Sono entrato in contatto con le Blankets per puro caso, e il loro progetto ha immediatamente catturato la mia attenzione. Si tratta di cinque fumettiste (Elisa, Francesca, Giada, Giulia e Roberta) e uno sceneggiatore (Roberto) con le idee piuttosto chiare in testa; ho quindi pensato di infilarmi tra le pieghe dei loro fumetti per scoprire cosa bolle in pentola e, soprattutto, cosa avremo modo di trovare nella Self Area del Lucca Comics & Games 2016. Andiamo a conoscere in dettaglio questo collettivo e il loro progetto chiamato evocativamente PanTimeOnium.
Maurizio: Ciao ragazze (e ragazzo)! Benvenuti su Nerdando.com. Partiamo dall’inizio e raccontatemi cosa volete dalla vita di un povero appassionato di fumetti.
Giulia: Ciao, inizio io; ho conosciuto le ragazze in un altro collettivo, abbiamo lavorato bene insieme e abbiamo deciso di iniziare un nuovo progetto. Dopo aver inventato la storia abbiamo aggiunto Roberto per i testi.
Francesca: Questo progetto è iniziato più per amicizia che per il fumetto stesso: ognuna di noi ha mille progetti alternativi e quindi lo abbiamo fatto per divertimento. Poi Roberto, alla fine, ha tirato un po’ le fila ed è venuto fuori qualcosa che ci è piaciuto veramente.
Roberto: Ognuna di loro si è scelta un personaggio, un archetipo. Alla fine avevamo cinque personaggi e c’era il bisogno di fare un’amalgama; così ho cercato di dare un’unità, attaccando tra loro questi pezzi in cui ognuna ha messo il suo, dando la propria impronta.
Maurizio: Parliamo del progetto in sé: da dove inizia, dove finisce, dove volete arrivare?
Giulia: Per prima cosa faremo uno sketchbook in cui presenteremo tutti i personaggi mostrando innanzitutto i nostri stili. Ad esempio Giada è più pittorica, io sono più realistica, Elisa è più “pupazzosa”, Roberta più disneyana e Francesca rappresenta un bel mix di tutte. Mostreremo poi l’ambientazione e introdurremo la vicenda e la storia che, se tutto andrà bene, racconteremo in seguito in un fumetto.
Francesca: La nostra intenzione è quella di catturare l’attenzione del pubblico con lo sketchbook, mostrando gli studi e i luoghi dell’ambientazione.
Roberto: Lo sketchbook è una sorta di banco di prova in cui cercheremo di capire se tutte le idee che abbiamo avuto, la fusione di diversi mondi e stili, possa avere una certa attrattiva. Noi crediamo di sì. La storia si svolgerà in cinque mondi differenti: cinque personaggi che di volta in volta verranno riproposti con stili e tratti differenti. Cinque modi di intendere il fumetto: grossi omaggi a cinque filoni del fumetto mondiale.
Maurizio: Unire linguaggi e stili così diversi è un progetto molto interessante; abbiamo già avuto modo di farci un’idea grazie alle pubblicazioni su Facebook, ma ora sono curioso di sapere come pensate di fonderli tra loro.
Giulia: Con una storia di magia.
Roberto: [ride] Ovviamente con la magia. C’è un perché profondissimo: un patto, una scommessa che porta le cinque ragazze ad incontrarsi in successive incarnazioni. Ogni disegnatrice le farà vivere secondo la propria interpretazione. Ad esempio, siccome il personaggio di Elisa è una suora, quando la storia verrà ambientata nel suo mondo avremo cinque versioni diverse di suore. Questo a livello di stile; mentre a livello narrativo il motivo c’è, ma non lo possiamo rivelare ora. Posso però raccontare l’incipit: sono cinque ragazze condannate a morte che fanno un patto per salvarsi la vita. Sull’orlo della condanna faranno un patto con un demone (il vecchio dio Pan) giocandosi l’anima. Pan le inganna e, anche se salva loro la vita, le scaglia in epoche diverse. Quindi salteranno da un’epoca all’altra e ognuna di loro dovrà affrontare il proprio demone, ovvero il motivo che le ha spinte a commettere il crimine per cui sono state condannate a morte. Il loro scopo quindi è quello di capire se è possibile affrontare il demone con cui han fatto il patto e salvare anche l’anima dalla dannazione.
Maurizio: Qual è il target a cui vi rivolgete?
Roberto: Sicuramente giovani adulti, abbiamo temi e scene erotiche, mature, che non sono adatte a ragazzi. Non sarà eccessivamente spinto, ma ci saranno nudità e violenze. Con lo sketchbook invece vogliamo tastare il terreno e capire quanta gente sarà interessata al progetto.
Maurizio: Toglimi una curiosità. Hai citato erotismo, violenza, crimini. Volete intrattenere con una storia avvincente o volete mettere un sotto testo che faccia riflettere?
Roberto: Per me entrambi. Va bene il just for fun, come South Park e Archer. Ma non è questo il caso: c’è un viaggio nella psiche dei personaggi che farà riflettere il lettore. Sono tutti personaggi disturbati, chi più e chi meno.
Francesca: La cosa carina è che ognuna ha messo qualcosa di sé nel proprio personaggio.
Roberto: [ride] Sì, ogni artista è disturbata come i loro personaggi.
Maurizio: Io spesso faccio fatica a mettermi d’accordo con me stesso, voi come fate a metter d’accordo sei teste di cui oltretutto cinque sono femminili?
Francesca: [ride] Abbiamo già lavorato insieme e ci siamo già messe alla prova; abbiamo visto che lavoriamo bene insieme.
Giada: Fondamentalmente siamo amiche.
Francesca: Ognuna ha il proprio spazio ben definito per cui non ci pestiamo i piedi.
