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Oltre le nuvole, il luogo promessoci – Un trip psicologico

oltre le nuvole

Recensione

Prendete il tratto tipico di Miyazaki e la sua cura per i dettagli e unitelo a una trama impegnativa in puro stile Neon Genesis Evangelion: otterrete “Oltre le nuvole, il luogo promessoci”.

Dopo quasi 13 anni dall’uscita in Giappone, il film di Makoto Shinkai sbarcherà in Italia martedì 11 e mercoledì 12 aprile, seguendo l’onda creata da “Your Name”, lungometraggio animato del medesimo autore.

La Nexo Digital in collaborazione con Dynit sta portando al cinema diversi anime suddivisi in cicli; attualmente è in corso il 4°, che ha previsto il sopracitato “Your Name” a gennaio e “YU-GI-OH! The Dark Side of Dimensions” a marzo, e che prevede, dopo “Oltre le nuvole, il luogo promessoci”, “Mobile Suit Gundam: Thunderbolt – December Sky” il 16 e 17 maggio e “Sword Art Online Ordinal Scale” il 13 e 14 giugno.

Trama

Shinkai crea un presente alternativo modificando gli eventi dopo la seconda guerra mondiale: il Giappone, spartito fra russi e americani, viene ricompattato negli anni ’90 lasciando però l’isola di Hokkaido nelle mani sovietiche. Al centro dell’isola viene costruita un’imponente torre bianca che presto diventa simbolo di libertà e oggetto di racconti e leggende locali, dal momento che nessuno sembra conoscerne la reale funzione e il tutto è permeato da un alone di mistero.
A svariati chilometri di distanza dalla torre vivono Hiroki Fujisawa e Takuya Shirakawa, due giovani amici che un giorno si imbattono nei resti di un aereo precipitato e decidono di ripararlo. Iniziano così a lavorare in una fabbrica di missili e a investire ogni centesimo guadagnato nel loro sogno: mettere in funzione l’aereo per raggiungere la torre e svelarne il mistero.
Mentre il progetto procede, Hiroki si innamora di una loro compagna di classe, Sayuri Sawatari, la quale inizia a seguire il duo nei pomeriggi di lavoro e ad appassionarsi al loro desiderio, tanto da farsi promettere di essere portata con loro durante il primo volo.

Fin qui niente di strano. La trama si districa abbastanza liscia durante la narrazione e già è possibile rimanere estasiati dalla paesaggistica. Ho apprezzato soprattutto il colore, sfumato e variegato al punto giusto, realistico e per nulla ampolloso, e la colonna sonora, nella quale si distingue il meraviglioso timbro del violino.
Tuttavia, da circa questo punto del film in poi, tutto si complica.

La protagonista femminile sparisce all’improvviso senza lasciare tracce e, sebbene entrambi siano dispiaciuti, è soprattutto Hiroki a sentirne la mancanza. Inizia così un periodo molto duro per i due giovani ragazzi, che intraprendono strade diverse e si separano, accantonando il sogno che aveva forgiato la loro amicizia. A questo punto la trama è dettata soltanto dalle emozioni dei giovani: man mano infatti verranno resi noti i motivi della sparizione di Sawatari (della quale ho deciso di non parlare per evitare di rovinarvi il finale) e parallelamente si vede da vicino lo stato di sconforto di Fujisawa. L’assenza dell’altro è ostinatamente combattuta dal desiderio della sua vicinanza e l’ossimoro che si crea genera una situazione inaspettata: la volontà di colmare il vuoto è talmente forte che i due giovani iniziano a interconnettersi pur non essendo fisicamente nello stesso luogo. Shinkai realizza nella pellicola quello che è il sogno di molti: poter chiudere gli occhi e raggiungere col pensiero qualcuno di estremamente lontano, quasi irraggiungibile, così da potergli parlare, fare domande e sentirne meno la mancanza.

Inoltre, mentre i due lottano contro le circostanze che li separano, forze esterne minacciano l’instabile equilibrio che tentano di creare. È quindi il momento di aggiungere al film organizzazioni segrete, ricerche scientifiche, esperimenti, varchi verso altre dimensioni e aeroplani militari che sorvolano la torre, rivelando qualcosa di spaventoso che allarma l’esercito giapponese. Vengono presi provvedimenti e nascono lotte fra i due amici d’infanzia: Hiroki e Takuya si rincontrano su due fronti opposti, ciascuno mutato nel profondo dal corso degli eventi ma entrambi ancora legati dal sogno di far volare l’aeroplano.
Riusciranno a salvare il Giappone e risolvere i loro conflitti? E Sawatari che fine farà?

Probabilmente ho già detto troppo, anche se mi sembra di non aver detto nulla visto ciò di cui parlavo. Non è certo un film leggero e rilassante, quindi lo consiglio solo a chi abbia voglia di fermarsi un attimo e lasciarsi travolgere da un’ondata di emozioni inattese, oppure a chiunque sia un patito di anime drammatici e fantascientifici.

Nerdando in breve

Film d’animazione con grafica spettacolare, introspettivo e psicologico. Pregevole colonna sonora, avvincente a tratti ed emozionante. Consigliato ai patiti di Evangelion e a chiunque sappia apprezzare un lungometraggio drammatico. Al cinema solo l’11 e 12 aprile.

Nerdandometro: [usr 3]

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