Tre giorni fa, la Marvel ha finalmente dato il tanto atteso annuncio sulla “fase 3” del suo progetto cinematografico, svelando date e titoli dei film che potremo gustare nel prossimo triennio e noi, con perfetto tempismo, siamo andati a vedere il film cruciale della “fase 2”, il chiacchieratissimo “Guardiani della Galassia”.
La pellicola si è fatta attendere in Italia (esce ora, infatti, con ben due mesi di ritardo rispetto agli Stati Uniti) ma non ha deluso al botteghino, confermando come il momento d’oro dei supereroi sul grande schermo sia ben lontano dalla fine. Personalmente, mi approcciavo al film in maniera piuttosto scettica: l’ennesimo film Marvel, per di più ambientato nello spazio e con protagonisti misconosciuti perfino ai fan di vecchia data. Ebbene, mi sbagliavo totalmente: dopo averlo visto, posso affermare che “Guardiani della Galassia” è davvero, come è stato definito, il miglior film Marvel finora realizzato. E lo è perché, prima di tutto, è un prodotto intelligente.
Ammettiamolo, sulla carta poteva essere un bel disastro e molti, tra il pubblico ma non solo, avevano storto il naso quando alla regia era stato confermato il quasi sconosciuto James Gunn (finora per lo più sceneggiatore ma regista del sottovalutato “Super”). E invece, Gunn è l’uomo giusto al posto giusto e sa come rendere il film al meglio.
La scelta di non prendersi troppo sul serio, regalando alla pellicola quell’aria “guascona” che permette al pubblico di identificarsi immediatamente, nonostante personaggi sconosciuti ed un’ambientazione totalmente aliena, si rivela azzeccatissima. Non ci sono in ballo le sorti della Terra e della razza umana, stavolta e, anzi, il solo legame col nostro mondo è rappresentato dal protagonista, Peter Quill e dal suo walkman, (a proposito, la distribuzione ha già annunciato che la cassetta di Quill, l’Awesome mix vol.1, sarà presto in vendita) unico ricordo in suo possesso del proprio pianeta, eppure non possiamo fare a meno di restare col fiato sospeso fino all’ultimo momento e tifare per i buoni. Altra scelta vincente è quella di non collegarsi, se non in minima parte, agli altri film dell’universo Marvel. Qui non vedrete Iron Man o Capitan America, nessuno degli eroi canonici: la storia che vi troverete davanti è totalmente nuova e autonoma e, proprio per questo, funziona così bene. Azzeccatissimo anche il cast, che presenta grandi nomi e si dimostra perfettamente in parte (perfino il wrestler Bautista non stona nell’insieme). Su tutti, i più in forma sono sicuramente Chris Pratt (Peter Quill) ed un grandissimo Bradley Cooper (Rocket Raccoon) che realizza una delle sue migliori interpretazioni.
Ma la scelta migliore è, senza alcun dubbio, la colonna sonora diegetica, che regala quel tocco anni ’80 ai protagonisti e alle loro avventure: le musiche contenute nella musicassetta di Quill sono le stesse che accompagnano la narrazione, coinvolgenti, movimentate e conosciutissime. In un film ambientato nello spazio, pieno zeppo di popolazioni aliene e personaggi strani, a mantenerci con i piedi sulla Terra ci pensa la musica.
Recchioni ha definito “Guardiani della Galassia” come il “Guerre Stellari” di questa generazione. Senza alzare polveroni, mi permetto di dire che il paragone non è affatto azzardato come potrebbe sembrare a prima vista ed i due film hanno in comune molto più di quanto si potrebbe immaginare.
Intendiamoci, “Guardiani della Galassia” non è una versione aggiornata di “Guerre Stellari” nè una sua scopiazzatura, ma apprende bene la lezione impartita da Lucas nel 1977 e ne utilizza i punti di forza. E, ammetiamolo, il film di Gunn effettua questa operazione in maniera pienamente consapevole: la pellicola strizza continuamente l’occhio a “Guerre Stellari” anche se, a ben guardare, anche ad altri film. “Guardiani della Galassia” è pieno zeppo di rimandi cinematografici, tanto da poter essere definita, in questo senso, quasi un’opera cinefila. Ma tornando al legame con “Star Wars”, oltre l’ambientazione nello spazio profondo, le due pellicole presentano entrambe una narrazione snella, appassionante, sono scanzonati e ironici, hanno protagonisti accattivanti che sfidano un potentissimo nemico in difesa della libertà della galassia, circondati da una miriade di razze aliene e strane ma, soprattutto, presentano un’idea nuova.
Ed è questo, per come la vedo io, il pregio principale dei “Guardiani della Galassia”: guardandolo, si ha l’impressione di trovarsi davanti (finalmente) qualcosa di nuovo, che tiene in considerazione il passato ma senza scopiazzarlo, che fa tesoro dell’esperienza dei film che hanno fatto la Storia e ne riutilizza, aggiornandole, le idee vincenti, mantenendo però la proprio autonomia. E questo è quello di cui, in questo momento, l’industria cinematografica aveva bisogno.
Insomma, a me il film è piaciuto più di quanto mi aspettassi. Come avrete notato, non ho parlato della trama e l’ho fatto volutamente: andate al cinema e gustatevi il film, non ve ne pentirete!