JayJay: Mio malgrado, l’anno scorso non sono riuscito ad andare a Lucca, per cui tutte le mie attenzioni “fieristiche” si sono concentrate sul Cartoomics di Milano. Le aspettative erano alte visto il successo del 2015, ma devo ammettere che sono state rispettate solo in parte.
Da un lato la conferma dell’organizzazione ineccepibile: il prezzo molto ridotto dei biglietti online ha fatto sì che nelle biglietterie ci fossero davvero code ridotte, ma ho apprezzato soprattutto la centralità data al mondo dei fumetti con ospiti di altissimo livello, conferenze e corsi d’illustrazione.
Di contro però mi sono sembrate esigue le attenzioni riservate ai videogiochi (fosse stato per me, avrei eliminato completamente la parte riservata ai videogames, visto che un evento in città dedicato c’è già e credo sia abbastanza: la Games Week) e, soprattutto, ai boardgames: lo scorso anno ho avuto l’impressione che ci fossero più spazio e più titoli (anteprime e non) da provare. Per questo però poco male, mi rifarò a Modena il prossimo mese insieme al resto della redazione.
Ogariad: Ho approcciato questa fiera in un modo decisamente spensierato e con poche aspettative. Il risultato è stato esattamente quello che mi aspettavo: divertimento e accessibilità.
Non essendo presenti grande parte degli Youtuber di punta, il Cartoomics era visitabile con tranquillità e spensieratezza non dovendo quindi decapitare mocciosi ad ogni angolo.
È stato un bel mix di ambiti nerd: dal fantasy, ai fumetti fino ai giochi in scatola. Il tutto ben bilanciato e ben distribuito sulla superficie.
Un plauso ad alcuni cosplay favolosi (Occhi di Gatto uber alles) che hanno dato un discreto colore a tutta la manifestazione.
Una fiera, a mio avviso, per raggiungere la sufficienza deve essere vivibile e variegata e questo Cartoomics ha preso in pieno l’obiettivo.
Zeno2k: Appuntamento fisso del capoluogo meneghino, Cartoomics è capace di attirare migliaia di appassionati del mondo del fumetto in cerca non solo di compravendita ma anche e soprattutto di occasioni per incontrare i propri fumettisti preferiti, strappando qualche sketch o qualche dedica su volume. Quest’anno, tra i molti artisti, spiccano le presenze di due maestri assoluti del fumetto: Milo Manara e Paolo Eleuteri Serpieri.
Personalmente giunto alla terza partecipazione consecutiva, non ho potuto fare a meno di notare un’enorme flessione dal punto di vista sia della partecipazione che dell’organizzazione: lo scorso anno, ad esempio, era presente un’enorme riproduzione di Daitarn 3, alta fino al soffitto; lo stand Saldapress aveva un container “dead inside” davvero suggestivo; per i bambini erano presenti scacchi e Forza 4 in formato maxi; l’area medioevale organizzava lezioni di ballo e la zona di Game of Thrones aveva il celebre trono di spade (con Joffrey annesso a cui chiedere il regale permesso di scattare una foto); per non parlare di un’intera pista di mini-cart con cui sfidarsi all’ultima curva. Quest’anno, invece, niente di tutto questo: cosa che, sinceramente, ha reso il tutto molto simile a qualsiasi altra fiera del settore, solo un po’ più grande e affollata. Assente anche lo stand di Battlestar Galactica, che l’anno scorso aveva ricostruito la plancia dell’astronave, mentre per quanto riguarda lo STIC, la tristezza messa in piazza mi ha spinto a girare al largo: peccato dato che è atteso il nuovo film per questa estate.
Altra storia per Star Wars, che sulla scia de Il risveglio della Forza ha ricreato un bellissimo angolo con un’enorme riproduzione di Jabba The Hutt e decine di figuranti, oltre a dimostrazioni di combattimento a suon di spade laser.
Immancabili, come sempre, gli stand Bonelli e Panini con code chilometriche per le firme, e l’area Umbrella Corp. con la solita parata di zombie e soldati a ritmo di techno.
Se esiste un corrispettivo in negativo per la classica “ciliegina sulla torta”, ad aggiudicarsela è sicuramente l’annunciatissimo Videogame Show: a fronte del solito corner retrogaming sempre piacevole, il tutto consisteva in un paio di arene di tornei di multiplayer (Siege, FIFA e Call of Duty) e un immenso palco con tanto di gradinata spettatori: sulla platea i più “celebri” youtuber italiani a sfidarsi tra loro a Fifa. Mah…
Tutto da buttare quindi? Per fortuna no: i cosplayer sono accorsi a decine per dare un po’ di colore (guardatevi l’intervista per farvene un’idea) e le tavolate erano piene di nuovi giochi da testare.
Nel complesso, però, la sensazione generale è quella di amaro in bocca per un’occasione mancata e per una china discendente davvero allarmante.