Ho avuto il piacere e l’onore di scambiare qualche battuta con loro ma, prima di leggere l’intervista, vi consiglio di sfogliare in anteprima il loro albo!
Luigi: Ciao ragazzi, vi ringrazio per il tempo che ci state concedendo. Partiamo dal principio: come si sono conosciuti Stefano e Daniele?
Stefano: Nel modo in cui si conosce la gente su internet, la si invita a lavorare gratis per te. Gestivo una rivista satirica insieme ad altri tre ragazzi (ScaricaBile), lo stile di Daniele ci piaceva e lo abbiamo invitato a scrivere con noi.
Daniele: Tanto impegno, zero soldi, e nemmeno la promessa di visibilità, come avrei potuto rifiutare?
L: Parliamo della trilogia di Gesù: da dove nasce l’idea di questa storia?
S: Dopo la lunga gavetta fra riviste e giornali, ho chiesto a Daniele se volevamo inserire il suo stile umoristico e le tematiche satiriche che trattavamo da anni in un fumetto, lui ha accettato e abbiamo iniziato a pensare.
D: Finita l’esperienza di ScaricaBile, avevamo entrambi ancora voglia di tentare, investendoci del nostro e quindi facendo il salto nell’autoproduzione.
S: Visto che Dylan Dog è sotto copyright abbiamo scelto Gesù.
D: Se proprio dovevamo schiantarci, valeva la pena farlo contro la cosa più dolorosa con cui scontrarsi in Italia.
L: Vi aspettavate il successo che avete ricevuto e le varie critiche (mosse da giornalisti e altri personaggi che probabilmente non hanno nemmeno preso in mano uno dei vostri albi)?
S: Eravamo nuovi al mondo del fumetto, ci stavamo autoproducendo e in più stavamo cercando di portare nel fumetto un umorismo da stand-up comedy americana. Non sapevamo minimamente a cosa stavamo andando incontro.
Il riscontro di pubblico è stato inaspettato e bellissimo (i tre volumi autoprodotti hanno venduto 10000 copie complessive, il più contento è stato il nostro tipografo), e quando arrivano critiche (soprattutto di un certo tipo, vedi il quotidiano Libero) vuol dire che hai colpito i giusti obiettivi e che sei sulla strada giusta.
D: Io sono ancora completamente spiazzato! Non solo non mi aspettavo tanto successo, ma, in compenso, mi aspettavo molte più rotture di cazzo! Ma del resto la nuova censura è il silenzio, non mi sento molto sorpreso.
L: Cos’è cambiato nel passaggio tra l’autoproduzione ed il vostro approdo in Shockdom?
D: Abbiamo incontrato altre persone che supportano il nostro progetto e stimano il nostro lavoro, e questo ti fa sentire meno solo. Stiamo a stretto contatto con altri autori e professionisti di tutta la filiera.
S: Abbiamo firmato con Shockdom perché ci garantiva una distribuzione e tutto un tipo di lavoro che non potevamo fare da soli. Ci hanno dato fiducia ristampando in un unico volume le tre storie fatte in autoproduzione e dandoci carta bianca a scatola chiusa per il nuovo libro.
D: E poi non ci carichiamo più gli scatoloni e abbiamo più spazio allo stand!
L: Come mai avete effettuato questa scelta?
S: Perché per raggiungere un pubblico più vasto hai bisogno di strutture che solo un editore può metterti a disposizione, resta lo spirito dell’autoproduzione nei contenuti e nel modo di lavorare con una distribuzione da casa editrice.
D: E se per farlo non devi cedere a compromessi sui contenuti, è un vantaggio per noi, per l’editore, e soprattutto per i lettori che ci trovano più facilmente.
L: Passiamo a parlare della vostra nuova opera. Il titolo è una chiara citazione: quanto c’è di Alan Moore in V for Vangelo?
S: Io avevo la barba simile fino alla settimana scorsa.
D: Abbiamo in comune la discendenza dalle scimmie, solo che quelle nostre erano più stupide.
L: Cosa dobbiamo aspettarci da V for Vangelo?
D: La redenzione dal peccato e la salvezza eterna, è chiaro.
S: Secondo me è il nostro volume meglio riuscito, una storia più ampia rispetto ai tre numeri precedenti, più profonda, personalmente volevo un fumetto umoristico che ti lasciasse di più dopo la lettura quindi si è lavorato in quella direzione, vedremo nei prossimi mesi se ci siamo riusciti.
L: Avete avuto carta bianca da Shockdom e, probabilmente, non ve l’aspettavate. Vi siete autoimposti qualche limite?
