Giochi da tavolo

[Anteprima] The Way of Panda – Strategia nell’impero dei panda

The Way of Panda

Durante la nostra recente visita al Play 2017, in scena come sempre nel polo fieristico di Modena, abbiamo avuto il privilegio di essere ospiti dello stand di Pendragon Game Studio per provare in anteprima un board game davvero intrigante: The Way of Panda, che vedrà la luce il prossimo autunno.

Recensione

Creato da Andrea Mainini, Walter Obert e Alberto Vendramini ed illustrato davvero magnificamente da Davide Corsi, The Way of Panda è un gioco di worker placement, ambientato nella Cina medioevale. Dopo la disgregazione del grande impero e la nascita di piccoli centri abitati, la vita è diventata dura, soprattutto a causa dei molti banditi che infestano le vie di comunicazione tra le città.
L’imperatore chiede ai suoi più fidati collaboratori di ripristinare l’ordine e la pace, ripulendo le strade e contribuendo a far tornare l’impero agli antichi splendori.

Come potete facilmente immaginare il concept del gioco strizza l’occhio a quanto accaduto in Europa tra la fine dell’Impero Romano e la nascita del Sacro Romano Impero. In effetti l’ambientazione originale, come ci viene spiegato durante la presentazione, era proprio quella del medioevo europeo. The Way of Panda è stato inizialmente concepito otto anni fa, e col passare del tempo l’ambientazione è stata spostata nell’affascinante oriente, al cospetto dell’Impero dei Panda. Al di là dell’ambientazione, tuttavia, l’economia del gioco è rimasta invariata.

Dinamiche di gioco

Ogni giocatore ha a disposizione tre personaggi (che nella versione definitiva si muoveranno sul tabellone grazie a delle belle miniature): guerriero, mercante e monaco. Il loro scopo è quello di spostarsi di città in città eliminando la minaccia dei banditi e costruendo nuovi palazzi.

Ogni tipologia di personaggio ha naturalmente caratteristiche diverse e se il guerriero ha capacità militari superiori, potendo ripulire strade anche particolarmente ostiche, gli altri due hanno differenti abilità, come la velocità di spostamento o il minor costo delle azioni.

Per fare tutto occorre piazzare risorse su un “libro” di abilità, studiando con attenzione la propria strategia e mantenendo un occhio ben fisso su quella degli altri giocatori. Investire su una delle oltre quaranta azioni, infatti, andrà ad influenzare sia il costo della medesima per gli avversari, sia per noi stessi che non potremo tornare indietro ma solo procedere con azioni sempre più onerose da acquistare.

Il binario fisso del libro è forse una delle chiavi di lettura per la vittoria: più è potente l’azione richiesta e maggiore sarà il costo, naturalmente, ma il non poter arretrare rende davvero stimolante lo studio della strategia. Meglio investire subito e poi mantenere, oppure optare per un profilo basso sperando che gli altri giocatori non ci mettano i bastoni tra le ruote? Fare i conti unicamente sulle proprie risorse e sulla propria idea di partita, è il modo migliore per finire in fondo al tabellone dei punteggi.

Una volta ripulite le strade, potremo costruire gli edifici delle città (anche in questo caso le miniature, stampate in 3D, sono di ottima fattura). A disposizione abbiamo tre tipologie di edificio, una per personaggio, e un doppio giro di costruzioni per trasformare i villaggi in capitali.
Ed è proprio in questa fase che la strategia diventa fondamentale: per fare punti, infatti, non basta concentrarsi sul proprio gioco. Le strade liberate sono di tutti e i nostri sforzi potrebbero facilitare l’ascesa di un avversario. Allo stesso modo avremo la possibilità di costruire i nostri edifici su percorsi liberati dagli altri, magari facendo punti grazie agli sforzi altrui. Il tutto badando a non terminare la esigua disponibilità di risorse e a non spendere troppi punti azione che, qualora andassero in negativo, ci porteranno a perdere punti vittoria, invece che acquisirne.

Un altro livello di strategia del gioco è dato all’evoluzione dei personaggi: guerriero, monaco e mercante, infatti, possono essere potenziati (spendendo punti azioni e risorse) al fine di essere maggiormente efficaci negli scontri coi briganti o per acquisire punteggi maggiori. Per percorrere alcune vie, ad esempio, occorre avere guerrieri potenziati al massimo. Investire in questa direzione potrebbe toglierci la possibilità di fondare le capitali. Ci sono moltissime possibilità a disposizione e tanti modi di approcciare il gioco ma, come ci è stato fatto giustamente notare durante la dimostrazione, la coperta è corta: non è possibile far tutto; scegliere la propria strategia con attenzione è di capitale importanza.

A tutto questo vanno aggiunti due obiettivi extra: all’inizio del gioco, infatti, vengono selezionati da due mazzi di nove carte ciascuno un obiettivo da raggiungere durante la partita (tipicamente: il primo giocatore che riesce a compiere una determinata azione, come liberare un certo numero di strade, costruire un certo numero di città, ecc.) e uno da raggiungere a fine partita, per un totale di 81 combinazioni possibili.

The Way of Panda

Considerazioni finali

The Way of Panda sembra un gioco complicato, ma non lo è. Dopo solo un paio di turni le dinamiche erano perfettamente chiare a tutti. Questo però non fa di lui un board game banale, tutt’altro. Non complicato, ma molto complesso: ci sono tante strategie da adottare, molte pianificazioni da fare e i giocatori devono possedere un’ottima elasticità mentale per integrare il proprio stile di gioco con quello degli avversari, cambiandolo turno dopo turno, se necessario.

Dinamiche semplici da acquisire, quindi, ma che richiedono numerose partite per essere padroneggiate: The Way of Panda è un board game per un massimo di quattro giocatori che farà sicuramente faville per la sua capacità di intersecare molti piani di gioco garantendo partite sempre diverse tra loro.
L’impatto visivo, pur essendo un prototipo, è già buono. Le illustrazioni sono pregevoli e l’apparente piattezza del tabellone viene spazzata via dalla crescita degli edifici man mano che la partita procede, regalando una sensazione di crescita progressiva davvero soddisfacente.

Ringrazio Pendragon Game Studio per avermi invitato all’anteprima.

Nerdando in breve

Tanta strategia in un board game che è sia competitivo che collaborativo, in una rara alchimia davvero piacevole per lunghe serate di gioco.

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