Gli anni Novanta sono stati un’epoca oscura e piena di terrori.
Tra i prodotti di quel periodo, vale la pena ricordare It – La miniserie TV realizzata nel 1990 basandosi sull’omonimo romanzo di Stephen King.
Recensione
Stephen King è stato un autore amatissimo dal cinema e, tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, gran parte dei suoi romanzi sono stati trasformati in film di successo.
Tra tutte le opere del prolifico scrittore, It è universalmente riconosciuta come il suo capolavoro: inevitabile, quindi, che si pensasse di attingervi per trarne prodotti cinematografici e televisivi.
Incredibilmente per un film vero e proprio si è dovuto attendere quest’anno: il 2017 vedrà infatti il celebre ed inquietante pagliaccio sbarcare finalmente sul grande schermo. Il 1990, però, ci aveva già regalato una sua versione televisiva: la miniserie dedicata a It, criticatissima ma conosciuta da chiunque, è un capolavoro del low budget, capace di diventare un cult nonostante i suoi innumerevoli difetti.
A dirla tutta, comunque, non è che le due puntate siano totalmente da buttare. A risollevare un prodotto farcito di licenze poetiche rispetto al libro e di errori tecnici, è la recitazione dell’attore scelto per impersonare il clown assassino: Tim Curry. Il suo Pennywise è in grado di risultare buffo ed inquietante al tempo stesso, spaventoso quanto basta. D’altra parte, il sottovalutatissimo attore inglese ha dimostrato in tutti i suoi ruoli di sapere il fatto suo ed ha impresso nella memoria degli spettatori di tutto il mondo fattezze e movenze di It. Un’interpretazione, la sua, ormai imprescindibile per chiunque voglia cimentarsi con la parte e che, sono sicura, verrà usata come termine di paragone per il film di prossima uscita.
Trama
Nella cittadina di Derry, nel Maine è una giornata di pioggia come tante. Il piccolo Georgie esce in strada a giocare ma, dopo aver fatto la conoscenza di un sinistro e misterioso clown, viene ritrovato barbaramente assassinato.
Georgie purtroppo non è l’unica vittima e in città si susseguono misteriose sparizioni di bambini e macabri ritrovamenti. Mentre gli adulti sembrano del tutto indifferenti a quanto sta accadendo, toccherà a Bill, fratello di Georgie, e alla sua combriccola di amici affrontare il clown e mettere fine alla serie di delitti.
Trent’anni dopo, il gruppo si è sparpagliato in varie città e ciascuno degli amici ha preso la propria strada. Solamente Mike è rimasto a Derry per controllare la situazione. Quando una bambina viene trovata morta e sulla scena del crimine compare una foto di Georgie, Mike si rende conto che il pericolo non è ancora passato e decide di radunare gli amici di un tempo per un ultimo assalto al clown assassino.
Stile
It – La miniserie TV si presenta come un tipico prodotto degli anni Novanta e, a riguardarla oggi, appare molto meno spaventosa di quanto non ci sembrasse durante l’infanzia.
Il budget limitato si fa notare in più di un’occasione: non solo nella scelta di eliminare parti della storia presente nel libro, ma anche in inquadrature realizzate con superficialità (in alcuni momenti sembra davvero di assistere ad una puntata di Boris) e in effetti speciali datati perfino per quell’epoca.
Eppure alcune sequenze riescono ancora oggi a trasmettere un senso di inquietudine e angoscia degne dell’originale. Inutile ribadire come le parti che funzionano meglio nell’economia della miniserie siano quelle in cui è presente Pennywise, grazie alla magistrale interpretazione che ne dà Tim Curry.
Anche il cast di bambini, comunque, è all’altezza e riesce a coinvolgere gli spettatori ben parecchi anni prima di Stranger Things. Purtroppo l’impresa non riesce allo stesso modo agli interpreti adulti: la seconda parte, che li vede protagonisti, è molto più pesante della prima.
Nerdando in breve
It – La miniserie TV è una trasposizione cigolante che tuttavia riesce a coinvolgere anche a distanza di anni. Imprescindibile per chi voglia vedere il nuovo film e per restare ammaliati dalla recitazione di Tim Curry.
Trailer
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