#NerdandoConsiglia

#NerdandoConsiglia: Child of Light

Child of light

Certe volte saltano fuori dei piccoli capolavori proprio quando meno te lo aspetti.
È quello che è successo a me con Child of Light, scaricato su PS Vita (ma disponibile anche su molte altre piattaforme) giusto per riempire il tempo nei viaggi in autobus o tra una lezione e l’altra all’università.
Così ovviamente non è stato, questo titolo è qualcosa di più di un giochino di seconda scelta.

Child of Light è un platform bidimensionale creato da Ubisoft con lo stesso motore grafico usato per i due ultimi titoli dedicati a Rayman.
È completamente doppiato in italiano e narrato interamente in rima, un perfetto escamotage per creare un’aura fiabesca e nostalgica che ci riporta un po’ a quando eravamo bambini e ci facevamo catturare dalle ambientazioni dei grandi libri di favole.
La protagonista della nostra storia è Aurora, figlia del Duca d’Austria, che cade in un profondo sonno stregato che la condurrà nel mondo di Lemuria, dove l’unico modo per svegliarsi e tornare dal suo amato padre sarà quello di sconfiggere Umbra, la Regina della Notte. Durante tutta la sua magica avventura la piccola sarà accompagnata da Igniculus, una piccola e adorabile fiammella volante azzurra.

I combattimenti sono a turni e si svolgeranno in un’arena apposita in cui verremo trasportati quando entreremo in contatto con dei nemici, in perfetto stile JRPG. Al nostro fianco nella lotta saranno presenti alcuni personaggi che incontreremo nel corso della storia e ci accompagneranno nel nostro percorso.

Ad avermi colpito moltissimo è la grafica, incredibilmente azzeccata al contesto, molto rilassante e dai toni pastello. Personalmente amavo crogiolarmi per tempi lunghissimi semplicemente facendo volteggiare Aurora da una parte all’altra e guardando ondeggiare i suoi morbidi capelli rossi.

Child of Light è una tazza della vostra bevanda calda preferita, da gustare in un freddo pomeriggio invernale mentre fuori piove, prima di andare a dormire.
In effetti facevo proprio così: mi mettevo a letto e facevo una partita prima di addormentarmi, era la mia favola della buonanotte. Difatti è questo: una favola, di quelle molto dolci.

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