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Lucius in fabula

La famiglia che tutti vorremmo

La famiglia che tutti vorremmo

Pensavo che l’ambiente sportivo fosse nerd-free ed invece, qualche settimana fa, durante una discussione negli spogliatoi della Teate Scherma, un ragazzo (il grandissimo Michele) mi ha fatto conoscere un titolo di cui non avevo ancora avuto notizie: Lucius.

Lucius non è un survival horror, ma è piuttosto tutto il contrario: indosseremo i panni dell’anticristo, il piccolo Lucius – per l’appunto – (no, non fatevi venire in mente l’inquietante piccolo Lucio che canta “A me, me piace ‘a Nutella”, non credo siano parenti) ed il nostro unico scopo sarà quello di eliminare, con metodi spesso molto cruenti, la nostra famiglia terrena e la servitù che lavora all’interno dell’enorme villa nella quale viviamo.

Il gioco è diviso in capitoli ed il nostro obiettivo verrà indicato – a grandi linee – da una simpatica tavola ouija che abbiamo sulla scrivania (piccola nota mentale: perché mai un bimbetto dovrebbe avere, nella sua cameretta, una tavola ouija? Quale genitore sano di mente gliela lascerebbe?); avremo a nostra disposizione i classici poteri già visti in molti film horror inerenti le possessioni demoniache, come ad esempio la telecinesi, il controllo mentale e la combustione ma dovremo stare attenti a non farci vedere da altre persone mentre daremo sfoggio della nostra cattiveria; bisognerà inoltre stare alla larga dalle croci presenti in casa, poiché provvederanno ad indebolirci, ma potremo girarle per renderle inoffensive.

Lucius mi ha stancato dopo i primi tre capitoli perché risulta piuttosto ripetitivo ed i vari bug che lo condiscono non sono proprio piacevoli: mi è capitato, in più di un’occasione, di trovarmi di fronte a delle persone che camminavano verso un muro, sbattendo di continuo, come degli automi, inoltre le animazioni mi appaiono piuttosto legnose, nonostante il titolo sia del 2012; ho apprezzato in particolar modo la colonna sonora che da i brividi ma ho riscontrato frequentemente che la voce dei protagonisti veniva spesso coperta dalla musica.

Nel complesso, se preso a pochi spicci, Lucius è un qualcosa di diverso anche se, più di una volta, ho avuto la tentazione di lasciar morire il protagonista, in quanto odioso, privo di empatia ed anti-eroe: un videogame da provare e, superata l’euforia iniziale, da terminare cercando di chiudere gli occhi sui (numerosi) difetti.
Nel febbraio di quest’anno è uscito anche Lucius II sul quale, per ora, non ho ancora messo le mani (ma magari, ai prossimi saldi Steam, potrei farci un pensierino).

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