Ormai da un anno mi sono riavvicinato a Magic e il motivo principale è il Pauper. Questo formato, negli ultimi anni, si sta ritagliando un posto sempre più importante nei cuori dei giocatori e a dimostrarlo è il grande successo che hanno avuto recentemente i tornei dedicati al Pauper all’Ovino Tournaments o al Paupergeddon di Milano.
Proprio dietro a quest’ultimo evento si nasconde la mano di Davide Orbitello, con cui ho la fortuna di aver scambiato due chiacchiere.
Julian: Ciao Davide! Parliamo subito del Paupergeddon: l’evento ha avuto un successone ormai comprovato e la vittoria “polemica” ormai è storia. Sei stato più sorpreso della quantità di gente che ha partecipato o del fatto di aver vinto con monoU senza Claudia (Cloud of Faeries)?
Davide: Probabilmente la quantità di gente. Ci aspettavamo una ottantina di persone e quando abbiamo scritto la griglia per 100 persone io onestamente non ci credevo. Mono U senza Cloud of Faeries è comunque un trattore e devo dire che quel giorno è stato veramente forte. Ma gira voce che ho modificato a mio favore i pairings, anche se onestamente dovrei chiedere a questa gente come si fa così le prossime volte imbroglio davvero.
J: Viste le adesioni e le discussioni sui social riguardo al Pauper, possiamo affermare che è un formato a tutti gli effetti competitivo e non un “vorrei ma non posso”?
D: Questa è una domanda interessante. Credo fermamente che siano i giocatori a rendere un formato competitivo o no. Quando iniziai a giocare a Magic circa 10 anni fa, mi ricordo che esisteva solo un formato che era l’Esteso. Onestamente non ho mai capito come funzionasse ma io giocavo con i miei amici tutte le carte che mi capitavano sotto le mani e spendevamo veramente poco mentre invece, ai tornei, la gente, giocando lo stesso formato, utilizzava carte che costavano già a quel tempo uno sproposito. Questo per dire che se io oggi volessi giocare formati come Modern o Legacy e spendere 50 euro, nessuno me lo impedisce ma è chiaro che stia giocando for fun e sia consapevole della non competitività. Di conseguenza, se io volessi giocare il Pauper esaltandone la componente artistica di creare mazzi personali e di propria invenzione sicuramente starei giocando per divertirmi. Ultimamente, da quando è esploso il fenomeno del Pauper, la gente ha iniziato a capire che si tratta di un formato che ha i suoi tier (i suoi mazzi più forti) e che sia un formato eternal (che cambi poco, con pochi innesti ed un pool di carte forti ridotto e giocato sempre). Di conseguenza, la gente ha iniziato a giocare per vincere e quindi il formato è diventato competitivo. Questo non significa che chi vuole creare mazzi non debba farlo, ho visto gente con mazzi homemade vincere tornei importanti ma bisogna essere consapevoli che i tier affermati esistono ed esisteranno sempre. Se vi piace giocare competitivo sicuramente ne trarrete grande soddisfazione.
J: Sappiamo che il Pauper è nato Online, ma comunque Magic è pur sempre un gioco di carte. Quanto è importante secondo te il testing online?
D: Tanto. Io personalmente, in vista di tornei importanti, gioco molto su Cockatrice che altro non è che un software gratuito per giocare contro altri sfidanti nel mondo e testare i mazzi. Questo mi permette di imparare a giocare bene il mio mazzo e conoscere quelli degli altri per poter affrontate al meglio la sfida.
MTGO sicuramente è una piattaforma interessante, soprattutto perchè essendo automatica a livello regolamentare (Cockatrice è autogestita) insegna davvero a giocare a Magic. Il problema è che molte carte che si utilizzano in Pauper sono parecchio costose. Alcune addirittura arrivano a costare più di carte rare che si giocano in altri formati… Alla faccia della povertà.
J: Ora una domanda che la tua fidanzata non dovrebbe leggere. Quanto tempo della tua giornata spendi per testare i mazzi?
D: Dipende dai periodi! Quando ho in vista tornei importanti e dove punto a fare bene ci passo davvero troppo tempo sopra, a giocare lo stesso mazzo fino ad odiarlo. Ricordo che prima del Paupergeddon di Torino e quello di Milano ho avuto momenti di panico perchè non riuscivo a scegliere tra delle carte da inserire nel mazzo e stavo impazzendo.
Ci sono momenti più tranquilli in cui dedico invece qualche ora a settimana per farmi due partite e tenermi attivo. Il testing è veramente fondamentale per aspirare a giocare un torneo nella maniera migliore, Magic richiede tempo di preparazione e impegno.
J: Invece parlando di te, come ti sei avvicinato a Magic? Hai giocato altri formati prima del Pauper?
