Solitamente, quando si finisce un gioco, l’eroe o il protagonista di turno riceve sempre qualche tipo di ricompensa: fama, denaro, potere o semplicemente una risposta a domande sul proprio passato. Il simpatico piccione steampunk di Red Game Without a Great Name (di cui abbiamo parlato in questo articolo) non riceve né carezze né coccole dal proprio padrone, anzi, viene smontato pezzo pezzo e riassemblato per tornare immediatamente all’opera.
Green Game: TimeSwapper è il secondo capitolo della trilogia iFun4all dedicata ai colori il cui finale, come svelato dal filmato introduttivo, sarà incentrato sul blu. Tutto il processo di revisione che il povero steambird subisce ha conseguenze sia sulla storia che sul gameplay: la capacità di teletrasportarsi a proprio piacimento da una parte all’altra della mappa viene sostituita dalla possibilità di manipolare il tempo a proprio piacimento. Il concept principale del titolo non è cambiato: il piccione viaggiatore parte dalla propria gabbietta, muovendosi sempre nella stessa direzione a meno che il giocatore o qualche elemento scenico intervengano per deviarne il percorso e farlo arrivare al punto di arrivo cercando di evitare le trappole mortali e di prendere i tre bonus sparsi per il livello. Il passaggio dal teletrasporto alla manipolazione del tempo segna una differenza enorme nell’interazione tra giocatore e steambird. Nel primo capitolo della serie si doveva tradurre il tocco dell’utente sul touchscreen in un click del mouse, risultando però troppe volte impreciso e portando a morti che a volte erano davvero randomiche e frustranti. Il viaggio temporale invece si ottiene tramite swipe o trascinamento del mouse e serve unicamente a spostare gli elementi scenici in modo tale da deviare i movimenti del piccione meccanico e permettergli di completare con successo il livello. Questo tipo di passaggio è stato realizzato con maggior precisione risultando meno traumatico per l’utente, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un titolo più facile del suo predecessore, ma in realtà la difficoltà dei vari puzzle non è variata di molto ed è il miglior feeling con l’interfaccia a permettere un’esperienza di gioco molto più fluida e rilassata.
Dal punto di vista artistico non ci sono enormi novità. Lo stile grafico rimane invariato: tutti gli elementi di gioco e la parte in primo piano degli scenari rimangono neri e senza dettagli, mentre i fondali colorati abbandonano le tinte rosse per abbracciare il verde e tutte le sue sfumature. Anche la colonna sonora non cambia genere, rimanendo su uno stile acid jazz molto vivace che si sposa alla perfezione con tutti i momenti di gioco.
Green Game: Timeswapper si mantiene sugli standard del suo predecessore, è un puzzle game probabilmente più adatto al gioco mobile rispetto a quello desktop, ma può essere un ottimo filler per brevi sessioni o momenti di puro svago. Se dovesse rientrare tra i titoli in saldo su Steam a prezzi molto bassi si può comprare senza troppi patemi d’animo.
Ringrazio iFun4all per il materiale.