In una intervista rilasciata a GamesIndustry.biz, la vice presidente delle live operations Anne Blondel-Jouin ha illustrato le nuove politiche su DLC e supporto dei titoli di Ubisoft. Il publisher intende estendere ad un periodo che varia dai cinque ai dieci anni il supporto di ogni singolo titolo, inoltre non verranno più venduti DLC che riguardano la core experience di un videogioco.
Il modello di riferimento sarà quello già applicato a Rainbow Six: Siege. Tutte le mappe rilasciate per il titolo sono scaricabili gratuitamente dagli utenti, mentre i contenuti aggiuntivi a pagamento riguardano unicamente la personalizzazione estetica dei propri personaggi. Questo stesso modello è già stato utilizzato con successo da Microsoft per Halo 5 e lo sta attualmente adottando anche Respawn Entertainment, che sta già distribuendo gratuitamente nuove mappe per Titanfall 2.
“La monetizzazione dei contenuti a pagamento è un qualcosa su cui andare molto cauti, la mia squadra si sta occupando di trovare il giusto equilibrio in materia,” ha detto la Blondel-Jouin aggiungendo che contenuti aggiuntivi a pagamento che fanno parte dell’esperienza di base di un gioco o che possono causare acquisti compulsivi danneggiano sia il titolo in questione che la reputazione dell’intero brand.
Il giusto equilibrio si trova in un sistema paragonabile a quello di un parco giochi, dove col biglietto di ingresso si possono provare tutte le giostre e sta al visitatore scegliere se entrare nei vari negozi e comprare cibo, merchandise o qualsiasi cosa vogliano. La cosa importante è che ogni visitatore possa essere in grado di divertirsi allo stesso modo, senza essere costretto a spendere un solo centesimo nei negozi.
La scelta di adottare un modello del genere è dovuta alla “responsabilità di Ubisoft nel fornire ai giocatori la maggior qualità possibile. […] Si tratta di rimettere i nostri team creativi al lavoro per fornire i migliori prodotti al giocatore e per noi rappresenta una win-win situation.”