Recensione
Nel luglio di cinque anni fa, una piccola casa di sviluppo parigina faceva uscire su Steam il suo titolo d’esordio, Endless Space.
Si trattava di un 4x spaziale a turni piuttosto semplice da imparare e giocare, profondo il giusto e dotato di una certa eleganza formale, nell’interfaccia e nella grafica.
Amplitude Studios ci faceva conoscere così il suo Endless Universe, un’ambientazione molto affascinante che spazia senza problemi tra il fantasy e la fantascienza e che finora ha fatto da sfondo a tutti i suoi titoli.
Se Endless Space fu ben accolto dal grande pubblico, seppur tacciato di una certa anonimità nell’approfondimento delle fazioni e del coinvolgimento per così dire “emotivo”, fu con il successivo Endless Legend del 2014 che i nostri fecero un decisivo passo in avanti verso la maturità, limando i difetti del titolo precedente in quanto a meccaniche, cui se ne aggiunsero alcune davvero interessanti, ma sopratutto donando alla loro creatura un’atmosfera incredibile ed una storia di fondo che non è un qualcosa che si trova tutti i giorni in un gioco di strategia a turni.
Di Endless Legend mi innamorai, così quando Tencar mi propose di occuparmi del secondo capitolo della saga stellare, chiamato molto semplicemente Endless Space 2, non potei di certo tirarmi indietro.
Modalità di prova
Endless Space 2 è uscito ufficialmente in versione completa il 19 maggio, dopo quasi 9 mesi di versione Early Access che ha man mano aggiustato il tiro release dopo release, limando, aggiungendo e sopratutto godendo di uno straordinario supporto popolare, con tantissimi utenti che hanno accumulato centinaia di ore sul titolo ancor prima che uscisse.
Io personalmente mi sono tuffato nella galassia di Endless Space 2 piuttosto a ridosso dell’uscita, e si sa che per scrivere in un certo modo di questo tipo di giochi servono ore ed ore che, con gli impegni di tutti i giorni, non ho più come vorrei.
Perciò in tre grosse sessioni di gioco perlopiù notturne mi sono spolpato il titolone degli Amplitude per quanto ho potuto e ci terrei a farvi sapere se, secondo me, ne è valsa la pena.
Gameplay
Di titoli ambientati tra le stelle Steam e la piattaforma PC in generale ne son pieni, e assolutamente non mi sento esperto perché ne ho giocati pochi, ma buoni. Ad esempio, non ho messo mano sul nuovo Master of Orion o su Galactic Civilization III.
Giusto l’anno scorso, a tal proposito, sono rimasto affascinato da quello Stellaris della Paradox che però rappresenta un’altra “parrocchia” della strategia, perciò paragonarlo a quello mi sembrava un po’ ridicolo: per forza di cose mi sento in dovere di affiancarlo al suo fratello più anziano e guardare cosa è stato messo apposto in questi 5 anni, sicuramente mettendo insieme ciò che di buono c’era in Endless Space con gli aspetti migliori di Endless Legend.
Di sicuro, prendendo esempio proprio da Endless Legend, l’accento sulla storia, sulla distinzione tra le fazioni e sul coinvolgimento emotivo è stato uno dei punti in cui Amplitude ha lavorato di più: ciascuna delle otto fazioni disponibili al momento ha la sua propria riconoscibilità, le sue peculiarità e soprattutto la sua storia di fondo che la rende ben distinta dalle altre.
La storia di fondo, sotto forma di missioni e obiettivi è ben scritta e ricorda molto lo stile di Endless Legend, proponendo anche diversi modi in cui risolvere le situazioni che ci vengono proposte, così da dare un’impronta più marcata sull’impero che stiamo costruendo.
Ho provato due civiltà finora, e ho dato uno sguardo approfondito alle altre e mi pare proprio che sceglierne una anziché un’altra influenzi effettivamente il modo in cui affronteremo la partita, poiché l’approccio alle diverse strategie e problematiche sarà completamente differente.
