Introduzione
Questa recensione di Kepler-3042 nasce proprio all’indomani dell’uscita di Rogue One, spin-off della saga di Star Wars, e quindi mai come adesso il tema “spazio” è sulla bocca di tutti. Il mondo da tavolo non può e non deve essere da meno, pertanto al di là di ciò che è proprio relativo alla saga di Guerre Stellari, è con piacere che accogliamo la versione definitiva di Kepler-3042 sui nostri tavoli! Creato da Simone Cerruti Sola, illustrato da Alan D’Amico e sviluppato da Placentia Games sotto la saggia supervisione editoriale di Post Scriptum, questo gestionale che avevamo avuto modo di testare qualche tempo fa – torneremo in breve sull’argomento – ha visto la luce “ufficiale” durante il Lucca Comics and Games 2016, a seguito di un’ottima campagna Kickstarter e della presentazione all’importante fiera di Essen. Andiamo a terraformare!
Recensione
In realtà abbiamo avuto modo di esplorare in lungo e in largo le regole di Kepler-3042 nella nostra anteprima, pertanto vi invito ad andare a leggerla così da entrare meglio nel dettaglio. Per i più pigri: Kepler-3042 è un gestionale che ci vede nei panni dei colonizzatori – per l’appunto – dell’anno 3042 che, dato l’avanzamento tecnologico, decidono di lasciare la terra per esplorare e conquistare i pianeti dello spazio. Avremo ben 28 pianeti – tutti denominati in base ai pledger di Kickstarter, idea simpatica! – da colonizzare e, soprattutto, da terraformare, cioè da “evolvere” per ottenere ulteriori punti che ci condurranno alla vittoria. A bordo delle nostre astronavi, quindi, ci muoveremo attraverso gli esagoni spaziali per giungere sulle pedine che rappresenteranno il pianeta conquistato o qualche altro tipo di struttura che incontreremo lungo il nostro viaggio. Parliamo però di un gestionale, cosa dobbiamo gestire quindi? Semplicemente, in modo originale, Kepler-3042 ci dà subito i 17 cubetti che rappresentano le tre materie prime – Materia, Energia ed Antimateria – che possiamo usare per colonizzare, terraformare, costruire, inventare – perdonatemi, momento Tassoni. Altra scelta originale del gioco è quella di poter sacrificare permanentemente alcune delle risorse per avere un boost produttivo in vari ambiti, cosa che a prima vista può sembrare poco remunerativa ma che in realtà può essere usata senza grandi drammi – ci sono meccanismi di rigenerazione sparsi qua e là – per avere dei vantaggi non indifferenti. Completano il tutto le plance tramite le quali selezioneremo le azioni da compiere – che non si possono ripetere consecutivamente e che hanno vari costi/benefici a seconda della posizione sulla griglia – e i nostri avanzamenti tecnologici, che ci permetteranno di potenziare sempre più le nostre strutture per avere più materie, più astronavi, più possibilità. Il tutto in 16 turni, e ad ogni fine turno si attiverà una carta Progresso che ci porterà dei cambiamenti nel turno seguente, così da variare ancor più l’esperienza di gioco. Infine ogni giocatore avrà a disposizione delle carte Obiettivo (standard o avanzato), da realizzare prima di terminare la partita e da non far intuire all’avversario.
Materiali
Sappiamo bene che i prototipi, per definizione, sono scarsamente valutabili dal lato materiali, pertanto è con piacere che ho potuto toccare con mano la vera dotazione di Kepler-3042, e vi rimando al nostro unboxing sulla pagina Facebook. La scatola è compatta ma bella pesante, e vi sono contenuti non pochi pezzi; il tabellone è bello grande ma saggiamente ripiegato in sei sezioni che evitano l’effetto “imbarcata”, purtroppo spesso riscontrabile nei boardgames. Cubetti bianchi, arancioni e neri come se piovesse, assieme a tutte le pedine necessarie per le colonizzazioni, la selezione delle azioni e i turni di gioco. Seguendo un consiglio che al tempo del prototipo diedi a Mario Sacchi di Post Scriptum, le astronavi sono state realizzate con delle belle pedine in legno e non con un cartoncino su di una basetta di plastica: legno rulez! Completano la dotazione un blocchetto segnapunti, le classiche plancette di riepilogo delle azioni e dei pianeti e le carte dei Progressi e degli Obiettivi, chiare e ben fatte; citare questi componenti mi dà il La per parlarvi di una delle feature del gioco: ogni materiale è stato stampato in italiano ed in inglese! Si tratta di una scelta che condivido sempre – come accade anche in altre produzioni – e che può portare fortuna a Kepler-3042 con il pubblico internazionale, considerando anche che il gioco è stato presentato ad Essen e, se andrete a spulciare i nomi della campagna Kickstarter, noterete come ci siano anche contributi internazionali. Questo è un indice della potenzialità che può avere la scelta di sviluppare un gioco – 100% made in Italy – guardando oltre i confini della casa di produzione o dell’autore, che permette sempre più alle realtà italiane di espandersi verso i mercati esteri e di diffondere sempre più la qualità delle nostre produzioni, che spesso non hanno niente da invidiare – o a volte sono anche decisamente migliori! – ai più blasonati eurogame di origine tedesca. Well done!
Concludendo
Kepler-3042 è un gestionale che diverte, impegna e soddisfa. Sono tante le strategie e le possibilità, e un approccio intelligente alla partita è d’obbligo sin da subito, dato che i 16 turni sembrano tanti ma in realtà non sono troppi. Il gioco scorre bene e, sebbene non ci sia eccessiva interazione tra giocatori data anche la scelta di ambientare il tutto in un futuro pacifico dove nessuno guerreggia, scala bene già in 2 grazie a dei semplici ma efficaci espedienti che il regolamento ci suggerisce chiaramente. L’elemento spaziale del gioco è supportato anche da un godibile volumetto, ad opera di Adrian Fartade, dove viene spiegata la scienza dietro Kepler-3042, il tutto per aumentare ancor più l’immersività e, chissà, per incuriosire i “neofiti dello spazio” che potrebbero essere ispirati ad approfondire l’argomento – di cui, ricordiamolo, il nostro jedi.lord è esperto ed entusiasta. E adesso, quella galassia lontana lontana è tutta da colonizzare!
Prezzo
Il prezzo consigliato di Kepler-3042 è di 44.99€.
Nerdando in breve
Colonizziamo, gestiamo risorse ed esploriamo lo spazio profondo con Kepler-3042, gestionale letteralmente spaziale.
Menzione d’onore: Essen, mica pizza e fichi!
Ringraziamo Mario e Post Scriptum per il materiale gentilmente inviatoci
Contenuti