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Joe Dever’s Lone Wolf – Libri game alla riscossa

Questo bellissimo blog che avete di fronte, e che non potete fare a meno di leggere, lo hanno fondato degli allegri trentenni targati anni ’80.

Che figata gli anni ’80, così colorati e caciaroni, tutto sembrava sperimentale, e molto di ciò che piace tanto a voi nerdoni croccanti probabilmente affonda le sue radici in quel decennio lì, o perlomeno c’è passato indenne e rafforzato.

E sapete, quando questi loschi figuri avevano più o meno gli anni ad una cifra sola, tra le cose che andavano di moda c’erano questi libri, che però non funzionavano come i libri normali, ma a bivi. “Sii chiaro“, mi direte. E va bene.

Avete mai giocato ad un gioco di ruolo? Intendo di quelli in cui gli strumenti tecnologici che devi usare per divertirti sono matita, carta, patatine, birra e fantasia? Se non ne avete avuto occasione, mi dispiace tanto per voi (ma non è mai troppo tardi); se sì, sapete che gran figata è vivere avventure incredibili armati di un uomo con tanta fantasia (e spesso crudeltà) che crea storie per persone con altrettanta fantasia. Bene, ora immaginatevi se io volessi giocare di ruolo da solo. Come potrei fare? Leggendo un libro game.

Eh sì, stiamo parlando proprio di loro, i feticci che permettevano di vivere avventure mirabolanti e di essere protagonisti della trama e dello svolgimento degli eventi tramite uno strumento che ricorda tantissimo i GdR attorno ad un tavolo: con un sistema a paragrafi e scelte multiple. Ebbene, seppur ne abbia giocati pochi quando ero piccolo, i libri game mi hanno sempre affascinato, e a quanto pare affascinano quei bambini che ora son cresciuti e si sono ricavati di nuovo una nicchietta di mercato di duri e puri nostalgici affezionati (e il mercato dell’usato non è affatto morto, anzi!).

Dopo tutto questo preambolo noioso, andiamo al dunque: fra tutte le serie di libri game pubblicate, qual è la più longeva e famosa, tanto che a volte questa serie è confusa con il concetto stesso di libro game? Ma ovviamente il cavaliere Ramas Lupo Solitario (Lone Wolf in originale), partorito da quel geniaccio (e persona disponibilissima, l’abbiamo incontrato a Lucca nel novembre scorso) di Joe Dever, un uomo che è riuscito a creare un mito ed un genere utilizzando la sua più sfrenata fantasia.

Ora, dal momento che la serie di Lupo Solitario e l’impostazione dei libri originali si presta tantissimo ad essere trasposta in una forma che negli anni ’80 era ancora piuttosto acerba, ecco che gli italiani Forge Reply entrano in contatto con Joe e prendono i diritti per trasporre le avventure di Lone Wolf in forma di videogioco!

Perciò quello di cui sto parlando in questo articolo è proprio ciò che i ragazzini degli anni ’80 avrebbero desiderato ma non osavano chiedere: un videogioco su Lupo Solitario!

Ora, per fare questa cosa sostanzialmente mi immagino ci siano due strade possibili: prendere il personaggio, renderlo protagonista del classico action/adventure o action rpg, utilizzarne ambientazione, lore e quant’altro e fare il compitino; oppure tentare di trasporre in digitale (e quindi con tutte le agevolazioni del caso) un vero e proprio libro game con tutti i crismi e far morire di nostalgia tutti quanti. Indovinate un po’ quale via ha scelto Forge Reply?

La versione che ho potuto provare, grazie agli sviluppatori, è la “HD Remastered” che significa sostanzialmente che il gioco era uscito in prima battuta su iOs e Android e, dopo un anno, è stato trasposto su PC e MAC con tutti gli adattamenti del caso, dal fondamentale passaggio di sistema di controllo da dita a mouse al miglioramento di texture e modelli.

Però, più che sulle questioni tecniche mi preme concentrarmi sulla questione chiave che tutti voi spero vi stiate chiedendo: ma rende bene un libro game su uno schermo? Beh, per me, fatto in questo modo, sì.

Di fronte a noi avremo effettivamente un “libro” virtuale, le cui pagine devono essere sfogliate con il mouse per leggere la storia (immagino che con le dita su tablet l’effetto sia ancor migliore), arricchita da illustrazioni ed animazione davvero ben fatte, con in sottofondo una musica adeguatissima e mai fastidiosa. In alto avremo la possibilità di accedere alle schermate di servizio come scheda del personaggio (niente cancellature né trucioli di gomma), inventario, scheda con albero delle abilità. L’interfaccia è in un certo senso “barocca”, con ingranaggi che si muovono, animazioni leggermente (ma proprio leggermente, eh) più lunghe rispetto al classico punta e clicca, ma va bene così, il vecchio stile ci piace, ci fa immedesimare.

