Giochi da tavolo

Due chiacchiere con: Alfredo Genovese (Ghenos Games)

Alfredo Genovese

Approfittando della vicinanza geografica ho raccolto l’invito di Alfredo a visitare la sede di Ghenos Games, a Milano.
Vengo accolto in quello che non esito definire un piccolo Eden del board gamer: giochi, giochi ovunque. In vetrina, su scaffali, in bella mostra o pronti ad essere spediti. Aggirarmi per la sede di Ghenos è come fare un giro sulle giostre.
Recuperata l’aplomb professionale, mi dedico al mio ospite.

Maurizio: Ciao Alfredo e grazie per questo invito. Cominciamo dall’inizio: perché Ghenos Games si chiama così.
Alfredo: Nel momento in cui abbiamo dovuto decidere il nome eravamo molto indecisi, alla fine abbiamo tirato fuori il mio soprannome del liceo che è, appunto, Ghenos. Se qualcuno mi chiama Ghenos da lontano, mi giro.
Nome greco: io ho fatto il classico ed era una storpiatura di Genovese, il mio cognome.

Maurizio: Quando e come nasce Ghenos?
Alfredo: Ghenos nasce da alcuni amici e dalla passione che hanno per il mondo ludico. Nel 2005 inizia sviluppando un gioco di nome Bolide, che tuttora trovi in copie molto vecchie in qualche negozio o fiera. Poi, sempre a livello hobbistico, perché avevamo tutti un lavoro da ingegnere (io ho lavorato per anni in IBM ad esempio), cominciamo a produrre altri giochi sportivi. Dopo Bolide, gioco di Formula 1, siamo passati a Race the Wind, gioco di regate; poi un gioco sul rugby; per arrivare infine al gioco forse più bello, Leader One, sul ciclismo.
All’epoca non eravamo autori ma editori: abbiamo fatto esperienze con il mondo del licensing, con il gioco ufficiale della Moto GP, del Giro d’Italia (che altro non è che la versione in rosa di Leader One) e il gioco della Uefa Champions League, fino ad arrivare all’incontro con il gioco di Lupin e con Ankama nel 2013.
Nel 2005 nasciamo e nel 2009 decidiamo che quella è la nostra strada. Anche perché coi lavori abbiamo cambiato un po’ di aziende; di aziende tra il 2000 e il 2010 ne sono fallite parecchie e a un certo punto ci siamo lanciati a capofitto; ma abbiamo altre attività che manteniamo: io personalmente faccio anche l’allenatore di pallavolo come seconda attività, ma quella principale è questa.
Abbiamo cambiato due o tre sedi e questa è quella definitiva, anche se, se cresciamo, dovremo andare via anche da qui (ride).

Maurizio: Adesso voi avete a catalogo quaranta titoli, giusto?
Alfredo: In realtà sono una cinquantina, comprese le espansioni di Krosmaster, che sono parecchie.
In questo momento controllo quella che può essere la capacità di spinta sul mercato dei giochi. Io divido la gamma in party games, dove ti metto ad esempio Sushi dice e HOPE; fino ad arrivare agli heavy games cove ti metto Scythe e Terraforming Mars. In mezzo individuo altre due zone: i medium, come Fields of Green, giochi per geek: giocatori non troppo spinti; anche Between Two Cities potrebbe essere considerato un medio.
Poi sempre più verso i party c’è lo smart and filler: che è un mondo vero e proprio, perché ci trovi dentro Pozioni Esplosive, Magic Maze, Celestia. Sono quei giochi su cui noi puntiamo molto sia per le nuove generazioni, i giovani che vengono al Play! per imparare sono alla portata, mentre per un gamer sono degli ottimi filler.
Celestia, ad esempio, è molto interessante da questo punto di vista. Il mercato è un po’ così: party, smart, medium ed heavy.
Detto questo, una cinquantina di giochi secondo me sono un limite per cui poi non inizino a cannibalizzarsi. La filosofia che c’è dietro è avere sempre dei giochi che non si diano fastidio. Ad esempio Flick ‘em Up!, è un gioco di destrezza che sta tra il party e lo smart; Aya è il gioco del domino, ha avuto un po’ meno successo degli altri, obiettivamente, ma è comunque un gioco spendibile in un mercato di famiglie.
Si cerca sempre di portare a catalogo Ghenos dei giochi che non siano uno la copia dell’altro.