D: Sì, abbiamo deciso di non scherzare troppo con gli alieni che non c’entrano niente. Per il resto noi non siamo così scrupolosi, non ci è stato chiesto di limitarci e ringraziamo Gianluca Caputo e Lucio Staiano per non averci nemmeno provato.
S: La “carta bianca” è stata la prima cosa che abbiamo stabilito con Shockdom dopo che ci hanno contattati. Loro hanno dato l’ok e da li abbiamo iniziato a discutere di tutti gli altri aspetti.
L: Da dove nasce la vostra voglia di scherzare su argomenti “seriosi” come la religione e la chiesa?
S: In realtà, i volumi usciti fino ad oggi fanno satira su vari argomenti, dalla politica al mondo dello spettacolo italiano toccando ovviamente anche la religione.
D: E poi io non scherzo mica! A mio parere, il nostro paese è intriso di culturame cattolico fino al midollo, e la cultura cattolica è la principale causa dell’arretratezza del nostro paese. Spesso anche la gente che non va a messa e non crede in Dio, vive e ragiona secondo “valori” tipicamente cattolici, che vengono scambiati per assoluti. Io penso che questo sia il potere coercitivo più forte che esista in Italia. La satira è controcultura, è il modo migliore che conosca per provare a ristabilire un equilibrio, se non nella società, almeno in come ce la raccontiamo.
L: Nei vostri lavori, a chi vi ispirate?
S: Per il tipo di umorismo a gente come Bill Hicks, Eddie Izzard, Ricky Gervais (l’elenco è lungo) o a serie come South Park, mentre per il modo di raccontare non ci sono punti di riferimento precisi, cerco di leggere più generi possibili e vedere storie su media diversi, e alla fine rubo da tutto quello che mi piace.
D: La lista è lunghissima, rischierei di dimenticare qualcuno e non voglio fare torti. Ma posso dirti che prendo ispirazione dai Paguri per il gusto nel vestire.
L: Qual è lo scopo ultimo delle vostre opere?
D: Far ridere.
S: Dare del materiale a Libero.
L: Attualmente risiedete in due città differenti. Come riuscite a lavorare insieme?
S: Riusciamo proprio perché viviamo in due città diverse, non voglio immaginare una stretta convivenza con Daniele.
D: Santo Skype.
L: Quanto c’è di Daniele e quanto di Stefano nei vostri lavori?
S: Daniele chi?
D: La consapevolezza che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma. E le bestemmie.
L: Qual è la vostra battuta preferita in Gesù – La trilogia?
D: Non mi autocompiaccio delle mie battute, e quindi direi Volume 1, l’energumeno che dice “Grande Gesù, mia nonna ha tutti i tuoi crocifissi”, che è di Ste.
S: “Ogni anno migliaia di persone si allontanano dalla Chiesa e si avvicinano a Dio”. Ah, no, scusa. Questa è di Bill Hicks.
L: Daniele, pensi che il papa ti risponderà, prima o poi, su Twitter? Hai già pensato che sarebbe il caso di spedirgli V for Vangelo in Vaticano?
D: Non credo che mi risponderà mai, anche perché penso che nemmeno l’abbia mai visto, il suo profilo Twitter. Se mai rispondesse, gli manderei i fumetti dentro una busta con scritto “V for Vaticano”.
L: Dopo avervi tempestato di domande, mi sembra d’obbligo concludere con un classico “Quali sono i vostri progetti per il futuro?”.
S: V for Vangelo sarà, per ora, l’ultimo volume dedicato a Gesù, di recente abbiamo fatto una proposta a Shockdom, proposta talmente assurda e di cattivo gusto che non ci aspettavamo che venisse presa in considerazione. È piaciuta. Preparatevi al peggio.
D: Aprire un pub per soli sbattezzati.
Saluto Stefano e Daniele, ringraziandoli per la disponibilità e vi ricordo che, a partire dal 19 settembre, potrete trovarli in giro per l’Italia con il loro “Rivoluzione d’Ottobre Tour” e più precisamente:
19-20 Settembre | PoggioComics – Via Roma – Poggiomarino
1-4 Ottobre | Romics – Fiera di Roma – Roma
10 Ottobre | Games Academy – Via Marco Polo, 84 – Pescara
10-11 Ottobre | Le strade del paesaggio – Centro storico – Cosenza
17 Ottobre | Antani Comics – Via Armellini, 6 – Terni
18 Ottobre | Games Academy – Via Eugenio Chiesa, 39 – Roma
29 Ottobre – 1 Novembre | Lucca Comics & Games – Lucca