Solitamente non è così semplice poter parlare con un autore di un prodotto importante. Potreste immaginare di chiedere, ad esempio, a David Cage, la mente dietro i magnifici Heavy Rain e Beyond: Two Souls, consigli su come superare un enigma oppure quale dei due titoli sarebbe da preferire secondo il suo punto di vista? Alquanto difficile. Beh, questo invece non si è applicato, personalmente parlando, per Kingsburg: chiacchierando con Andrea Chiarvesio, autore del titolo in questione (e non solo, andate a leggere la nostra bella chiacchierata!) edito dalla Giochi Uniti, ad un certo punto è scattata la domanda: “Ma tra i tuoi titoli, cosa mi consiglieresti per la migliore esperienza a due giocatori?” – e lui: “Kingsburg!”, ovviamente argomentando il perché della sua scelta. Ho seguito quindi il consiglio dell’autore e, in effetti, ci ha preso alla grande, consigliandomi il titolo che più si sposa all’esperienza di gioco in coppia, non risultando però meno divertente con l’aumentare del numero dei giocatori. Andiamo quindi a vedere di che pasta è fatto Kingsburg.
L’ambientazione di Kingsburg, come facilmente intuibile già dalla grafica, è data da un regno fantasy-medievale, dove voi siete uno dei migliori gestori di province del re. Ora però il monarca vuole ritirarsi e ha deciso che, dopo un lustro di “prova”, sceglierà un degno successore, e voi siete tra i papabili. Le difficoltà però sono numerose, e dovrete sia consolidare le strutture della vostra provincia durante lo scorrere delle stagioni, sia difendervi dall’assalto invernale da parte delle minacciose armate di mostri (goblin, orchi, zombie e così via) che, una volta l’anno, tenteranno di ridurre in polvere le vostre sudate costruzioni. Per fortuna, però, ci sono i consiglieri. Presenti sulla plancia di gioco, ognuno di loro è contraddistinto da un numero progressivo da 1 a 18 (si parte dal Giullare, 1, per finire al Re, 18) e da una serie di simboli sopra il rispettivo ritratto. Sostanzialmente, ad ogni cambio di stagione tirerete tre dadi del vostro colore (più eventuali bonus) e, con i numeri ottenuti, potrete scegliere quali consiglieri (o quale) influenzare per quel turno. Una volta effettuata la scelta, riceverete ciò che è indicato: risorse predefinite, oppure risorse a scelta libera, unità militari per difendervi dall’assalto invernale, bonus particolari e così via. Dov’è la “fregatura”? Anche i vostri avversari faranno lo stesso, e vi alternerete nella scelta dei consiglieri: occhio quindi ad agire in maniera strategica per “soffiare” all’avversario i migliori consiglieri, cercando di anticipare le sue mosse in base ai suoi risultati ottenuti con il lancio dei dadi. La chiave per la vittoria risiede soprattutto nella scelta del consigliere e nel conseguente ricevere i materiali che vi serviranno per costruire edifici per la vostra provincia, in base alle richieste chiaramente indicate sulle plance personali che vi verranno assegnate ad inizio partita. L’altra parte della strategia, infatti, è nella scelta degli edifici da costruire: privilegeremo l’aspetto più militare o quello più commerciale? Cercheremo i dadi bonus oppure delle risorse extra? Insomma, senza scervellarsi troppo, è comunque possibile cercare di pianificare e gestire la propria strategia in maniera efficace e divertente. Vince chi ottiene più punti, segnati da pedine da spostare lungo la cornice del board, ottenibili in vario modo: sia costruendo edifici, sia influenzando alcuni consiglieri che elargiranno anche punti vittoria, oppure sconfiggendo alcuni particolari tipi di nemici “invernali”. Eh sì, potrete dirlo per ben cinque volte: “L’inverno sta arrivando”.
L’esperienza di Kingsburg è semplice e scorrevole, e sono rimasto stupito da come un gestionale possa essere così rapido. In due il gioco rende bene, e nel manuale vi è un’utile regola aggiuntiva per il gioco in coppia, che potremmo descrivere come la presenza di “bot” che occuperanno casualmente dei consiglieri, così da aumentare il livello di sfida. Girovagando per la rete ho trovato numerose critiche all’alea, da alcuni ritenuta preponderante in Kingsburg a causa della meccanica dei dadi; personalmente non credo che sia più di tanto un problema, in quanto il gioco non si pone come un classico gestionale “alla tedesca” ma è un connubio di più filosofie, tra l’accumulo di risorse e l’utilizzo dei dadi. Forse si riscontra poca interazione tra i giocatori, in alcuni momenti, ma non si tratta certo di un gioco di comitato né tantomeno cerca di esserlo, quindi non lo definirei un punto negativo quanto una caratteristica che sarebbe stata simpatica da esplorare. Che poi, alla fine, il gioco lo fanno anche i giocatori, e questo credo sia sempre valido. Per chi fosse interessato, infine, si può trovare – anche se è alquanto difficile – un’espansione intitolata proprio “L’Espansione del Regno”, titolo che non lascia molti dubbi sulle caratteristiche di questo extra: avremo 5 nuovi moduli indipendenti tra loro, che potranno essere implementati per aumentare il livello di sfida al gioco base. Insomma, credo di poter dire che con Kingsburg ce n’è per tutti i gusti. Anche per quelli più difficili? Non lo so, però tirerò un dado e cercherò di influenzarvi.
Menzione d’onore: non so se sono dotato di un’immaginazione troppo fervida, ma credo di aver visto un cammeo di Andrea tra i consiglieri, per la precisione credo si tratti dell’alchimista, il 6. A questo punto non mi rimane altro che chiedergli di darci la conferma o la smentita ufficiale di questa mia elucubrazione!