Basti pensare alla meccanica della colonizzazione dei pianeti: ci sarà ad esempio una civiltà che si affiderà alle Arche (come quelle di “Universo” di Robert Heinlein) e quindi colonizzerà immediatamente il pianeta, oppure un’altra che si affiderà ad un lento processo di colonizzazione inviando convogli pian piano; un’altra addirittura, essendo una specie simil-vegetale, estenderà i propri rami come tentacoli lungo le rotte stellari che portano allo specifico pianeta da occupare. Questo giusto per darvi un’idea.
Il gioco, di base, si affida allo stesso meccanismo vincente del precedente: esploriamo, ci espandiamo, specializziamo i nostri pianeti, i quali saranno distinti dal loro FIDS, ovvero la produzione delle 4 risorse fondamentali dell’universo Endless: Food (cibo), Industry (produzione), Dust (la polvere, che funge da moneta), Science (ricerca scientifica).
Molto importante sarà anche la produzione di Influenza,che rappresenta il potere del nostro governo di mettere in atto decisioni, e si usa di solito per la diplomazia e per le leggi.
Fin qui nulla di nuovo, se escludiamo quanto detto circa la differenziazione tra le fazioni, poiché è lo stesso meccanismo che girava nel motore del predecessore: ma il diavolo è nei dettagli, e Amplitude ha infarcito questo titolo di una marea di nuove piccole meccaniche sfiziose sul substrato ben solido che era già presente, per rendere il tutto un colosso.
Andiamo per esempio a guardare, già che ci siamo, la sezione politica: in inglese direbbero che è stata letteralmente “revamped”, ovvero rivitalizzata, con l’introduzione della gestione della politica interna, che ora potrà contare su un sistema di partiti e fazioni ed un conseguente Senato, sempre che il nostro regime sia democratico.
Il governo, inoltre, sarà in grado di emanare delle leggi, che saranno sia generiche che specifiche della fazione attualmente in maggioranza: tali leggi andranno ad influire su parecchi aspetti della nostra società in modo più o meno commensurato alla esperienza che tale fazione avrà all’interno del Senato: in soldoni, dà più tempo governo, più le leggi che potrò fare saranno potenti.
Anche la ricerca scientifica ha subito una serie di modifiche che rendono tutto molto interessante, con l’introduzione dei tier sbloccabili e dei conseguenti obiettivi da raggiungere per sbloccare bonus altrimenti impossibili da ottenere.
Tanta esplorazione inoltre, con le navi apposite che sono dotate di “sonde” in grado di investigare le anomalie presenti qui e lì nei vari sistemi: mi ricorda l’idea, grandiosa, delle navi scientifiche di Stellaris, perché è giusto che in un gioco di colonizzazione galattica ci sia il senso della scoperta.
La parte di combattimento è rimasta simile al capitolo precedente, per quanto spiegata meglio: non potremo intervenire direttamente nelle battaglie, ma semplicemente assegnare l’atteggiamento da tenere durante le fasi di combattimento, ed utilizzare le “tattiche”, che somigliano a delle carte con bonus di diverso tipo.
Per vincere le battaglie avremo modo di personalizzare le nostre navi completamente, così da avere una flotta versatile ed adatta al tipo di nemico da affrontare.
Questo forse è l’aspetto più differente rispetto ad Endless Legend: devo dire che non mi dispiace affatto gustarmi le battaglie da spettatore, un po’ come quando mi ritrovavo a fare tifo sfegatato durante le partite simulate delle mie squadre in Football Manager. Anche perché la grafica in questo frangente è proprio un bel vedere, e la camera si muove come in un film.
La diplomazia segue il solco della tradizione di Endless Legend, e le negoziazioni saranno tutt’altro che facili, con una IA forse troppo poco prona a dialogare con noi. Ho notato però che il computer dichiara amicizia e cessa le ostilità molto più coerentemente rispetto ai già citati titoli precedenti.
