MOSTRI CHE MENANO MOSTRI CHE MENANO PALAZZI DA CUI ESCONO UOMINI CHE MENANO MOSTRI!!!! Letta urlando e tutta d’un fiato è la descrizione perfetta per King of New York, altro titolo davvero sfiziosissimo provato in quel di Modena. Portato in Italia da Uplay.it, questo gioco nasce dalla stessa mente ed è una sorta di versione 2.0 o erede spirituale di King of Tokyo, titolo che ha riscosso un notevole successo. Il creatore è nientemeno che Richard Garfield, famosissimo per aver ideato il “giochino” che strega una buona parte dei nerd mondiali: Magic the Gathering.
In King of New York i giocatori impersonano mostri apocalittici da film di Hollywood, inevitabilmente traslati nell’ambientazione americana, che tentano di ottenere fama e celebrità distruggendo la città o i propri mostruosi avversari. La città è divisa in quartieri e ogni mostro dovrà cercare di raggiungere e rimanere il più possibile a Manhattan, il luogo migliore per ottenere la visibilità dei media e accrescere la propria fama, ma non sempre essere popolari è positivo. Essere al centro dell’attenzione porterà il vostro mostro ad essere il bersaglio preferito dell’attacco di tutti gli altri mostri e degli abitanti della città e, se non vorrete lasciarci le penne, sarete spesso costretti a ritirarvi per leccare le vostre ferite, lasciando spazio alle nuove star in ascesa. Come in King of Tokyo, le azioni che potrete compiere ogni turno sono determinate randomicamente dal lancio di sei dadi speciali: su ogni faccia viene rappresentata una possibile azione, che va dal distruggere palazzi al guadagnare energia, dal percuotere gli avversari al recupero dei punti vita. Ogni turno potrete decidere quali risultati tenere e quali dadi rilanciare e questo procedimento può essere ripetuto fino a due volte, nel tentativo di lasciare la possibilità di costruirsi un minimo di strategia a partire dal lancio iniziale. Ogni mostro, proprio come nella versione Tokyo, possiede 3 caratteristiche: i punti vita, che, scesi a zero, condannano a morte il vostro amato mostriciattolo, i punti fama invece rappresentano i punti vittoria, arrivati a 20 sarete il re della grande mela, infine ci sono i punti energia, i quali possono essere spesi per comprare le carte potenziamento. Sono proprio le carte potenziamento a dare una certa profondità al gioco, pur rimanendo nello stile semplice e immediato del gioco, il sistema di gestione dell’energia ed acquisto dei potenziamenti permette ai giocatori più esperti di creare interessantissime combinazioni di carte o aprirsi le porte per botte di fortuna indicibili (Dannobaleno anyone?).
Per concludere, l’ambientazione e lo stile grafico di plancia e componenti è molto orientato al cartoon, rendendo quindi un effetto spensierato che molto ben si intona con l’anima scanzonata e party game del titolo. King of New York riesce ottimamente a destreggiarsi e fare un po’ il piacione sia con il casual player amante di titoli veloci e spensierati, sia col giocatore più esperto e malizioso che riesce comunque a godere degli elementi più strategici del gioco, pur rimanendo nello spirito goliardico e estremamente “for fun” del gioco. Se vi ho messo qualche dubbio o curiosità, vi lascio con i video degli unboxing di King of Tokyo e King of New York realizzati rispettivamente da Giando e dal sottoscritto augurandovi, come al solito, buon divertimento.