Premessa
Non ho voluto vedere video di gameplay o leggere notizie riguardo Destiny per potermi approcciare, con gli occhi di un bimbo che si affaccia per la prima volta fuori dalla porta di casa, all’esperienza di gioco.
Martedì 22 luglio
Ore 23.40. Di ritorno da una serata di gala, -sì, di gala- mi rendo conto che mancano solo 20 minuti al 23 luglio, giorno fissato per l’apertura della beta di Destiny per Xbox One.
Prendo l’iPad e controllo la posta: nessuna mail da parte di Bungie.
Decido, con il potere del caffè preso pochi minuti prima che mi terrà sveglio a lungo, di vedere, in dolce compagnia, la puntata 2×04 de Il trono di spade.
Mercoledì 23 luglio
Ore 00.05. L’iPad mi avvisa, c’è una nuova mail: toh, è della Bungie!
3 codici per la beta di Destiny.
Godo ed inizio a mangiarmi una Viennetta, che finisco avidamente.
Ore 00.40. Termina la puntata della serie che mi sta rubando la vita, metto in download il gioco e vado a dormire.
Ore 07.00. Mi sveglio ed inizio a giocare, o almeno credo.
Parte una intro davvero bella, lunga e suggestiva che mi dovrebbe introdurre all’azione ma purtroppo, al termine del video, mi appare una schermata con un avviso inquietante: non ci sono avversari e quindi la mia sessione di gioco non può iniziare.
Riprovo più volte.
Ore 07.20. Vengono trovati avversari e mi fiondo nella vecchia Russia.
Abbasso il volume della tv per non svegliare la moglie che riposa e sparo a caso per 15 minuti.
Sono dei preliminari e sento del barzottismo in me, ma non è ancora piena erezione.
Sparo, mi accuccio, sparo, vedo i punti ferita che infliggo, i nemici che muoiono, i punti esperienza che salgono, delle carte che riempiono il mio grimorio (da consultare a questo link) ma non sono ancora convinto, nonostante l’ambientazione mi sembri parecchio azzeccata.
Spengo la console, la Viennetta vuole uscire e reclama vendetta.
Ore 08.35. Mi reco in ufficio.
Ore 08.45. Mi rivolgo ad un collega: “Ho provato la beta di Destiny!” e ricevo in risposta un: “Fottesega, oggi esce l’espansione di Hearthstone.”
Ore 08.55. Scarico la app di Destiny per iPhone e rimango colpito dal numero di statistiche visualizzate.
Ore 18.04. Lascio l’ufficio ed accendo la radio: “My sharona” dei The Knack!
Is it just destiny, destiny
Or is it just a game in my mind Sharona
Ore 18.06. DestinyDestinyDestinyDestinyDevotrovareparcheggioDestinyDestinyDestinyDestiny.
Ore 18.45. Dopo aver salutato Clack, prendo il pad e continuo la partita lasciata in sospeso.
Ore 18.55. Finisco soddisfatto la prima missione e vengo finalmente in contatto con altri giocatori.
La città che mi accoglie è grande e piena di vita, vedo molti elementi che mi ricordano i bei vecchi MMO con cui mi dilettavo quando avevo ancora tempo, ci sono png che vendono armi, armature, il capitano della città, i mercanti, il tutto condito da una grafica da urlo.
Ore 19.02. Prendo l’astronave e torno sulla Terra per una nuova missione.
Ore 19.06. Stermino un paio di nemici e vengo disconnesso dai server, devo ripartire dall’inizio.
Ore 19.12. Stermino tre nemici e vengo disconnesso dai server.
Ore 19.15. Stermino altri nemici e vengo disconnesso dai server. “Xbox, vai a Fifa 14!”
Ore 19.18. Vengo disconnesso anche dai server di Fifa e si insinua in me, strisciante, un dubbio.
Corro in studio e scopro che Clack sta saturando la banda per allegare delle foto ad una mail; non mi rimane che chiedere scusa al creato ed alla Bungie per le imprecazioni sprecate nei minuti precedenti ed aspetto il termine delle operazioni.
Ore 19.38. Si riparte e macino, in solitario, tre missioni senza morire.
Familiarizzo con il semplice sistema di controllo, i tasti sono sempre gli stessi a cui è abituato chiunque giochi ad uno sparatutto; una volta subiti danni, è sufficiente nascondersi per recuperare l’energia persa.
Il personaggio ha il supporto di uno spettro che indica la strada da seguire e che immagazzina le informazioni dell’ambiente circostante.
Ovunque ci sono coperture ed è possibile affrontare gli avversari con un approccio stealth, prendendoli silenziosamente alle spalle, prequotendoli a forza di delicati cazzotti sulla nuca.
Ore 20.10. Conscio ormai della mia immensa forza, decido di intraprendere una missione difficile.
La inizio e subito due giocatori si uniscono a me ma, purtroppo, impattiamo contro un boss troppo ciccione e cadiamo, tante volte, troppe volte.
Si respawna dopo 30 secondi e si continua, privando di mordente la sfida.
Scazzo.
Ore 20.25. Spengo la console.
Ore 20.30. Cancello su amazon.it la prenotazione di Destiny.
Conclusioni
Destiny è destinato (scusate il triste gioco di parole) a vendere tanto, tantissimo.
È rivolto ad un pubblico che ama Halo o che apprezza gli sparatutto in prima persona o che adora la fantascienza o che è legato alle modalità cooperative o che vive di MMO, insomma, praticamente a -quasi- tutti ma, dannazione, non fa per me.
Mi ha dato la sensazione che, per sviluppare correttamente il personaggio, occorra spendere prezioso tempo che, al momento, da novello sposo, non ho a disposizione.
Potrei acquistare il titolo di Bungie successivamente ma, alle condizioni attuali, non credo di poterlo giocare al 100% e sono sempre stato dell’idea che, se non ho la possibilità di godere di un’esperienza ludica in maniera completa, non vale la pena iniziarla.
Spero che questo sia solo un “arrivederci”.