Roberto: E ognuna ha la curiosità di vedere come le altre interpretano il loro personaggio. Alla fine si sono divertite tanto.
Maurizio: Presentatemi i personaggi.
Roberta: Io ho scelto la ragazzina; l’ambientazione è il Giappone dei giorni nostri. Omaggio al classico manga con studenti del liceo ed elementi sovrannaturali.
Elisa: Io ho scelto la suora; un personaggio che non disegno di solito, così ho adottato uno stile più grottesco del mio; lei è completamente pazza, ha una fede incrollabile ma vede il demonio ovunque, anche nelle altre ragazze. Il setting è un monastero dell’epoca Vittoriana. Omaggio al fumetto horror di stampo bonelliano, come Dylan Dog.
Giada: Il mio è la strega, quella che baratta l’anima di tutte con il demone Pan; ha manie di grandezza, è cattiva, arrogante, piena di sé, egoista. Ambientazione: post apocalittica in stile fantasy per adulti anni ’80, un ambiente che mi piace. Amo creare gli sfondi e volevo cimentarmi con questo setting un po’ in stile Mad Max.
Giulia: Io ho scelto la schiava-prostituta. Molto ambivalente, perché ha una certa cultura, capace di intrallazzare col potere grazie al suo carisma. Una donna colta e intelligente, che sa qual è il potere del proprio fascino e lo usa a proprio vantaggio. È partita dal ruolo di schiava per arrivare a fare la tenutaria. L’abbiamo proiettata nella Pompei del 79 d.C. per cui creeremo riferimenti comici con un parallelismo tra l’eruzione del vulcano e analogie erotiche. Lo stile richiama Druuna e Manara, i classici dell’erotismo italiano.
Francesca: La piratessa. Ambientata nella fantascienza pura. Sarà capitana di una nave spaziale e tutti gli altri personaggi ruoteranno attorno a lei.
Roberto: Poi ognuna, come abbiamo detto, avrà un demone personale da vincere, quello che le ha portate alla condanna a morte. Il motivo per cui sono state condannate lo scoprirete nel fumetto, non nello sketchbook. Ma non è un caso: sono tutti personaggi con grande forza e determinazione; anche quello della ragazzina.
Maurizio: Come mai “Blankets”?
Giulia: Blankets, in inglese, vuol dire “coperte”. La prima volta che ci siamo viste per parlare del progetto eravamo tutte con una coperta in testa, perché faceva freddissimo. Quindi abbiamo preso spunto. Ci piaceva anche l’idea della cosa che si legge sotto le coperte, con le torce.
Roberto: Per il fumetto, invece, dopo un lungo brainstorming si è scelto un gioco di parole con pandemonio, che poi è quello che succede. Il nome del demone è nato dopo il gioco di parole e infine c’è il fatto che le cinque viaggiano nel tempo, per cui sembrava il nome più adatto. Ed ecco: PanTimeOnium.
Maurizio: Tema dell’erotismo. Da un lato abbiamo cinque fanciulle che disegnano un fumetto violento ed erotico, cosa che vi attirerà sia tante simpatie che antipatie. Trovo però interessante, da un punto di vista sociale, che la produzione femminile stia aumentando su temi che fino a qualche tempo fa erano a prerogativa maschile.
Giulia: Se ci pensi non solo quello erotico, ma tutto il fumetto in generale era prerogativa solo maschile. Forse questa è la prima generazione che cerca di emanciparsi; se non la prima, la seconda, per cui noi partiamo dal coraggio di quelle pioniere e proviamo a dare il nostro punto di vista.
Maurizio: Credete che la cosa avrà un impatto prevalentemente positivo o negativo? Cattura o scandalizza?
Giulia: Secondo me ha vantaggi e svantaggi in egual misura. Attiri più l’attenzione, ma attiri anche tante critiche rispetto a quello che attirerebbe un uomo e devi difenderti di più.
Francesca: Questo mondo va tanto a simpatia, per cui se non vai a genio a questo o a quello sei già tagliato fuori.
Giulia: Secondo me comunque crea curiosità che siano ragazze ad affrontare questi temi, per cui attireremo anche tante critiche che poi dovremo essere brave a scrollarci dalle spalle.
Maurizio: Rovescio della medaglia: vi ribalto la domanda. Aspettarsi delle critiche sul “malcostume” è fin troppo banale; ma c’è il rischio che invece questa cosa venga presa come bandiera del femminismo, con un sottotesto che va oltre i vostri presupposti?
Roberto: No, penso di no.
Giulia: Secondo me c’è più il rischio di venire etichettate come se lo facessimo apposta per aver maggior visibilità, quindi più per un fatto commerciale che non per divertimento.
Giada: In effetti, anche di recente hanno criticato un post prettamente erotico.
Roberto: Lo hanno criticato perché rispondeva a determinati stereotipi della bellezza femminile, ma chi ha criticato semplicemente non aveva capito di cosa stessimo parlando. Se sto descrivendo una donna che vende il suo corpo per vivere, è ovvio che sia poco vestita, ha un suo senso logico. Diversamente avrei capito le critiche se avessimo disegnato “la ragazzina” completamente nuda.
Francesca: Ci sono persone che criticano solo per il gusto di criticare. E ci saranno sempre.
Giulia: Sì, ma abbiamo le spalle larghe nonostante stiamo ingobbite sui fogli tutto il giorno.
Maurizio: Ok, concludiamo l’intervista dicendo a tutti quando e dove vi troveremo.
Giulia: Siamo a Lucca, nella Self Area. E tanto per chiudere il cerchio, siamo in una chiesa. E a me l’idea dell’erotico in chiesa piace moltissimo.
Maurizio: Grazie mille per il vostro tempo e tanti auguri per il progetto.
Tutti: Grazie a te e a Nerdando.com!