Il 1980 è stato un anno cruciale per la storia: la Namco lancia sul mercato il primo coin-op di Pac-Man e soprattutto nei cinema esce il film horror Venerdì 13. Proprio traendo ispirazione dalla saga culto di Jason e del suo machete nasce Last Friday, che ho avuto il piacere di provare in anteprima grazie agli amici di Pendragon Games (che troverete a Lucca in occasione del Lucca Comics & Games).
In questo survival horror game cinque amici vengono assunti come sorveglianti dal custode di un vecchio campeggio. Qui in passato sono successi una serie di misteriosi eventi: un uomo accusato di omicidi multipli affoga nel lago scappando dalla polizia, ma il corpo non fu mai trovato… Ovviamente il maniaco si rifarà vivo e darà la caccia ai cinque poveri malcapitati, il cui primo obiettivo sarà quello di sopravvivere.
La meccanica di gioco è un classico collaudatissimo in stile Letters from Whitechapel: il maniaco si muove di nascosto dagli altri giocatori, i quali dovranno cercare di scappare ipotizzando i suoi movimenti. Quindi dove sta l’originalità di questo titolo? E cosa c’entra Pac-Man?
La vera novità di questo titolo sta nell’alternanza dei quattro capitoli di gioco: proprio come in Pac-Man quando si mangia la ciliegia, il predatore diventa preda e svanito l’effetto, torna alla situazione iniziale. Così in Last Friday il primo capitolo di gioco è ambientato di notte, per cui il maniaco coglie di sorpresa i cinque amici che dovranno salvarsi scappando nelle cinque baracche (dopo aver recuperato le chiavi). Se le condizioni di vittoria non verranno raggiunte (almeno un giocatore deve sopravvivere), si passerà al secondo capitolo in cui finalmente il sole sarà sorto e i ruoli verranno ribaltati. Idem nei successivi scenari, per cui, se possibile, bisognerà avere un occhio di riguardo anche per le mosse future.
Questa divisione in capitoli in cui si alternano le condizioni di vittoria, a parere mio, è molto calzante con la saga di Venerdì 13. La tensione è palpabile, il senso di smarrimento e vulnerabilità nel sentirsi isolati dal gruppo è vero. E, al contrario, anche la “caccia al mostro” funziona perfettamente: il tabellone (ampio e piacevolmente illustrato) è ben bilanciato per cui nel 1 vs 1 il maniaco avrà presumibilmente la meglio, per cui senza una serrata collaborazione sarà pressoché impossibile portare a casa la vittoria.
Nerdando in breve
Last Friday è un tributo a Venerdì 13. Molto originale l’alternanza di fasi di gioco in cui si invertono le prede ed i predatori: titolo molto emozionale grazie ad un’ambientazione evocativa e un tabellone ampio e piacevole.
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