Recensione
È finalmente uscito anche in Italia uno dei film più discussi degli ultimi tempi: The Great Wall.
Diretto dal cinese Zhang Yimou e con produzione in parte americana ed in parte cinese, la pellicola ha fatto subito clamore per la scelta di usare come attori protagonisti Matt Damon, Pedro Pascal e William Dafoe in un cast che per il resto è in prevalenza orientale, suscitando accuse di whitewashing.
Lasciando momentaneamente da parte la questione politica e concentrando l’attenzione sul film in sé, The Great Wall è un action movie ad ambientazione storica-fantasy; la storia si svolge nella Cina medievale, durante il periodo della dinastia Song, quella precedente alla conquista mongola e dunque almeno un paio di secoli prima del viaggio di Marco Polo.
Personalmente l’ambientazione era ciò che più mi interessava del film, in quanto trovo che la storia cinese sia molto sottovalutata come setting ed in quanto la zona della Grande Muraglia è spettacolare dal punto di vista paesaggistico (come si può ben vedere più e più volte nel film).
Trama
Vi è una componente fantasy nella storia: lo scopo della Muraglia infatti non è (solo) quello di difendersi dalle orde di mongoli, quanto piuttosto di proteggersi da mostruosi rettili, fuoriusciti da un meteorite verde; secondo la leggenda, essi sono chiamati Tao Tei ed ogni sessant’anni si risvegliano ed attaccano la Cina da secoli per ricordare al popolo di Han i rischi dell’avidità e della cupidigia.
Se tutto ciò vi ricorda un certo muro di ghiaccio, sappiate che le similitudini non finiscono qui: la Muraglia è protetta da una speciale divisione militare chiamata l’Ordine Senza Nome (ma non include Rat-Man purtroppo). A capo vi sono il generale e cinque capi-squadriglia con differenti specializzazioni: mischia, acrobatica, arcieri, armi d’assedio e cavalleria.
In questa versione alternativa del Regno di Mezzo arrivano i mercenari William (Matt Damon) e Tovar (Pedro Pascal), parte di un gruppo senza scrupoli alla ricerca di una misteriosa polvere nera (vale a dire la polvere da sparo).
Senza volervi spoilerare niente, affermerò che la trama procede in modo molto lineare e senza grandi sconvolgimenti, seguendo invece un pattern che sembra piuttosto scontato: l’eroe viene presentato come un personaggio dalla dubbia moralità, conosce una donna coraggiosa e nobile, cambia idea e decide di aiutarla. Un ottimo paragone, a mio parere, è Robin Hood con Russell Crowe.
Questo è uno dei motivi per cui la critica è stata molto poco generosa con il film; l’altro è da trovarsi nell’azione: in questo tipo di titoli generalmente ci si aspetta una grande quantità di combattimenti spettacolari ed avvincenti e, per quanto non manchino scene di questo tipo, non ce ne sono di veramente memorabili.
Parlando della critica: come detto all’inizio, la produzione è stata in collaborazione tra compagnie americane e cinesi e lo stesso governo della Repubblica Popolare, intenzionato a promuovere l’industria nazionale fuori dai propri confini, si è mosso fino a costringere i principali siti di recensioni a rimuovere le proprie valutazioni (che erano molto basse).
(Lo sapevate? In Cina solo un certo numero di film stranieri può essere trasmesso nel corso dell’anno, motivo per cui il sottoscritto ha dovuto aspettare gennaio per vedere Star Wars – Il risveglio della Forza).
D’altro canto però le accuse di whitewashing possono considerarsi vane: sebbene il protagonista sia un uomo bianco, non svolge il ruolo che sarebbe dovuto essere di un cinese e tanto meno salva la giornata grazie alla sua superiore intelligenza da occidentale; piuttosto si può vedere come la redenzione di William – da mercenario senza scrupoli a guerriero pronto al sacrificio – avvenga proprio in virtù dell’ammirazione suscitatagli dall’Ordine e dalla comandante Jin.
Nel complesso però questo primo esperimento di collaborazione cinese-americana non sembra aver dato i frutti sperati. Il mio auspicio è che possa comunque continuare: la produzione cinese negli ultimi anni ha fatto grandi passi in avanti e la storia e le location sono troppo interessanti per non essere sfruttate.
Nerdando in breve
The Great Wall è un film d’azione fantasy ambientato nella Cina medievale ed a produzione cinese ed americana; narra le vicende di una coppia di mercenari europei senza scrupoli che arrivano in Cina alla ricerca di polvere da sparo, ma si ritrovano coinvolti in un conflitto contro i mostruosi Tao Tei, per proteggersi dai quali era stata eretta la Grande Muraglia. Nonostante le splendide location e l’ambientazione interessante il film fallisce ad essere originale nella trama o memorabile nell’azione.
Trailer
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