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The Shannara Chronicles: ne avevamo davvero bisogno?

I protagonisti di The Shannara Chronicles

I protagonisti di The Shannara Chronicles

La settimana scorsa si è conlcusa la messa in onda italiana di “The Shannara Chronicles“, serie fantasy ispirata al ciclo di romanzi di Terry Brooks, prodotta da MTV e trasmessa da Sky Atlantic e, una volta smaltite le impressioni a caldo, mi sembra arrivato il momento di tirare le somme.
Prima di addentrarmi nelle mie riflessioni, però, una doverosa premessa: non ho ancora mai letto nessuno dei libri da cui è tratta la serie tv, nonostante l’universo immaginario di Brooks mi sia comunque familiare. Quando ero bambina, infatti, i miei genitori erano assidui lettori del ciclo di Shannara e sono cresciuta contemplando le copertine dei libri e immaginando le prodigiose avventure che potevano racchiudere. Questa era sicuramente una delle due ragioni che mi facevano attendere con così grande aspettativa la trasposizione televisiva. L’altra, forse comune a molti spettatori, era la possibilità che la serie potesse rilanciare il genere fantasy sul piccolo schermo, troppo spesso deserto, vuoi perché con il “fagocitatutto” Game of Thrones è difficile emergere, vuoi perché il pubblico attuale sembra gradire maggiormente altri generi.
E invece, purtroppo, per me “The Shannara Chronicles” è un’enorme occasione sprecata.

Ad avermi deluso più di tutto è stata l’atmosfera generale: è troppo patinata, troppo “finta” e troppo “pulitina” per risultare realistica. Gli Elfi, stirpe particolarmente cara a moltissimi appassionati di fantasy, sono ridotti ad altezzosi e francamente antipatici privilegiati, più vicini ai protagonisti di “Twilight” o di “The O.C.” che ai dignitosi ed eroici personaggi del nostro immaginario. Di contro, il druido Allanon ricorda un muscolare e tamarrissimo ex campione di wrestling, mandando nel dimenticatoio l’idea dello stregone saggio e potentissimo.
Al di là di alcune caratterizzazioni discutibili come queste, comunque, è appunto tutta l’atmosfera a non convincere e il procedere della storia non ha saputo coinvolgermi in alcun modo.
Inoltre mi era davvero difficile stabilire quale dei tre protagonisti mi fosse più antipatico, il che non mi sembra un’ottima premessa per una serie televisiva. I tre attori principali risultavano completamente privi di empatia e legnosi e anziché parteggiare per loro o preoccuparmi delle loro sorti mi sono ritrovata a sperare che morissero nei modi più atroci. Nonostante questo, comunque, ho continuato stoicamente la visione, sperando in un miglioramento progressivo.
Le dieci puntate, invece, sono proseguite tra colpi di scena prevedibili, incredibili buchi di sceneggiatura e una generale atmosfera da teen drama, per convergere nello scontatissimo cliffhanger conclusivo, che lascia presagire una seconda stagione. C’è da dire che era possibile aspettarsi qualcosa del genere, con MTV a produrre e la coppia Gough e Millar a scrivere. A suo tempo avevo adorato la loro altra creazione, “Smallville“, ma avevo 14 anni. Guardando “The Shannara Chronicles” mi sono invece resa conto che le stesse tematiche, a 29 anni, mi risultano molto meno avvincenti rispetto a quando ero adolescente.

Una vera delusione, insomma, ed è un gran peccato: il materiale di partenza era buono e c’era la possibilità di svilupparlo molto meglio. E voi? La pensate come me oppure “The Shannara Chronicles” ha saputo conquistarvi? Fatemi sapere le vostre opinioni nei commenti o sulla pagina Facebook!

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