La vita di un tranquillo villaggio cimmero viene sconvolta dalla scorribanda di un violento gruppo di predoni, legato ad un misterioso culto. Il villaggio viene dato alle fiamme, uomini e donne brutalmente uccisi, i più giovani sono rapiti e venduti come schiavi, tra questi c’è anche il piccolo Conan. Costretto ad assistere all’uccisione del padre ed alla decapitazione della madre, Conan passa l’infanzia e l’adolescenza ai lavori forzati sognando il giorno in cui tornerà ad essere libero e potrà ottenere vendetta. Divenuto adulto viene acquistato da un nuovo padrone per partecipare a lotte tra gladiatori, è in questo periodo che impara tutto ciò che c’è da conoscere sul combattimento con la spada, talmente bene da ricevere in dono la propria libertà, poiché non c’è più nessun combattente alla sua altezza. Finalmente libero, Conan parte per un viaggio di scoperta e vendetta al fianco dei suoi fedelissimi compagni di avventura Subotai, Valeria ed Akiro che lo condurrà fino al tempio del culto di Thulsa Doom, dove riuscirà finalmente a vendicare l’avverso destino del proprio villaggio e della propria famiglia.
Ogni amante del genere fantasy ha un film, cartone animato, libro, fumetto, un qualcosa che abbia acceso la scintilla della passione. Conan il Barbaro è la mia scintilla. Quando ero bambino, quindi parecchio tempo fa, non era semplice rimanere svegli fino a tardi per vedere film, specie se si trattava di qualcosa poco adatto ai minori, eppure ho sempre rinunciato a qualsiasi tipo di privilegio e libertà pur di riuscire a vedere ad ogni suo passaggio, che puntualmente avveniva su Italia 1, Conan il Barbaro. Una pellicola cult che, ancora oggi, merita di avere un posto d’onore tra i migliori film fantasy di sempre grazie alle scelte coraggiose del regista John Milius, a cui il produttore Dino De Laurentiis aveva praticamente lasciato carta bianca. Milius crea un titolo di purissima azione in cui i dialoghi sono ridotti all’osso, narrando le gesta di eroi più capaci con la spada che con la lingua, eppure la trama riesce a svilupparsi in modo chiaro e regolare nonostante spesso i protagonisti siano quasi in religioso silenzio ed il compito di comunicare con lo spettatore sia completamente delegato alla forza delle immagini, spesso crude e violente. Seguendo questa visione è stato scelto un cast di atleti e ballerine per interpretare i personaggi principali, tra cui spicca un quasi sconosciuto Arnold Schwarzenegger assolutamente perfetto per incarnare la figura di Conan, affiancati da attori dalla grandissima esperienza come Max von Sydow (Re Osric) e soprattutto James Earl Jones, magnifico nella parte di Thulsa Doom, altro villain che rimarrà per sempre nel mio cuore. Anche la colonna sonora di Conan il Barbaro merita una menzione d’onore, l’opera composta da Basil Poledouris è un gioiello, i suoi toni epici e maestosi assecondano ed amplificano la forza delle immagini e potrebbe essere la musica di sottofondo ideale per qualsiasi campagna di Dungeons & Dragons …ma questa è un’altra storia.