto impegnativa: ci troveremo ad affrontare percorsi piuttosto brevi, ma condizionati dal continuo cambio di superficie. Queste gare mi hanno dato ancor di più la possibilità di apprezzare il lavoro egregio svolto dagli sviluppatori: è impensabile approcciare le diverse condizioni con lo stesso stile di guida; le auto rispondono in modo molto diverso sull’asfalto, sullo sterrato o sulla ghiaia e se non vogliamo finire ad arare i campi o a distruggere l’auto contro gli alberi, sarà bene imparare come affrontare le diverse superfici: lo sterrato richiederà un approccio aggressivo, lavorando di freno a mano e pestando violentemente sul freno prima di affrontare le strette curve; l’asfalto, invece, pretenderà un approccio più morbido, per evitare di finire in sovrasterzo, soprattutto se ci troviamo alla guida di auto a trazione posteriore.

Infine il Rally storico, modalità ben nota agli amanti di DiRT Rally. Le regole sono le stesse, ma ci troveremo a guidare auto storiche, prive di tutte le comodità e la tecnologia a cui siamo abituati, e domare queste belve è tutto fuorché una passeggiata.

Un’altra cosa che ho apprezzato molto è stata la possibilità di formare la mia scuderia. Non si tratta solo di acquistare auto nuove, più potenti o con un sistema di trazione differente; dovremo assumere specialisti, ingegneri e tecnici, che potranno configurare la nostra auto in base al tipo di sfida; ma ci occuperemo anche delle PR, degli sponsor e di tutto ciò che circonda il mondo delle corse.
Da ultimo abbiamo la possibilità di modificare la livrea (che ne dite di questa squadra Nerdando.com?)

DiRT 4

Gameplay

Come detto all’inizio, non sono un grande appassionato di corse automobilistiche, sopratutto se troppo tecniche; DiRT 4 regala, agli appassionati e agli esperti, la possibilità di intervenire su qualsiasi aspetto della configurazione dell’auto. Tuttavia devo rimarcare che siamo davanti ad un titolo con un’ottima scalabilità: è adatto sia agli appassionati delle simulazioni pure, sia a quanti amano un’esperienza arcade meno impegnativa.
I comandi del pad rispondono molto bene, anche se naturalmente un volante sarebbe perfetto per questo titolo, per cui anche chi ama dilettarsi con una corsa ogni tanto può farlo senza spendere un capitale in accessori.
Ho apprezzato molto anche la DiRT Academy, l’arena in cui allenarsi seguendo filmati, sperimentando ed imparando i trucchi del mestiere. Davvero un’ottima palestra per chi, come me, è abbastanza profano del mondo delle corse rally.
Il punto di forza del titolo è sicuramente la sua capacità di plasmarsi in base alle esigenze del giocatore: se volete passare ore a configurare la vostra auto, avrete pane per i vostri denti; se invece volete buttarvi subito nella mischia, bastano pochi click per essere direttamente in pista.
Tutto il gioco è ottimamente parlato in italiano, davvero una manna per avere indicazioni immediate dal navigatore mentre siamo concentrati nell’affrontare il circuito curva dopo curva.

DiRT 4

Comparto tecnico

Abbiamo già abbondantemente parlato della bontà dei comandi, della reazione agli stimoli e della capacità degli sviluppatori di rendere credibile l’esperienza di guida in questo gioco.
Non mi resta che spendere due parole sulla grafica. La cura messa nei dettagli delle auto è semplicemente maniacale, non abbiamo a disposizione un parco vetture che fa gridare al miracolo, ma tutte quelle presenti sono rese alla perfezione.
Splendidi anche i fondali, le ambientazioni e i circuiti. Davvero nulla da dire se non per la presenza di un antialias un po’ forzato in alcuni punti: nulla che faccia storcere il naso, soprattutto quando si è concentrati sulla guida.
Forse il punto di debolezza è la resa delle persone a bordo pista, che risultano un tantino plasticose e dai movimenti legnosi. Anche qui, non siamo certo di fronte ad un peccato mortale, dopotutto stiamo parlando di un titolo di corse automobilistiche.
Complessivamente, quindi, possiamo dire che la grafica, pur assestandosi un gradino al di sotto di quella di altri titoli concorrenti, non ha grosse pecche o difetti evidenti.

Nerdando in breve

DiRT 4 è un ottimo gioco di corse rally, adatto sia ai neofiti che agli esperti di questo genere di titoli.

Nerdandometro: [usr 3.5]

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