Una volta creata la partita, è possibile settarla come privata (per giocarla con gli amici) o pubblica, ma sconsiglio quest’ultima in quanto è difficile finire una missione con degli sconosciuti poiché occorre avere un minimo di coordinazione.
La difficoltà ha tre livelli: ordinaria (consigliata per giocatori dal primo all’ottavo livello), minacciosa (per giocatori dall’ottavo al sedicesimo livello) e pericolosa (per tutti gli altri).
Le destinazioni sono le Rovine Elfiche, il Castello Orlesiano o le Rovine Tevinter e non vanno ad influenzare la trama di gioco.
Le missioni sono divise in cinque zone e, dalla seconda in poi, c’è la possibilità che capiti un evento che può riguardare il recupero di un oggetto, la difesa di un personaggio o l’uccisione di un boss: una volta portato a termine, verremo ricompensati con delle monete; l’evento viene raffigurato sulla mappa da un rombo.
La quinta zona è vuota e, per poter procedere, occorre posizionare uno stendardo in una zona particolare: a questo punto, arriverà un’orda di nemici, capitanati da un boss e, se riusciremo a sgominarli, la missione verrà dichiarata conclusa.
In ogni zona ci sono dei vasi che, una volta rotti, riveleranno al loro interno delle monete; c’è anche la presenza di porte segrete, segnalate sulla mappa da un punto interrogativo, apribili da una delle tre macrocategorie di personaggi del gioco (guerriero, ladro o mago) che possono essere vuote o difese e, aprendo lo scrigno posto al loro interno, otterremo monete o un oggetto.
Alla fine di ogni zona è a disposizione una fonte del recupero che ripristina tutta la salute ad ogni personaggio.
Al termine della missione, gli oggetti, le monete ed i punti esperienza sono divisi equamente fra i membri del party.
Tutorial per il multiplayer di Dragon Age: Inquisition
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