Nella mia libreria di boardgame è sempre mancato un classico del gioco da tavolo che ho fatto piacere anche a Clack: sto parlando di Carcassonne.
In questi giorni, complice l’arrivo del settimo capitolo di Guerre Stellari, è uscito, distribuito da Giochi Uniti, Carcassonne – Star Wars Edition ed ho deciso prepotentemente di portarlo a casa, affascinato dall’idea di questo interessante e strano connubio.
Una volta aperta la scatola, balzano subito agli occhi alcune importanti differenze rispetto al gioco base: i dadi, le carte personaggio (Darth Vader e lo Stormtrooper per l’impero, Luke Skywalker e Yoda per i ribelli e Boba Fett per la feccia), il numero di meeple piuttosto ridotto e la presenza di un meeple gigante per ogni colore.
Il regolamento è molto semplice ed è chiaro che questo prodotto voglia rivolgersi – ammiccante – ai casual gamer: la chiusura di ogni rotta commerciale (strada) porta 1 punto per casella, quella di ogni campo di asteroidi (città) 2 punti per casella (se non sarà chiuso, varrà la metà), mentre il pianeta porta 1 punto per ogni casella adiacente compresa la stessa casella sulla quale si trova; vengono assegnati 2 punti bonus per ogni simbolo (impero, ribelli o feccia) presente su uno dei tasselli conteggiati.
A cosa servono dunque i dadi? A risolvere tutte le controversie dovute alla presenza di meeple differenti all’interno di una rotta commerciale, di un campo di asteroidi e di un pianeta (ma qui la faccenda si fa più “complicata” e ne parlerò a breve), ogni giocatore tira 2 dadi per ogni meeple grande, 1 dado per ogni meeple piccolo e 1 dado per ogni simbolo della fazione di appartenenza che appare in ogni tassello condiviso, fino ad un massimo di 3 dadi: verrà considerato il risultato del singolo dado più alto e chi avrà ottenuto il punteggio maggiore si aggiudicherà la rotta commerciale o il campo di asteroidi in gioco; per quanto riguarda i pianeti, sarà possibile conquistarli anche semplicemente ponendo un tassello in una zona adiacente: le sfide vengono disputate come indicato poc’anzi.
Ovviamente vince il gioco il giocatore che avrà più punti al termine della partita.
In conclusione, mi sono trovato davanti ad un prodotto che si rivolge ad un pubblico casual o agli appassionati di Star Wars che vogliono cimentarsi con un gioco del brand Carcassonne: l’aggiunta dei dadi e dei simboli delle fazioni rende il titolo parecchio più randomico rispetto al boardgame base quindi, se siete dei puristi, non lo troverete così affascinante.
Personalmente sono stato stregato da Carcassonne – Star Wars Edition, sia perché le partite durano una ventina di minuti, sia perché è possibile giocarlo divertendosi in 2 (fino a 5), sia perché a Clack piace ed – infine – perché ci sono degli stickers con i personaggi di Guerre Stellari per decorare i meeple: ad un prezzo così contenuto, non potevo chiedere di meglio.
Potete trovare a questo link l’unboxing.