Introduzione
Oceania (questo il titolo dato in Italia a “Moana”, prodotto da Walt Disney Pictures) è il 56° Classico Disney. Uscito in Italia in concomitanza delle vacanze natalizie, precisamente il 22 dicembre, il film si propone come una nuova ed entusiasmante avventura adatta a tutte le età e, complice una campagna pubblicitaria aggressiva e persistente, ha come chiaro intento quello di imporsi all’attenzione di pubblico e botteghino.
Trama
Fin dall’inizio della pellicola, lo spettatore farà la conoscenza di Vaiana, figlia ed erede di un capo villaggio dell’isola di Motunui. La protagonista, sempre in difficoltà nel tentativo di conciliare la volontà del padre, ovvero quella di rimanere con i piedi per terra (in tutti i sensi) e di occuparsi del suo popolo, e la propria aspirazione alla navigazione ed all’esplorazione, sembra essere una vera e propria predestinata. Da sempre amante dall’oceano, infatti, Vaiana non riesce ad accontentarsi del fato che il padre sembra volere per lei e, in seguito ad una misteriosa carestia che inizia ad abbattersi su Motunui, la ragazza decide di avventurarsi alla ricerca del semidio mutaforma Maui per farsi accompagnare in un viaggio che deciderà le sorti dell’umanità.
Recensione
A differenza di film come Zootropolis, che mi hanno preso maggiormente, questa particolare pellicola non mi ha colpito fin dall’inizio. Ammetto che partivo un po’ prevenuto: complici un’ambientazione non troppo accattivante per me e una trama che non mi sembrava particolarmente divertente o appassionante, confesso di essere andato a vedere Oceania soltanto in quanto film Disney.
Ho imparato infatti, nel corso degli anni, che una chance va sempre concessa alla casa responsabile di film come Le follie dell’imperatore e Zootropolis (giusto per citarne un paio).
Ma la Disney è riuscita a regalarci ancora una volta un Grande Classico degno di questo nome?
Penso personalmente che Oceania sia un buon cartone, certo, ma degno di essere paragonato ad altri capolavori della casa del topo? Mmm… NO.
La verità è che il film, pur facendosi guardare senza intoppi e divertendo quanto basta, non è particolarmente ispirato. La sensazione che ho avuto è stata esattamente la stessa di quando mi sono trovato a vedere Frozen: un film poco originale che, pur avendo dell’ottimo potenziale, non è stato pensato per tutti.
Se si sovrapponessero le due pellicole si noterebbero molte analogie e questo, secondo me, perchè il cartone non riesce a celare la stessa natura esclusivamente commerciale del suo predecessore.
La trama approfondita meno di quanto si sarebbe potuto e dovuto e molti elementi che considero delle pecche (come alcune “citazioni” più o meno consapevoli che richiamano alla mente altre grandi prodotti Disney e che generano impietosi paragoni) hanno contribuito a minare la qualità complessiva del film e non hanno fatto altro che uccidermi una produzione che, magari, poteva risultare molto più che godibile.
I personaggi, pur essendo ben caratterizzati, riescono a risultare anche molto antipatici e, ad eccezione del pollo, tutte le scenette comiche sono poco divertenti ed originali.
Insomma, pur salvando l’ottima veste grafica (eccezionale nella realizzazione dell’acqua, della lava e, in generale, nella resa naturale di tutti gli ambienti) e alcune trovate interessanti, nel complesso Oceania mi ha fatto storcere il naso.
Un grande Classico Disney forse sì, ma decisamente sottotono rispetto agli altri. Molto simile, quindi, a Frozen e vicino al pubblico delle bambine a cui la Disney ha volutamente strizzato l’occhio ma molto lontano da Zootropolis, un film che ha conquistato, invece, grandi e piccini e ha mostrato cosa può davvero fare la Disney quando ci si mette.
Nerdando in breve
Un film disney carino, ma lontano dall’essere un grande Classico.
Contenuti