Sono un appassionato di film horror ed ho amato i classici orientali del genere ma ultimamente, a causa delle mille serie TV che seguo, ho smesso di guardare questi titoli.
Ad interrompere questa routine è giunto Train to Busan, uno – stando a Wikipedia – zombie apocalypse horror thriller sud coreano che ha fatto esplodere in me la voglia di non morti.
La pellicola racconta la storia di Seok-woo, broker divorziato che, come regalo di compleanno, decide di portare sua figlia Su-an a Busan, per incontrare l’ex-moglie e passare qualche giornata come se fossero ancora una famiglia; per fare questo occorrerà prendere un treno da Seoul ma, ben presto, i passeggeri si accorgeranno che intorno a loro qualcosa non va: un’orda di zombie affamati (di quelli veloci alla 28 Giorni dopo, per intenderci) sta invadendo tutte le città.
L’unica salvezza sembra proprio essere il treno che dovrà arrivare a Busan, ultimo porto sicuro della nazione che, grazie all’intervento dell’esercito, è diventata un fortino inespugnabile per gli infetti.
Nonostante un inizio un po’ lento, tipico dei film orientali, Train to Busan ha saputo conquistarmi grazie ad una regia ispirata, ad una storia coinvolgente ed agli attori: sono riuscito a provare empatia per i protagonisti e non mi accadeva da tanto, troppo tempo.
Vi consiglio dunque il recupero di questo film che troverete in giro per la rete in lingua originale con i sottotitoli; non spaventatevi, non rimarrà alcun punto oscuro: tutta la trama ha un suo senso ed ogni tassello sarà al suo posto, una volta terminata la visione.
