“Dai Julian, basta con tutti ‘sti giochi lunghi e spaccacoglioni!”.
Ho accolto con calma pacata la composta richiesta dei miei amici, per cui questa settimana ho deciso di fare il disimpegnato. Qual è il gioco con l’ambientazione meno definita che si possa trovare? Qual è il più superficiale e semplice? Ma certo: quel fantastico mischione di Smash Up!
Smash Up è una delle ultime creature di Paul Peterson: un pancione bontempone già ideatore di un casus belli come Guillotine (simpatico gioco di carte ambientato durante la rivoluzione francese, in cui lo scopo era appunto ghigliottinare tutta la puzzolente nobiltà dell’epoca). Conoscendo il padre di questo gioco, è facile intuire che Smash Up sia caratterizzato da una fortissima dose di ironia. E difatti così è: durante la partita, vedremo sfidarsi senza battere ciglio gnomi-ninja, robo-dinosauri o pirati-zombie. O ancora maghi-zombie, gnomi-alieni e chi più ne ha, più ne metta. Insomma un mischione degno dei peggiori film trash (da qui l’ignoranza del titolo).
Il funzionamento di questo gioco di carte è veramente semplice e immediato. Ogni giocatore andrà a scegliere (o pescare in caso di litigi) due mazzetti tra gli otto disponibili e li mischierà assieme a formare il proprio mazzo da gioco. Gli schieramenti disponibili sono pirati, zombie, robot, alieni, gnomi, dinosauri, maghi e ninja. Ogni schieramento poi ha il suo particolare stile di gioco, cambiano cioè le abilità delle singole carte, dando la possibilità di fare combo sempre molto diverse, per cui capite che ci sarà una grandissima varietà e non avrete praticamente mai il rischio di giocare due partite identiche.
Le carte che compongono questi mazzetti sono solo di due tipi: le azioni e i seguaci. Le carte azione vengono scartate subito dopo che si esaurisce la loro abilità, mentre i seguaci restano sul campo di gioco. In ogni turno, un giocatore ha la possibilità di giocare (o non giocare) una sola carta azione e un solo seguace, poi pescherà due carte e passerà la mano.
L’obiettivo finale è “semplicemente il dominio assoluto dell’universo conosciuto!” : cioè accumulare più punti possibili ottenuti “rompendo” le basi (delle carte particolari disposte al centro del tabellone). Come si rompe una base? Semplicemente quando la somma dei punti forza di tutti i seguaci presenti su quella base raggiunge il punto di rottura indicato sulla base stessa. La base rotta verrà poi rimpiazzata da una nuova e i seguaci scartati; infine, la partita terminerà quando un giocatore avrà raggiunto 15 punti vittoria.
L’estrema variabilità del gioco è data soprattutto delle abilita di ogni singola carta: dato un regolamento così snello e la pochissima strategia, è facile intuire che il gioco vero e proprio si baserà essenzialmente sulla lettura delle carte che si pescano. Dato che ogni schieramento ha le sue particolari abilità, alcune persone con cui ho giocato hanno provato a lamentarsi del fatto che gli zombie fossero più forti degli gnomi o che i dinosauri fossero più forti dei ninja. A mio parere, non è assolutamente così. Smash Up è un gioco davvero bilanciato in cui tutti hanno le stesse possibilità di vincere calando seguaci “pesanti” o danneggiando fino allo sfinimento gli avversari. Quindi la difficoltà sta proprio nel saper interpretare una fazione in base alle dinamiche che si sviluppano durante ogni partita. Quella sensazione di sbilanciamento di cui ho appena detto, probabilmente, era dovuta solo al fatto di aver pescato uno schieramento poco “simpatico” e poco affine al proprio stile di gioco.
L’unica pecca però appare giocando in due: la presenza sul campo di battaglia solo di 4 schieramenti anziché di tutti e 8, potrà portare a giocare combo che non potranno mai essere neutralizzate dal proprio avversario o viceversa. Sarebbe come se giocassi con un mio amico a una particolare carta-forbice-sasso dove a me fosse concesso di scegliere solo il sasso e al mio amico solo carta. Quindi, per sfruttare al meglio il gioco, è giusto che si sfruttino tutti gli schieramenti a disposizione, in modo che ognuno abbia in campo la propria nemesi rendendo la partita davvero equilibrata.
Bisogna prendere Smash Up per quello che è: un gioco sincero, estremamente semplice e divertente. Si spiega in pochissimo tempo e l’unica difficoltà sta nel contestualizzare le abilità delle carte alle diverse situazioni di gioco. È adatto a qualsiasi tipo di giocatore, dal casual gamer all’amante degli strategici puri, proprio per la grandissima ironia con cui è presentato e per l’estrema varietà delle situazioni che si possono creare.
Ultimo consiglio: giocatelo con amici poco suscettibili. Durante una partita media, ho sentito insulti che metterebbero alla prova anche i rapporti più forti.