D: Ho iniziato a giocare a Magic con l’uscita di Darksteel, quindi primi anni 2000. Come dissi prima, giocavamo un formato che si chiamava Esteso ma in realtà non sapevamo nemmeno cosa fosse. Tutto ciò che ci capitava tra le mani lo giocavamo: Mazzi precostruiti, obbrobri che non avrebbero mai dovuto vedere la luce del sole. Famosi sono gli scambi a cazzo di carte che poi un giorno sarebbero valse diversi soldi e magari le davamo per Orso Grizzly che ai tempi era fortissimo.
Sono passato al Modern dopo aver smesso per qualche anno e ho montato un UB Mill. Per chi non lo sapesse, è un mazzo che vince non togliendo punti vita all’avversario ma facendogli finire le carte nel mazzo tramite carte che gli facessero mettere le carte dalla cima del deck nel cimitero, in gergo macinare. Nel momento che il nostro nemico non avesse avuto più la possibilità di pescare, la partita sarebbe finita con la mia fastidiosissima vittoria. Mi sento ancora sporco dentro per aver giocato quel mazzo.
Da ormai 4 anni invece gioco Pauper, come tutti o quasi, ho iniziato perché volevo giocare a Magic senza spendere troppi soldi. Giocare gli altri formati a livello competitivo mi sarebbe costato molto. Magic è un gioco divertente quanto dispersivo a livello di cash.
Il Pauper permette di divertirsi e di giocare competitivamente spendendo al massimo 40 euro per un mazzo forte. Dopo averci giocato per qualche tempo, ho trovato molto stimolante questo formato e non ho più avuto voglia di tornare nelle altre modalità di gioco, trovando nel Pauper la mia casa.
J: Ti dico subito che la mia carta preferita è da sempre il Botolo Rognoso perché non solo è inutile, ma controproducente in ogni occasione (in privato poi mi aiuterai a trovare un senso a questa creatura). Comunque banalmente, qual è la tua carta preferita?
D: Divora Giorni. Un simpatico 9/8 con volare e travolgere a costo 4, raro – tra l’altro – quindi nemmeno Pauper. Fighissimo, vero? Peccato che quando entri ti faccia saltare i tuoi due prossimi turni di gioco. Ai tempi era devastante, quando entrava i tuoi amici si spaventavano e le ragazze si bagnavano. Non è vero, non c’erano ragazze. Comunque, in due turni l’avversario poteva pescare ed al massimo giocare una terra ed attaccarti per 1 danno. Ora, nel Magic competitivo, se salti due turni rischi di morire 6 volte e prenderti tanti schiaffi da tutti i presenti. E te li meriteresti anche. Questa carta però mi evoca tanti ricordi nostalgici.
J: Prendo in prestito una domanda letta recentemente sul gruppo di Facebook PAUPER MTG ITALIA: quali sono i tre mazzi che non giocheresti mai?
D: Aura, Burn ed Ub Teachings.
Ce ne sono altri ma questi 3 mi provocano veramente il male di vivere.
I primi due sono così stupidi che quando li gioco mi imbarazzo. Sono due tattiche lineari e precise e non esiste uscire dagli schemi. O fai così o fai così. Si possono giocare senza mani entrambi e rischi davvero di vincere. Bisogna solo imparare a contare ma forse, se giochi questi mazzi, potresti avere difficoltà… Scherzo, ma imparate a giocare a Magic, per favore.
Ub Teachings è la noia mortale. Un mazzo che non fa niente e gode nel non far niente. Ho visto gente morire di noia mentre guardava una partita con questo mazzo, tra queste c’erano anche gli stessi giocatori del mazzo in questione.
J: Invece, aspettando il ban di Torre di Urza, che mazzo stai testando in questo momento?
D: Sto giocando una versione divertente di Tron, perchè le altre sono tanto forti quanto noiose. Il mio mazzo è un Mono U Tron: mi diverte molto perchè alcune giocate mi ricordano il mio mazzo preferito (Esper) che quegli stronzi della Wizards hanno cancellato dalla faccia della terra bannando Cloud of Faeries. Non riesco a giocare mazzi che non mi divertono, tranne al Paupergeddon Milano quando, accecato dalla recente perdita del mio mazzo per colpa del ban di Claudia, ho avuto un momento di perdizione ed ho giocato Mono U Delver, facendoci anche un buon risultato. Inutile dire che l’ho smontato poche settimane dopo.
J: Grazie Davide per il tempo che ci hai concesso. Ci vediamo lunedì in Uguzzone.
D: Grazie a te Jay e complimenti per l’ottimo lavoro che fate! E se per sbaglio vi fosse venuta voglia di giocare Pauper a Milano, ci trovate lunedì sera in UESM!