La nostra generazione è abituata ad abitare un pianeta di cui, ormai, conosciamo quasi tutto ed in cui, grazie ad internet, smartphone, radio, televisione e mezzi di trasporto sempre più veloci ed efficienti, le distanze diventano brevi facendo sembrare vicini e accessibili luoghi che sono, in realtà, esotici e lontani. Per gran parte della storia dell’umanità non è stato così, tante generazioni hanno conosciuto personaggi illustri che, mossi da curiosità scientifica o molto più spesso spirito imprenditoriale, si sono spinti verso i confini del mondo allora conosciuto per esplorarli, ampliarli e cercare nuove merci e rotte commerciali.
Sulle Tracce di Marco Polo, edito in Italia da Giochi Uniti, ci catapulta tra i compagni del celebre mercante veneziano per viaggiare e commerciare lungo la via della seta che collegava l’Europa con l’estremo oriente. Il contenuto della scatola è davvero molto ricco e tutta la componentistica dal tabellone alle carte, ai talloncini in cartone sono belli da vedere e ben realizzati (per farvi un’idea più precisa potete consultare il nostro unboxing cliccando qui). L’unico appunto che si può muovere al contenuto della confezione riguarda le parti in cui vengono indicati i costi extra in monete: utilizzare il segno + per indicare un costo in denaro può trarre in inganno, anche se le regole poi sono assolutamente chiare e prive di qualsiasi possibilità di errore. Il manuale va leggermente oltre le canoniche quattro facciate, ma lo sviluppo in lunghezza è semplicemente figlio delle numerose azioni che i giocatori possono scegliere di compiere nel proprio turno. Per quanto possa volerci poco più del solito per leggerlo e qualcosina di più per raccontarlo nella prima partita, il regolamento è assolutamente chiaro e lineare in tutti i suoi passaggi. All’inizio di ogni round di gioco vengono lanciati i dadi colorati e, a partire dal primo giocatore ognuno, a turno, dovrà eseguire la propria azione principale, la quale può essere preceduta o seguita da un qualsiasi numero di azioni aggiuntive, fin quando tutti avranno esaurito i propri dadi ponendo così termine al round. Le azioni principali forniscono risorse sotto forma di monete, merci di scambio (pepe, seta ed oro), cammelli, contratti commerciali e permettono di viaggiare lungo le vie della seta. Le azioni aggiuntive invece servono a compensare e bilanciare l’elemento fortuna legato al lancio dei dadi, permettendo di ritirarli, modificarne il risultato, oppure ottenere un dado aggiuntivo per compiere più azioni principali, guadagnare monete extra e chiudere i contratti commerciali di cui si soddisfano i requisiti. Conclusi cinque round la partita finisce incoronando vincitore il giocatore che ha ottenuto il maggior numero di punti vittoria, i quali si ottengono principalmente in due modi: viaggiando e commerciando. Viaggiando lungo la plancia si possono visitare le città e stabilire su di esse avamposti commerciali che forniscono vantaggi in termini di merci, monete e azioni da compiere mentre tramite le carte obiettivo è possibile ottenere punti vittoria. Attraverso il commercio si possono ricevere le merci necessarie per concludere i contratti e riscuotere così le loro ricompense sotto forma di punti vittoria oltre a bonus aggiuntivi quali monete, merci, dadi extra e spostamenti sulla mappa, inoltre a fine partita il giocatore col maggior numero di contratti chiusi ottiene 7 punti aggiuntivi.
Devo essere sincero, da amante dei giochi da tavolo in cui la componente fortuna è il più possibile vicina allo zero mi sono approcciato a Marco Polo con un po’ di puzza sotto al naso quando ho visto il numero di elementi randomici, dal tiro dei dadi fino alla composizione causale del tabellone e la distribuzione di obiettivi e personaggi. Già dalla prima partita mi sono dovuto ricredere, tutti gli elementi casuali sono ottimamente bilanciati e hanno lo scopo di imporre ogni volta nuove scelte e nuove strategie, andando anche a colmare una delle lacune più pesanti che affligge solitamente questo tipo di giochi di posizionamento: la ripetitività nel lungo periodo. Nonostante fossi partito un po’ prevenuto, Sulle Tracce di Marco Polo è davvero ben fatto e studiato con attenzione in tutti i suoi particolari. La semplicità del regolamento e gli elementi casuali che rendono ogni partita diversa lo inquadrano come titolo per tutta la famiglia (mia madre l’ha reclamato a gran voce durante le feste appena trascorse), la varietà di azioni da compiere e strategie che si possono attuare, invece, forniscono una profondità tale da farlo apprezzare anche dai giocatori più esperti.