Le scoperte più belle avvengono sempre per caso, basti pensare al 12 settembre del 2012, in una serata che – almeno in apparenza – pareva un’uscita con gli amici di una vita come tante e che si è trasformata, all’improvviso, nel primo incontro con quella ragazza che sarebbe diventata, dopo qualche anno, mia moglie.
Nel corso della visita al Romics (se non l’abbiate fatto, vi consiglio di dare un’occhiata alle nostre impressioni sulla fiera) abbiamo fatto capolino nello stand dell’Asterion, conoscendo di persona Lorenzo Fanelli, che è stato disponibilissimo, ci ha fatto provare e riprovare qualche titolo e, tra questi, sono stato rapito da Loony Quest.
Loony Quest è un party game – genere per cui provo un contrastato rapporto di amore/odio – che affonda le sue radici nei videogames platform.
Ok, la definizione, in questo modo, appare confusa e ne sono certo, ma posso assicurarvi che è più facile giocarci che farsi spiegare il funzionamento.
Cosa dovremo fare?
Gli elementi a nostra disposizione sono un pennarello ed uno schermo di plastica trasparente posto su di una plancia quadrata bianca: il nostro scopo sarà disegnare un qualcosa relativo ad un livello posto davanti a noi al centro del tavolo.
Sì, d’accordo, è ancora tutto troppo confuso.
In mio aiuto giunge il regolamento del gioco che, giustamente, definisce meglio Loony Quest:
Ogni giocatore è un campione che cerca di accumulare il maggior numero di Punti Esperienza possibile attraversando uno dei 7 Mondi di Arkadia.
[…] Ogni livello contiene delle missioni che i giocatori devono tentare di completare entro un limite di tempo, disegnando ciò che viene richiesto dalla Casella della Sfida sui loro schermi. Quando il tempo a disposizione scade, ogni giocatore colloca il suo schermo sulla scheda de livello, controlla se il suo disegno è valido o meno, annota gli eventuali Punti Esperienza guadagnati e ottiene gli eventuali segnalini Bonus o segnalini Penalità previsti.
Facile, no?
Ogni livello dei sette mondi di Arkadia ricorda da vicino i platform che abbiamo imparato ad amare negli anni, uno su tutti Rayman (anche se ci sono elementi che ricordano Super Mario Bros., Crash Bandicoot e così via).
Cosa dovremo disegnare? Abbiamo tre tipi di disegni, ovvero delle linee che dovranno collegare un punto di ingresso con un punto di uscita, dei contorni per cerchiare determinati oggetti o nemici e un puntino per le missioni di tiro al bersaglio; realizzando correttamente le quest, otterremo punti esperienza e – come detto in precedenza – chi ne avrà di più al termine della partita sarà nominato vincitore.
I segnalini bonus, come da definizione, conferiscono vantaggi al giocatore, come ad esempio la possibilità di annullare una trappola, di guadagnare più punti esperienza o di passare un segnalino penalità all’avversario; d’altro canto, i segnalini penalità sono piuttosto fastidiosi: potrebbe capitare di dover disegnare utilizzando un occhio solo o mentre si prende il pennello soltanto con il pollice ed il mignolo.
Loony Quest è un boardgame che ha appassionato, oltre me, anche buona parte della redazione di Nerdando.com, spingendoci a frenetiche sfide condite da schiamazzi e prese in giro. Ciò che mi ha colpito maggiormente, portandomi a rigiocarlo più e più volte è stata la semplicità e l’atmosfera da platform che ho riscoperto da quando sono un fiero possessore di un Nintendo 3DS.
Il gioco è rivolto a persone di ogni età ed è estremamente longevo dato che i vari livelli possono anche essere creati dai giocatori stessi (probabilmente ne vedrete, a breve, alcuni realizzati da noi); il prezzo è molto accessibile ed i materiali di cui è composto risultano essere resistenti, quindi a prova di bimbo, le partite sono rapide (in una ventina di minuti si completa un mondo intero, composto da 6 livelli) ed è adatto sia per l’esperto che per il casual gamer.
Personalmente, vi invito all’acquisto di Loony Quest sia che siate appassionati di videogames platform, sia che siate genitori di bimbi a cui piace scarabocchiare fogli, sia che siate persone che amano divertirsi con gli amici in estrema tranquillità.
L’unico mio dubbio riguarda i pennarelli forniti che, sicuramente, termineranno l’inchiostro in tempo piuttosto breve: spero che ci sia la possibilità di acquistarne un set indipendente dalla scatola base.
Vi invito, per ulteriori informazioni, a visitare la nostra pagina Facebook dove abbiamo pubblicato un album fotografico con l’unboxing del titolo.
Ringrazio Asterion per il materiale inviatoci, con il quale è stato possibile redigere questo articolo.