Tra ventennale ed uscita del nuovo Pokémon GO, il titolo Niantic per smartphone che permette di catturare i simpatici mostriciattoli in qualsiasi posto ci si trovi con un semplice movimento del dito, la pokémania impazza. Quale momento migliore, quindi, per scoprire qualche piccola curiosità sul mondo delle creature protagoniste di un vero e proprio universo, fatto di videogiochi, manga, giochi di carte ed anime?
- Le prime versioni dei giochi di Pokémon su Gameboy erano Pokémon Rosso e Pokémon Verde. La versioni uscite in occidente, invece, non furono altro che una divisione del titolo Pokémon Blu, uscito in Giappone come versione migliorata dei precedenti capitoli ed opportunamente diviso in Versione Rossa e Versione Blu per la distribuzione nel mercato occidentale nel 1998.
- L’edizione Pokémon Giallo, che molti ritengono essere una versione migliorata e frutto della somma della Versione Rossa e della Versione Blu è invece un’edizione speciale creata in seguito al grande successo dell’anime. Oltre, infatti, ad essere accompagnati da Pikachu, si possono notare dettagli come la presenza di Jesse e James nel Team Rocket.
- In base ad un errore nella programmazione della prima versione del primo gioco dei Pokémon, una volta entrati nella zona safari e fatto partire il timer (in realtà basato sul numero dei passi e non sul reale passare del tempo), se si usciva, il titolo non riusciva a capire che si era tornati nella normale mappa di gioco e, quindi, il conto del tempo non aveva fine. Una volta sentito il “dlin dlon” di scadenza per la permanenza nella zona speciale, gli scenari cambiavano con l’inserimento di numeri al posto di alcuni elementi dell’ambientazione.
- Nelle versioni di Pokémon Rosso, Blu e Giallo, c’è la possibilità di imbattersi nel Pokémon “Missingno”. Questo Pokémon non sarebbe altro che un glitch causato da un vuoto nel codice di programmazione. In origine, infatti, i Pokémon dovevano essere 190 e, a causa della scelta di includerne alcuni nelle successive generazioni e di non inserirli invece in queste versioni, comportava l’apparizione dell’errore di programmazione al posto dei numeri mancanti.
- Secondo una leggenda popolare, nelle primissime versioni dei giochi dei Pokémon (mai commercializzate) il tema musicale della città di Lavandonia poteva dare vita a quella che venne definita “sindrome di Lavandonia”, un fenomeno che portava un particolare attaccamento al gioco e altri sintomi come l’insonnia, emicrania e (sempre, ovviamente secondo le leggende) avrebbe portato più bambini al suicidio. Si tratta, naturalmente, di leggende nate tra gli utenti.
- Sempre nella città di Lavandonia, secondo sempre delle leggende metropolitane, il boss finale della torre del cimitero dei Pokémon doveva originariamente essere diverso. Per questo, nacque il mito del Buried Alive o della Whitehand.
- Nelle versioni Rossa e Blu, c’era la possibilità di sbloccare Mew: tramite la partecipazione ad eventi Nintendo o ricorrendo a vari bug.
- La trasformazione di Magikarp in Gyarados riprende il mito giapponese secondo il quale le carpe che riescono a risalire il portale del drago, posto in cima alla cascata, vengono premiate venendo trasformate, appunto, in draghi.
- Nonostante il primo Pokémon ideato sia stato Rhydon, il primo registrato al brevetto fu, nel 1994, Mew.