Ecco le nostre impressioni sul Romics appena concluso!
Clack: Sensazioni contrastanti per il mio primo Romics: non avevo mai visitato finora la fiera della capitale e forse avevo aspettative troppo alte ma, pur avendone apprezzato alcuni aspetti, la quattro giorni romana non è riuscita a convincermi fino in fondo. Tra quello che promuovo, sicuramente la location scelta. Spaziosa e molto ben attrezzata e organizzata, ha reso piacevole la visita e semplice l’orientamento tra le diverse aree. Pollice in su anche per la varietà e la concentrazione delle aree ristoro, aspetto spesso sottovalutato in eventi del genere ma estremamente importante. Mi è piaciuta molto anche la distribuzione degli stand intervenuti: la presenza di ampi corridoi tra l’uno e l’altro ha reso molto più vivibile e agevole la fruizione della fiera. Se c’è una cosa, infatti, che mi fa venire l’orticaria di solito è l’enorme ressa, tipica in eventi del genere, che impedisce di muoversi e, in alcuni casi, addirittura di respirare. Al Romics, invece, sono perfino riuscita a guardare con calma tutto ciò che era esposto, senza crisi di panico né spintoni vari. Certo, probabilmente ha influito anche la poca affluenza del giovedì ma, tutto sommato, la struttura è organizzata in modo da consentire anche a folle numerose di visitare gli stand.
Proprio la poca affluenza del primo giorno, prevedibile per un giovedì, mi porta però al primo punto a sfavore: la presenza di pochi visitatori non autorizza la sciatteria. È deludente, infatti, arrivare dopo l’orario di apertura e aggirarsi in padiglioni ricolmi di stand ancora da montare o nel pieno della messa appunto, soprattutto considerato che il biglietto, anche il primo giorno, viene venduto a prezzo pieno (anche se a 2€ di meno rispetto a quello del weekend).
L’organizzazione, in generale, appare ancora confusa, ed è, a mio parere, l’aspetto da migliorare maggiormente: Romics ha un enorme potenziale che, purtroppo, non è ancora sfruttato appieno.
Infine, l’offerta, soprattutto per quanto riguarda l’oggettistica, è ancora piuttosto limitata: ci sono miriadi di stand ma vendono più o meno tutti le stesse cose. Anche la presenza degli editori, nel padiglione boardgame, è piuttosto ristretta.
Un’esperienza piacevole, quindi, quella al Romics, ma sicuramente la fiera non è (ancora) una delle imperdibili nel corso dell’anno. Le potenzialità ci sono, ora non resta che metterle a frutto.
Falloppa: Sveglia all’alba, colazione, viaggio in autostrada tranquillo e si arriva al casello. Pioggia, grande raccordo e la morte nel cuore, questo è lo stato d’animo all’arrivo a Roma Fiere dove si tiene, come di consuetudine, il Romics.
È giovedì mattina, poco dopo l’orario di apertura e siamo tra i primi a entrare nella fiera, non mi aspettavo molta gente, ma ci sono ancora meno persone di quanto credessi, tant’è vero che non facciamo più di un paio di minuti di fila all’ingresso. Ci avviamo così a visitare i primi padiglioni, trovando una spiacevole sorpresa. Ovunque c’è aria di lavori in corso, addirittura nell’area dedicata ai videogames gli stand venivano montati e tirati su in quel momento. Certamente non è il tipo di accoglienza che ci si aspetterebbe da una fiera della portata, importanza e ambizione del Romics, così come siamo rimasti stupiti dalla mancanza di presenza di addetti dell’organizzazione se non nel piccolo spazio espositivo dedicato a Diabolik e Bozzetto e ai tornelli all’ingresso. Facciamo quindi un po’ di giri, curiosando qua e là, ma solo verso ora di pranzo è possibile ammirare gli stand nella loro interezza: le cose che maggiormente hanno attirato la mia attenzione sono state la riproduzione del X-Wing di Star Wars e la DeLorean presente per ricordarci l’imminente ritorno nelle sale di Ritorno al Futuro per il suo trentesimo anniversario. Esclusi quelli appena menzionati, i contenuti del Romics erano in effetti pochini, così come 5 anni fa (data dell’ultima visita) si deve constatare come ci si trovi al cospetto di ciò che assomiglia molto più a un enorme mercatino nerd, piuttosto che una importante fiera del gioco e del fumetto. Una menzione speciale va ai ragazzi dello stand Asterion, che ci hanno accolto calorosamente e ci hanno sopportato per qualche ora mentre provavamo titoli nuovi (per alcuni o tutti noi) come Colt Express e Loony Quest o vecchie glorie del calibro di Dixit. Tutto sommato è stata una giornata molto piacevole, passata in compagnia di cari amici, resta il rammarico nel vedere un evento come il Romics, con enormi potenzialità dal punto di vista del bacino di utenza e strutture a disposizione, ridursi a un grande mercato dove, in poche ore, si è già visto tutto a discapito dei quattro giorni di durata dell’evento.
Tencar: Mercoledì 30 settembre, pomeriggio.
Clack ed io eravamo appena tornati da Milano e, pochi minuti dopo, mi mettevo d’accordo con Falloppa per il viaggio verso Roma:
“Quindi domani si parte?”
“Sì, per che ora?”
“Bah, facciamo per le 6.45 così vediamo tutto dall’inizio, come piace a me!”
“Ok!”
Mai frase fu più profetica.
Arriviamo per le 10.20 ai cancelli di Roma Fiera (dannato traffico!), pronti per immergerci nel Romics: come preventivato, l’affluenza di pubblico è stata piuttosto bassa (abbiamo scelto la giornata di giovedì proprio per gustarci pienamente tutti gli stand), ma ciò che mi ha deluso è stata l’atmosfera da cantiere che ho respirato nelle prime ore della visita, con i padiglioni in allestimento ed alcune attrazioni ancora da “montare”. Per il resto, abbiamo girato con estrema tranquillità tutta la fiera che – purtroppo – mi ha dato troppo l’idea di essere un mercato (ed avevo avuto la stessa opinione nella mia prima ed unica altra visita, nel lontano 2010).
I margini di miglioramento sono tanti, e, se posso permettermi di consigliare, piuttosto che concentrarsi sugli youtuber, preferirei che si dia ancora più spazio agli ospiti del mondo del fumetto.
Note positive:
- lo spazio a disposizione è davvero tanto, quindi non si ha mai la sensazione di essere sopraffatti da una mandria di nerd puzzolenti;
- lo stand dell’Asterion, con il disponibilissimo Lorenzo che ci ha fatto provare e riprovare alcuni titoli veramente belli come Loony Quest e Colt Express;
- la mostra dedicata a Diabolik, molto completa ed esaustiva.
Attendo aprile 2016, per scoprire finalmente se Romics farà quel salto di qualità che potrebbe renderlo un appuntamento imprescindibile.