Maurizio: Qual è il tuo gioco preferito? Se dovessi organizzare una serata di gioco, cosa metteresti in tavola?
Alfredo: Smash up! che non è mio… (ride) o King of Tokyo se mi voglio rilassare. O anche Leader One se devo prenderne uno mio, ma non necessariamente del mio catalogo. Siccome me ne occupo io, cerco sempre di dividere quello che piace a me da quello che piacerà alla massa.

Maurizio: Lo scorso anno Pozioni Esplosive vinse il Gioco dell’Anno. Cosa vuol dire vincere questo premio, dal vostro punto di vista?
Alfredo: Due cose.
La prima una gratificazione enorme per aver creduto nella Horrible, che si è divisa da Cranio, e su cui abbiamo deciso, nel 2013 ai tempi di Krosmaster Arena, di investire subito perché avevamo intuito che oltre a Krosmaster dovevamo costruire un catalogo. Parte proprio da Horrible la costruzione del catalogo Ghenos con Comics, quindi non un gioco indimenticabile, ma un buon gioco che Lorenzo Silva ha iniziato a costruire; io ho sempre creduto in Lorenzo che ritengo essere uno dei game designer migliori che ci possano essere non in Italia, ma worldwide. E infatti al secondo colpo ha tirato fuori una leggenda come Pozioni Esplosive che, ripeto, non ho annoverato tra i miei giochi preferiti ma è in assoluto il best balance tra la nonna, il bambino che non sa leggere ma sa individuare i colori, le nuove generazioni che giocano a giochi leggeri senza leggere regolamenti e perché no un gamer che tra uno Scythe e un Terraforming deve mettere dentro un filler e ci gioca con molto interesse.
La seconda. A livello di vendite il Gioco dell’Anno inizia a essere molto interessante. Questo è sia merito di Lucca Comics & Games che prima aveva Best of Show e ora lavora molto sul brand Gioco dell’Anno, identificando dei giochi come potevano essere anche in passato Colt Express o il Piccolo Principe, giochi che strizzino l’occhio al mercato generalista, non a quello di Lucca. Secondo, a mio modestissimo parere, Pozioni gli sta facendo fare anche il salto. Pozioni è un gioco che sta andando molto bene nei toy store e quindi contribuisce al fatto che il brand Gioco dell’Anno sia molto più conosciuto dai negozi che prima non lo conoscevano.
Un’auto-esaltazione da una parte e dall’altra: un mutual benefit.

Maurizio: Com’è andato Play! 2017?
Alfredo: Bene, molto bene. L’abbiamo preparata bene, nei dettagli. Abbiamo ragionato sullo stand di Isola: abbiamo uno stand molto grande ormai da quattro anni; abbiamo deciso di aprire un altro stand nell’altro padiglione, dando l’accezione di Krosmaster Arena perché resta uno dei nostri brand preferiti e volevamo fosse presente. Siamo stati presenti nella family arena con quattro titoli, e abbiamo deciso di distinguerci dagli altri mettendo tanti tavoli.
L’interpretazione che noi diamo al Play! è che si vada per giocare tanto, quindi 46 tavoli erano davvero il top a detta di tutti, anche degli organizzatori della fiera. Tutti tenuti dai nostri dimostratori in modo egregio che si dividevano più di un tavolo, anche perché non avevamo 46 dimostratori chiaramente.
Lo stand era estremamente popolato, la gente contenta, magari alcuni di più e altri di meno perché i giochi possono piacere o no, ma l’impressione è che Ghenos sia sempre più apprezzata. Soprattutto lo spirito che anima tutti da noi. Abbiamo sempre più gente che ci viene tradizionalmente a visitare nelle fiere.

Maurizio: Cosa ci possiamo aspettare dalla prossima stagione?
Alfredo: Intanto la stagione primaverile non è ancora finita perché, ahimè abbiamo sì preparato bene Play! ma siamo andati lunghi con molti titoli come Terraforming Mars, che è dentro il top 15 di BoardGame Geek. Abbiamo preso i diritti ad Essen e siamo molto contenti di questo. L’editore giovane svedese, il manufacturer inflessibile tedesco hanno fatto sì che slittasse la data di assemblaggio, prima al 15 aprile adesso addirittura ai primi di maggio. Per cui mi aspetto che arrivi a metà maggio.
L’altro grande ritardatario, che pensavamo di avere, è l’espansione Invaders from Afar di Scythe, che aggiunge due fazioni al gioco. Arriverà anch’essa a metà maggio. Il catalogo primaverile della Ghenos è ancora aperto.
Entro giugno arriverà la stagione 5 di Krosmaster. Abbiamo lanciato la stagione 4 a Lucca del 2016, è esaurita e adesso è in ristampa e arriva con la stagione 5 da giugno.
Arriva poi Pozioni Esplosive, che era sold out, con la grande novità di Horrible che è il quinto ingrediente: l’espansione di Pozioni Esplosive. Anche questo a metà maggio.

