Recensione
Se avete giocato al vecchio Nier nell’ormai lontano 2010 è molto probabile che, almeno all’inizio, l’annuncio di Nier: Automata non vi abbia fatto esattamente gridare al miracolo. Per quanto affascinante sotto tanti punti di vista, il titolo sviluppato dai ragazzi di Cavia non fu esattamente un capolavoro ma… adesso che il testimone è passato nelle mani di Platinum Games la musica è cambiata. E parecchio.
Nier: Automata è infatti un titolo tutt’altro che mediocre, capace non solo di rilanciare il buon nome del brand, ma soprattutto di fornire al mondo un’ennesima, lampante dimostrazione di quanto l’industria videoludica nipponica si sia definitivamente rilanciata. E per rendersene conto, almeno per una volta, sono sufficienti solo una manciata di minuti.
Storia e gameplay
Tralasciando la bontà di una struttura narrativa che vede l’umanità lottare per riconquistare la terra da una pericolosa razza aliena che l’ha costretta a un esilio forzato sulla luna, è sotto il profilo del puro gameplay che Nier: Automata palesa la sua assoluta e cristallina qualità sin dai primissimi minuti dell’esperienza. Vuoi per una direzione artistica di altissimo livello che capitalizza in maniera magistrale su costanti (nonché splendidi) cambi di prospettiva, vuoi per un gameplay intenso, frenetico e ricco di sfumature che riescono a sorprendere con incredibile frequenza, il gioco garantisce infatti un’esperienza appassionante e soprattutto stimolante che, devo ammetterlo, mi ha colto piuttosto impreparato.
Intendiamoci: visto che parliamo di Platinum Games, ovvero “quelli di Bayonetta” come molti li definirebbero, era lecito attendersi un prodotto di livello ma… trovandovi di fronte alla soddisfacente profondità ruolistica di questa produzione, alle innumerevoli sfaccettature del suo sistema di combattimento e, soprattutto, ad alcune delle più maestose boss fight che si siano viste nell’attuale generazione videoludica, non potrete contenere l’entusiasmo. E ve lo dice uno che, di solito, fatica parecchio a entusiasmarsi.
Longevità
Nier: Automata è infatti uno di quei prodotti a cui magari inizialmente non daresti due lire, ma che alla fine ti colpiscono come un pugno allo stomaco rendendo difficile, se non impossibile, sostituirli con altro. Almeno non prima di averli finiti in tutti i modi possibili. E questo ci porta a uno dei temi più interessanti dell’intera produzione, ovvero la presenza di finali multipli.
Eh sì, avete capito bene: non solo il gioco vanta una sceneggiatura di ottima qualità – ricca peraltro di svariate sorprese e inaspettati colpi di scena – ma propone anche svariati finali differenti che possono essere sbloccati solo rispettando determinati requisiti. Insomma, per godervi il gioco nella sua interezza non vi basteranno le canoniche 10-12 ore a cui la stragrande maggioranza dei titoli contemporanei vi hanno tristemente abituato.
Conclusioni
E i difetti? Ovviamente non mancano, come ad esempio un frame-rate non sempre stabilissimo, qualche innegabile incertezza grafica e una difficoltà non sempre bilanciata (soprattutto a fine avventura), ma nel complesso è davvero difficile trovare un motivo serio e concreto per scoraggiare dall’acquisto chiunque nutra anche solo un minimo interesse verso questo genere di produzioni.
Nerdando in breve
Un titolo sorprendente, dall’inizio a… i suoi tanti finali, che saprà soddisfare tanto gli appassionati di action-rpg di stampo orientale, quanto eventuali neofiti della categoria.
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