Partiamo dalla premessa che sono una di quelle brutte persone che fino ad un paio di mesi fa la saga di Uncharted non se l’è mai filata. Poi ho deciso di comprare l’ultimo capitolo perché era in offerta e perché “Oh, insomma, se è tanto rinomato un motivo ci sarà”. È andata a finire che ho concluso la storia in un paio di giorni e non sapevo se piangere, ridere o urlare. Dopo aver fatto tutte e tre le cose mi sono posta due obiettivi da conseguire: procurarmi la fighissima action figure inclusa nella collector’s edition del quarto capitolo e acquistare le remastered dei capitoli precedenti perché ne volevo ancora, non potevo assolutamente fermarmi lì.
Allora mi sono messa all’opera, mentre il mio nuovo e scintillante Nathan Drake mi osservava dall’alto del mio scaffale, ho portato a termine tutti i capitoli dopo aver comprato la comoda edizione “Uncharted: The Nathan Drake collection” che comprende tutte e tre le remastered: Drake’s fortune, Il covo dei ladri, L’inganno di Drake.
Quella di Uncharted è una serie targata Naughty Dog, in cui potremo impersonare il carismatico Nathan Drake nelle sue avventure a caccia di antichi tesori. Questa serie regala tanti feels e strappa qualche risata, principalmente dovuti al rapporto con la giornalista Elena e l’amico e compagno di avventure Victor Sullivan. Ho molto apprezzato il legame fra questi personaggi, il corteggiamento tra Nathan ed Elena è simpatico ed impacciato e il rapporto di amicizia che lega il nostro protagonista a Sullivan è davvero profondo e riesce a coinvolgere forse ancora di più di quello con la futura moglie.
Il primo capitolo risale al 2007, 10 anni fa, sembra tanto tempo ma il gioco è invecchiato davvero benissimo. Ovvio che giocarci dopo essersi goduti “La fine di un ladro” è un po’ un trauma, soprattutto per la perdita dell’incredibile fluidità dei movimenti che mi ha causato innumerevoli slogamenti di mascella, ma dopo i primi minuti di gioco ci si abitua senza problemi perché questo titolo ha tanto da dare.
Una cosa che assolutamente non mi aspettavo di trovare, da completa ignorante in materia, è stato l’elemento sovrannaturale: essendo pressoché assente nel quarto pensavo che gli altri capitoli seguissero tutti questa linea, quindi ci sono rimasta di sasso quando mi sono ritrovata davanti delle creature umanoidi che sembravano la versione assetata di sangue di Gollum.
Penso che sia un acquisto obbligato per chi ha apprezzato “Uncharted 4: Fine di un ladro”, vale la pena davvero approfondire la storia e il rapporto tra Nathan, Elena e Sullivan. Ma soprattutto abbiamo così la possibilità di conoscere Chloe, che compare solo nel secondo e nel terzo capitolo e visto che sarà una delle due protagoniste di “The lost legacy” potrebbe essere molto interessante per chi già è intenzionato a giocarci.
Se avete bisogno di un altro input ancora per convincervi, pare che la sceneggiatura (ad opera di Joe Carnahan) per un adattamento cinematografico ispirato al primo capitolo sia pronta e che le riprese ormai stiano per iniziare, con Shawn Levy (che ha lavorato a “Una notte al museo” e alcuni episodi di “Stranger Things”) a fare da regista. Per ora nulla è certo, ma nel caso vogliate prepararvi se dovesse arrivare nelle sale, sapete cosa fare!