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Whamageddon – Perché i Millennial evitano Last Christmas?

Whamageddon

Una canzone diventata un surviving game

Ah, la magia del Natale…

Ci sono canzoni che sono incredibilmente connotate con un periodo dell’anno. Per esempio, se pensiamo al Natale, è molto probabile che una delle prime melodie che si insinueranno nella nostra mente sarà quella di Last Christmas degli Wham!. Soprattutto se siamo nati tra gli anni Ottanta e i Novanta. Eppure, proprio per quelle generazioni, la stessa canzone è diventata un vero e proprio incubo, da evitare in tutti i modi possibili nel periodo che precede il Natale.
Ma come è capitato che un successo musicale si è trasformato in un incubo collettivo natalizio? Bè, il merito è della Whamageddon!

La canzone

È il 1984 quando il duo britannico Wham!, formato da George Michael e Andrew Ridgeley, esce con il singolo Last Christmas, primo estratto del loro terzo album (Music from the Edge of Heaven).
Scritto in un pomeriggio davanti alla TV, il brano è uscito il 3 dicembre come singolo natalizio. Il successo è immediato: Last Christmas raggiunge quell’anno il numero 2 della classifica inglese (a batterla, solo Do they know it’s Christmas? di Band Aid) e imprime subito un solco nella cultura di massa, anche grazie all’iconico videoclip girato sulle nevi del Cantone Vallese.

Da allora, sarà un susseguirsi di cover, riedizioni, rivisitazioni e riproposizioni: in radio, ovviamente, nel periodo natalizio ma anche all’interno della colonna sonora di numerosi film che nel tempo sono diventati dei must per le feste invernali, con una conseguente sovraesposizione mediatica della canzone per anni e anni.

Al mio segnale scatenate internet!

Ed è qui che si scatena il web e nasce Whamageddon, un eccentrico survival game che mette al centro proprio Last Christmas e deriva il suo nome dal gruppo musicale Wham!
La continua ripetizione del brano a dicembre ha portato alla nascita e alla diffusione del gioco sui social network e, nel tempo, lo ha reso un appuntamento irrinunciabile per una precisa fetta della popolazione, quella dei Millennial. Le regole? Semplicissime: per sopravvivere e vincere è sufficiente non ascoltare mai Last Christmas nel periodo che va dal 1° al 24 dicembre. La frequenza della messa in onda del brano nel periodo natalizio rende, ovviamente, la vittoria particolarmente difficile. Per essere whammati (e perdere così la partita annuale) bastano anche solo pochi minuti della canzone (solo nella sua versione originale, però: cover o rivisitazioni sono ammesse).

Ma come nasce la Whamageddon? Ma naturalmente dal web! Le prime versioni del gioco risalgono ai forum online, nel 2009 e nel 2010. È l’avvento dei social network a rendere, però, la sfida globale: nel 2016 viene creata la prima pagina Facebook dedicata alla Whamageddon, per opera del danese Thomas Mertz, che realizza anche il sito ufficiale con le regole. Da lì, il surviving game si diffonde a macchia d’olio, raggiungendo anche l’Italia e venendo raccontato anche sui media tradizionali.

La diffusione della Whamageddon, in realtà, ha reso anche la vittoria, paradossalmente, più facile: da quando la sfida è conosciuta a molti, è diventato più difficile trovare la canzone inserita nelle playlist delle feste. Allo stesso tempo, però, ha scatenato la cattiveria agonistica insita nell’animo umano: nonostante non sia pensata come una battle royale, infatti, sono in molti a cercare di “whammare” i propri amici, inviando loro la canzone o facendola partire a tradimento.

E tu? Conoscevi la Whamageddon? E come sta andando la sfida quest’anno? Io sono sopravvissuta più che in passato: la mia corsa si è conclusa, drammaticamente, il 14 dicembre quest’anno. E no, non sarò così cattiva da inserire Last Christmas alla fine di questo pezzo. Per quest’anno…

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