Molto altro ci sarebbe da dire, perché le opzioni sono tante: per esempio, non vi ho parlato degli eroi, una peculiarità dei giochi della serie Endless, qui invero leggermente meno interessanti che in Legend. O ancora, ci sarebbe da spendere qualche parola sul mercato o sulle risorse di lusso, che permettono di evolvere i pianeti in modi completamente differenti.
Come sempre il tempo è tiranno, quindi cambiamo argomento.
Grafica e stile
Su questo aspetto sapevo già cosa aspettarmi, perché i ragazzi di Amplitude hanno una classe, un gusto ed una raffinatezza per la ricercatezza stilistica e grafica da fare invidia a chiunque.
Il motore di gioco è Unity ultima versione e sinceramente trovo la presentazione grafica semplicemente straordinaria: non è tanto la quantità di poligoni a schermo ad impressionare, quanto lo stile elegante e il design in generale dell’interfaccia e di tutti gli elementi a schermo.
Ciascuna fazione è caratterizzata divinamente, a partire dagli stupendi video introduttivi fino ad arrivare alle navi, agli eroi e alle schermate delle missioni: tutto in Endless Space 2 mostra un’ estrema ricercatezza visiva ed è una gioia per gli occhi, nonché di incredibile immersività.
L’interfaccia, ricca di informazioni è, come da tradizione Amplitude, un piccolo gioiello di semplicità (click sinistro apro, click destro chiudo) ed anch’essa trabocca di stile.
Inoltre, proprio per farmi impazzire, i nostri amici francesi hanno ben pensato di inserire delle schermate di statistica sotto forma di infografiche che si sovrappongono alla mappa principale…ve lo devo ripetere o ve lo immaginate da soli, quanto possano essere belle e funzionali? E il tutto muta soltanto con la rotellina dello zoom.
Impazzisco per queste cose.
Grossi applausi anche per la colonna sonora, che ho trovato magnifica. Alcuni brani sono pazzeschi, danno proprio il senso dell’epicità dell’avventurarsi in una galassia sconosciuta.
Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra di aver sentito tracce differenti per differenti fazioni.
Conclusioni
Ma insomma, questo Endless Space 2 è bellissimo? Cari ragazzi, come dovreste sapere, solo un Sith vive di assoluti, perciò non vi dirò “capolavorissimo, compratelo” ma piuttosto che è un deciso, ulteriore passo in avanti per questo studio francese recentemente divenuto parte della scuderia SEGA, che ha fatto tesoro delle sue esperienze precedenti e che di certo persegue con caparbietà anche il preciso obiettivo di conferire uno stile peculiare ai suoi titoli.
Non è il più difficile o più completo dei 4X a tema spaziale, ma di certo è un titolo affascinante che può piacere sia ai veterani che ai novizi, per tanti piccoli dettagli e per l’atmosfera di sicuro fascino, fattore che mancava al suo fratello maggiore, ancora un po’ acerbo quanto a personalità.
Come d’uso ormai, sono convinto che il giorno del lancio sarà soltanto l’inizio della lunga avventura di Endless Space 2, che sarà patchato, godrà di tanti DLC e miglioramenti, che magari non lo riconosceremo tra qualche tempo. Di certo però la base è valida e gli Amplitude continuano a dimostrare di avere il talento per continuare a deliziarci per molto, molto tempo.
Endless Space 2 è un’esclusiva PC e funziona tramite Steam; purtroppo tra le tante lingue disponibili non figura l’italiano.
Nerdando in breve
Endless Space 2 eleva al quadrato i pregi del suo predecessore e mostra come gli Amplitude Studios abbiano fatto molta strada, regalandoci uno strategico a turni molto interessante e di una eleganza formale fuori dal comune.
Trailer
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