Arriverà qualcosina in estate, un paio di titoli. Uno è un titolo non nuovissimo, ma di Stonemeier, quindi nostro partner preferenziale in America, che è Viticulture, quindi ambientato in Toscana, un gioco strategico enologico.

E poi, una news che dico: non l’ho ancora detto a nessuno. Rock Paper Wizard della WizKids che è brandizzato Dungeons & Dragons. Un giochino molto interessante che dovrebbe arrivare a cavallo tra luglio e agosto.

Per il resto della stagione, i nostri partner principali sono Ankama che butterà fuori la stagione 6 a Lucca, quindi nuove miniature legate tra l’altro alla nuova stagione del cartone animato La confraternita del Tofu. Che non so se sarà tradotta in tempo in italiano, lì non controllo io. Le prime due serie di Hugo e la Confraternita erano presenti in italiano.
Ankama tirerà fuori anche un gioco di strategia, una specie di rugby calcio della serie televisiva Confraternita del Tofu, un gioco che avrà dieci nuove miniature di Krosmaster Arena che potranno essere giocate con una carta dedicata nelle arene compatibili, mentre il gioco sarà di target più familiare, quasi una goliardata con tackle, passaggi, cose funny, ecc.

Per quel che riguarda Stonemaier abbiamo un legacy che si chiama Charterstone, già annunciato; ma è alla quarta sessione di blind playtest per cui dovrebbe arrivare per Lucca.
Horrible invece è concentrata su un gioco ancora Top Secret, un altro gioco nel target di Pozioni e In alto i calici: non posso anticipare nulla. Mentre ci sarà Alone, che il due di maggio verrà lanciato su Kickstarter: un gioco di miniature, una prima assoluta per quanto riguarda le miniature nella casa di Lorenzo Silva.

E poi ci saranno due espansioni di Terraforming: Hellas and Elysium e Terraforming Venus. Per ora nient’altro da dichiarare.

Maurizio: Ultima domanda. Cosa ti aspetti nel futuro di Ghenos Games da qui a tre anni.
Alfredo: Una crescita naturale e coerente con quanto stiamo facendo. Noi abbiamo già come clienti un centinaio di negozi dell’hobby store, riteniamo che l’hobby store sia il futuro non per forza il negozio di giocattoli, ma una crescita del mercato dei giocatori.
Parlando con qualche partner francese, come Black Rock, loro han detto che l’Italia è come la Francia di 5 o 10 anni fa. Se vai a vedere il mercato francese, anche nei negozi normali ci sono giochi dello spessore di Between Two Cities; non trovi Monopoli, Risiko! e basta.
Quella fetta di mercato che inizia a giocare a Bang! a Munchkin, a Vudù, a Carcassonne, a Dixit e ad altri giochi e sulla quale sta battendo molto Play!.
Tutto questo mercato sta crescendo e allora da qui a 3 anni anche noi dovremo crescere.
Nell’ambito di Ghenos, rispetto ai competitor, la nostra ambizione è quella di diventare, dopo Asmodee, l’editore di riferimento apprezzato non tanto per la vastità del catalogo quanto per le scelte editoriali, uniche e raffinate: una sorta di scatola di cioccolatini con dei giochi molto ricercati.
Poi le sole le prendiamo tutti e certe volte il mercato non risponde anche là dove c’erano tutti gli ingredienti giusti. Capita che un cantautore faccia una canzone pensando che sia quella della vita, e invece è un chiavica… però, ripeto, noi siamo molto umili da questo punto di vista e accettiamo gli insuccessi per ripartire.
Il motto è: Fail again, fail better. (ride)

Maurizio: Grazie mille per il tuo tempo, Alfredo.
Alfredo: Grazie a voi.

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