Quando ho saputo che Asterion (che ringrazio tantissimo) ci avrebbe spedito una copia di Zombicide: Black Plague e l’ho riferito agli altri ragazzi della redazione è scoppiato il putiferio, vuoi perché ultimamente stiamo giocando a boardgames cooperativi (qualcuno ha detto Pandemic Legacy?), vuoi perché a noi (ma soprattutto a me) gli zombie piacciono un casino, ma andiamo con ordine.
La scatola di Zombicide: Black Plague è pesante e, una volta aperta, sono rimasto ancora una volta stupito davanti all’ordine con cui i ragazzi di Guillotine Games confezionano i loro prodotti: dopo aver spostato il regolamento, mi sono trovato di fronte ad un’altra scatola con raffigurati gli eroi del gioco e, all’interno, erano presenti 71 miniature (65 zombie e 6 eroi), dadi, basi da inserire sotto i nostri protagonisti per contraddistinguerli, segnapunti, carte e, soprattutto, delle plance in solida plastica che vanno a sostituire le vecchie schede dei personaggi in cartone che, nelle precedenti versioni di Zombicide, tendevano a rovinarsi facilmente; sotto questa seconda scatola mi sono imbattuto nelle solite tonnellate di segnalini e nelle 9 tessere di gioco che verranno utilizzate per comporre il tabellone. È tutto realizzato perfettamente, come potete vedere dal nostro unboxing, ma devo complimentarmi per la scelta – come anticipato poc’anzi – di aver creato le plance per i personaggi in plastica: al centro si inserisce la carta dell’eroe e la sua eventuale armatura, a destra e sinistra sono presenti degli spazi per l’equipaggiamento tenuto in mano, in alto c’è posto per l’inventario mentre è possibile tenere conto dei punti esperienza acquisiti, dei punti ferita rimanenti e delle abilità ottenute grazie a dei simpatici segnapunti.
Dopo la prima fase di stupore, sono passato quindi a studiare il regolamento, spaventato dalle 56 pagine di cui è composto: fortunatamente, la parte relativa ai round di gioco è veramente semplice ed intuitiva e si apprende in pochissimo tempo – complice anche l’utilissimo riassunto dell’ultima pagina – e la seconda parte è totalmente dedicata alle 10 missioni (che potrete aumentare nel numero grazie alla vostra fantasia e a ciò che la rete ci regala).
Una novità, per chi è già esperto della serie Zombicide, è regalata dall’introduzione del Necromante: un particolare tipo di zombie che entra in campo con un suo esercito personale e che crea una nuova Zona di Generazione sul tabellone ed il cui scopo è scappare ma, riuscendo ad uccidenderlo, ci da la possibilità eliminare una Zona di Generazione dal board; sono state inoltre introdotte sia armature che scudi per parare eventuali colpi, estremamente coerenti con il nuovo contesto di gioco.
Sono dunque passato, in compagnia di Clack, Ciuovas, Falloppa ed un nostro amico, alla fase di playtesting durante la quale ho confermato i miei pensieri iniziali; siamo rimasti entusiasti del prodotto ed il test è filato via liscio senza intoppi con la classica voglia di averne ancora (e ancora… e ancora…).
Zombicide: Black Plague è un gran bel titolo: divertente, frenetico, tattico, esagerato. Non ci si annoia un attimo, la coordinazione con i propri compagni è importantissima ed essenziale e – soprattutto – la nuova ambientazione fantasy restituisce una ventata di freschezza ad un brand che aveva bisogno di una svolta e di idee nuove per riuscire a conquistare sia cacciatori di non-morti veterani che novizi;
Siete appassionati di Dungeons & Dragons, amate i boardgame cooperativi o gli zombie? Zombicide: Black Plague è un must have. Trovo inoltre interessante la possibilità di affrontare le partite in solitaria, impersonando tutti e sei gli eroi, opzione da considerare se non si ha sempre la possibilità di vedersi con altri giocatori.
Non lasciatevi spaventare dal prezzo della scatola, è tutto ampiamente ripagato, ogni singolo centesimo: fidatevi di chi non vede già l’ora di rigiocarci e di provare anche la nuova espansione Zombicide: Wulfsburg!