Arrivati nei punti di bivio della storia, ovvero quando nel libro game ci si chiedeva di scegliere un’opzione per poi “andare al paragrafo n. 354”, il gioco ci presenta direttamente la scelta multipla: che si tratti di scegliere un approccio ad esempio per entrare in un edificio (irruzione brutale, approccio furtivo, ecc.), compiere una scelta di tipo “morale” (comportarsi in un certo modo con gli NPC), scegliere la direzione verso la quale proseguire, nella pagina di destra del nostro libro virtuale si aprirà una semplice interfaccia che ci permetterà di agire come meglio crediamo. Ho trovato il mix di lettura ed interazione molto ben bilanciato e non ci si annoia di certo perché la lunghezza della parte scritta non è mai troppa ed è ben intervallata dalle scelte che dovremo compiere. In certi snodi della trama, poi, sarà inevitabile arrivare alle mani (e alle lame) con i nemici. Diamine, non vi aspetterete certo che in un libro game GdR non ci siano combattimenti!

Quando ci sarà da far cantare spade e coltelli, l’interfaccia a forma di libro lascerà spazio ad un “campo di battaglia” 3D (che sia una strada, una stanza e così via) che vedrà il nostro buon Lupo Solitario contrapposto ad uno o più nemici di fronte a noi.  Il meccanismo di combattimento, basato su un misto di Quick Time Event e turni, è palesemente costruito per venire incontro all’utilizzo con schermi touch, ma secondo me anche con il mouse fa il suo dovere: gli sviluppatori, a tal proposito, hanno anche tarato i tempi di risposta necessari all’utilizzo con le periferiche tradizionali, seppur immagino meno intuitive rispetto al caro vecchio dito umano.

Gli scontri non li ho trovati affatto banali, per quanto gestire le abilità, gli attacchi, l’utilizzo degli oggetti e soprattutto i QTE (come quelli richiesti dalle mosse speciali) sia piuttosto facile; aspettate di ritrovarvi contro tre nemici alla volta e vedrete che sarà richiesto un buon impegno per non uscire troppo fracassati da ciascun incontro. Ho letto qualche critica su questa sezione, ma la preferisco di gran lunga ad una banale trasposizione di tiro di dado, ad esempio. E, seppur non stiamo parlando di chissà che magnificenza grafica, la resa è buona ed è piacevole ogni tanto passare dal testo alla rappresentazione 3D.

Sulla storia non vi dico nulla in particolare, perché alla fine il gusto è lì e perché odio gli spoiler: ma si comincia con il buon Lupo Solitario che indaga su un assalto perpetrato nei confronti del villaggio di Rockstarn sotto il suo dominio, messo a ferro e fuoco da un esercito di creature malvagie (note come Giak).

La versione HD Remastered, oltre ai 4 capitoli di cui si compone la storia (si, originariamente è stata pubblicata ad episodi) contiene una variegata serie di extra molto gustosi che non fanno affatto male: ricche gallerie, ricostruzioni 3D, un’enciclopedia, tutta sostanza che quando ti dedichi ad un gioco te lo fanno apprezzare ancora di più, anche considerando che non si tratta di un gioco breve, ma di una storia che richiederà dalle 15 ore in su per essere portata a compimento. Anche questo non ci dispiace affatto, ma confesso che non avendo più tempo come una volta ed essendo cronicamente lento, non sono ancora arrivato al termine della vicenda. Però lo stile è proprio quello del buon vecchio Joe e su questo non ci piove.

Andando a concludere, da par mio posso dirvi che per me l’esperimento di Forge Reply è riuscito alla grande, perché riesce a riportare un gameplay vintage come quello dei libri game in un contesto attualissimo senza snaturarne l’essenza (anche se, ovviamente, i più puristi di voi potranno farmi notare che si tratta di un libro senza libro e avreste sacrosanta ragione), ma piuttosto anche instillando una sana curiosità in chi questi libri così magici per noi bambini di un tempo non li ha mai tenuti in mano. Certo, qui non potrete barare per guardare se una scelta compiuta vi porterà ad una morte certa, ma bisogna pur sempre adeguarsi!

Joe Dever’s Lone Wolf HD Remastered lo trovate comodamente su Steam o, se preferit,e anche in versione scatolata grazie ad Adventure Productions: in entrambi i casi sappiate che il gioco è completamente tradotto in ottimo italiano.

Buona nostalgia a tutti!


Nerdando in breve

Con Lupo Solitario c’era il rischio di affidarsi al solo fattore nostalgia, ma non è stato così: Forge Reply ha trovato il modo migliore per trasporre in digitale la magia dei libri game e ne è uscito un titolo appassionante e ben costruito, che gioca bene le sue carte tra passato e presente.

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