Già dall’ingresso in Casa Microsoft si respira l’aria del grande evento. Ford ha infatti scelto di calarsi nella realtà del gaming e di portare i vantaggi delle dinamiche di gioco all’interno del mondo reale.
Come abbiamo avuto modo di rimarcare più volte (sia sulle nostre pagine e nei podcast) il gioco è parte fondamentale della vita, della crescita e della formazione. Attraverso il gioco impariamo a vivere e trovare modi nuovi e non convenzionali per risolvere problematiche concrete. Ford, in modo particolare, è interessata a trovare una soluzione all’ipermotorizzazione, una sfida che le grandi aree metropolitane dovranno affrontare e risolvere nei prossimi dieci anni.
E lo stesso dicasi per Microsoft, che vuole avvicinare al mondo gaming anche i giovanissimi utenti, e dare loro supporto nell’ingresso alle realtà di coding e sviluppo.
Per Ford, quindi, è il momento delle grandi rivelazioni: dopo anni di assenza dalle piste tornerà a gareggiare con un auto pensata per sfidare le rivali in campo. E lo fa rievocando il momento storico più esaltante, la 24 ore di Le Mans del 1966, quando con la sua Ford GT40 Mk.II conquistò l’intero podio, classificandosi prima, seconda e terza. L’auto, come detto scelta per la copertina di Forza Motorsport 6, è di una bellezza strepitosa; ed è proprio quella che viene messa in mano a noi blogger e giornalisti per una sfida sul circuito di Le Mans.
Per me è anche l’occasione di imbracciare per la seconda volta lo splendido controller Elite. Nato e pensato per FPS e pro gamer, si adatta alla perfezione anche alle gare d’auto: i tasti dorsali, infatti, vengono configurati per cambiare le marce; in questo modo ho gli indici ben piantati su acceleratore e freno, mentre anulare e mignolo mi danno la possibilità di scalare senza mai dover perdere contatto col controller stesso.
Sfortunatamente un grande controller e un grande gioco non trasformano un gamer mediocre in un grande pilota: il mio risultato è al limite dell’imbarazzante (con oltre cinque minuti e mezzo quale miglior tempo), ma l’esperienza di gioco è sinceramente notevole. Essere stato il primo a cimentarsi forse non ha giocato a mio favore, ma devo essere onesto e ammettere che i colleghi hanno evitato di deridermi nonostante una performance inferiore a quelle che facevo con Mario Kart.
In conclusione si è trattata di un’esperienza sia interessante che molto divertente. L’ambiente di Casa Microsoft è moderno, elegante e davvero “familiare”, un luogo ove creare occasioni di incontro, formazione e, naturalmente, gioco. Su Forza 6 poi c’è poco da dire. Uno dei migliori simulatori di corse, che su Xbox One fa una figura splendida.